I ragazzi si sfidano a bere ma una sbronza non è un gioco.
lunedì 09 settembre 2013
Il Pediatra Enzo Corbella.
E’ in voga tra gli adolescenti il “binge drinking”: tracannare 4-6 alcolici uno dietro l’altro. Una moda pericolosissima: a quell’età i liquori non si smaltiscono.
L’alcol rappresenta uno dei maggiori fattori di rischio per l’individuo e il consumo rischioso e dannoso di alcol interessa sia la popolazione adulta sia i soggetti più giovani come gli adolescenti.
Circa il 60% dei ragazzi tra i 12 e 18 anni di età dichiara di bere alcolici e molti hanno iniziato nel periodo della scuola media. Il 50% assume bibite alcoliche saltuariamente, in occasioni particolari, mentre il 10% assume alcol con abitudine. Il 40% dei soggetti di 18 anni dichiara di essersi ubriacato almeno una volta.
Si credono trasgressivi
Sono dati che devono far pensare, sapendo che l’alcol alla guida rappresenta la prima causa di morte tra i giovani e viene calcolato che l’alcol uccide 20 volte più della droga. L’alcol può associarsi a conseguenze estreme nel breve tempo, come nella forma di intossicazione acuta, che presenta caratteristiche cliniche diverse in rapporto alla quantità assunta.
Dai primi segni di euforia e leggera incoordinazione motoria si passa a una vera confusione mentale, con tremori, difficoltà di eloquio e di equilibrio, a un linguaggio incoerente, con aspetto stuporoso, vomito, fino ad arrivare al coma e alla depressione respiratoria.
Nei reparti di Pronto soccorso è stato valutato che circa il 15-20% delle emergenze per intossicazioni acute riguardano soggetti di età inferiore ai 15 anni.
Fra i giovani si sta diffondendo una modalità del bere, spesso ispirata da motivazioni di trasgressione, che comporta un consumo eccessivo episodico di liquori che porta all’ubriacatura: definito binge drinking, (Vedi altro articolo già pubblicato in questo sito) si riferisce all’assunzione di 4-6 unità alcoliche in un’unica occasione. E’ una modalità particolarmente preoccupante perchè la capacità di metabolizzare alcol non è ancora completata in età adolescenziale e il rischio di danni al fegato e cervello è maggiore rispetto all’adulto.
Genitori, state attenti
L’abuso cronico di alcol si associa a conseguenze a lungo termine poichè è capace di indurre dipendenza, in particolare quando inizia in giovane età. Coloro che iniziano a bere con una certa regolarità prima dei 15 anni hanno un rischio 4 volte maggiore di manifestare alcol-dipendenza da adulti.
L’alcol è tra le principali cause di disabilità, di morte prematura e di patologie croniche gravi, come la cirrosi epatica ad esempio. Inoltre, al consumo di alcol, con facilità si possono associare comportamenti dannosi come l’uso di stupefacenti, condotte sessuali a rischio, violenza e disturbi psichiatrici.
La migliore prevenzione viene svolta dalla famiglia che deve offrire modelli adeguati e deve anche saper cogliere i primi e precoci segni di consumo rischioso di alcol.
(Articolo tratto dal settimanale “Gente” pag. 83 , datato 17 settembre 2013)