Gioco d’azzardo come un tumore, Parlamento in campo contro la piaga della ludopatia
(Articolo tratto dal sito http://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2015/03/12/gioco-azzardo-come-tumore-parlamento-campo-contro-piaga-della-ludopatia_TqQapXP5fDDfmqtFrBBs0N.html del 12 marzo 2015)
L’Italia è una Repubblica fondata sul gioco d’azzardo. E’ il quadro emerso nuovamente oggi alla Camera, dove sono state discusse e approvate alcune mozioni che impegnano il governo a incrementare gli sforzi per contrastarlo. Riconosciuta come patologia nei Livelli essenziali di assistenza definiti dal ministero della Salute, la ludopatia è una malattia che colpisce gravemente 800.000 italiani (il doppio esatto dei tossicodipendenti censiti) ma che investe una platea allargata di 2 mln di giocatori incalliti.
Il governo – tramite il sottosegretario al Mef Pier Paolo Baretta – ha annunciato che entro 15 giorni presenterà la bozza del decreto legislativo alla Delega Fiscale, in materia di gettito fiscale. Nel 2013 lo Stato ha incassato da giochi e lotterie 8,1 mld e nella Legge di Stabilità, triennio 2015-2017, ha previsto un introito di 35,7 mld. “Dopo tanti anni di proibizionismo sull’azzardo – ha detto in aula Mario Sberna, deputato di Per l’Italia, tra i più impegnati in questa legislatura a combattere le ludopatie – l’Italia è diventata casinò a cielo aperto”.
Il Belpaese è il primo consumatore di gioco d’azzardo in Europa, terzo nel mondo. “Concessioni senza limiti – ha aggiunto Sberna – hanno aperto le porte all”industria del disastro’, quella che ha il terzo fatturato del Paese, perché muove il 4% del Pil nazionale e impegna in media il 12% del reddito disponibile delle famiglie. L’Italia detiene il 5% del mercato mondiale dell’azzardo”. E’ lo “Stato biscazziere – ha attaccato ancora Sberna – che fa cassa a costo zero”, facendo concorrenza ai clan del gioco illegale che, secondo Libera, in Italia, sono almeno una cinquantina e hanno un giro d’affari (dati della Gdf del 2013) di 23 miliardi di euro.
All’inizio della legislatura è stato istituito l’Intergruppo Parlamentare contro il gioco d’azzardo che si è dato molto da fare, specie nel promuovere le cosidette Campagne pubblicitarie no-slot, che presentano il gioco al pari di un’insidia come il fumo. Se fumi – è il messaggio – rischi di prenderti un tumore e se giochi il pericolo è che puoi finire in rovina. Te e chi ti sta vicino. Ma in un sistema liberista e di mercato non tutto è come appare.
“Siamo di fronte a una contraddizione apparente – ha argomentato il presidente della commissione Affari Sociali, Paolo Vargiu – abbiamo legalizzato il gioco d’azzardo, un sistema che produce una patologia che colpisce 800.000 italiani. Contraddizione insanabile. Da un lato – ha continuato il deputato di Sc – lo Stato spaccia gioco d’azzardo e dall’altro è costretto a curarne le malattie che ne derivano, proprio come avviene con il tabacco che provoca il tumore”.
La legalizzazione che lo Stato ha consentito, ha fatto l’emergere il gioco d’azzardo sommerso, che prima era in mano al racket, prosciugando una fonte di guadagno per la malavita organizzata. Ma se si ‘spremono’ troppo quelli che operano nella legalità, il risultato è che si provoca lo ‘scivolamento’ delle scommesse verso il racket. L’importante, ha concluso il deputato di Sc, è che il governo preveda delle risorse aggiuntive, rispetto ai 50 mln già stanziati e inseriti nel Fondo sanitario nazionale per curare chi incappa nella ludopatia.
La legge Balduzzi, approvata nel novembre 2012 dopo anni di far west, è un primo schermo alla diffusione del gioco patologico ma va rafforzata, specie sul fronte della prevenzione. Una recente indagine sul gioco d’azzardo tra i minori, presentata all’International Pediatric Congress che si è svolto a Marrakech nell’aprile del 2014, ha evidenziato che sono circa 800mila gli adolescenti italiani fra i 10 e i 17 anni che giocano, facilitati dal fatto che in più della metà delle famiglie, i computer di casa non hanno filtri per impedire di accedere ai siti per il gioco on-line vietati ai minori.
“Sono nove mesi che aspettiamo il parere della commissione Bilancio sulla bozza di legge elaborata dalla commissione Affari Sociali che combatterebbe davvero il gioco d’azzardo – ha dichiarato il deputato Matteo Mantero (M5S) – si tratta di una buona proposta, condivisa da tutti i gruppi, che il governo non vuole perché ridurrebbe drasticamente le entrate erariali e il contributo con cui le lobby del gioco foraggiano la politica. Per questo il governo la boicotta scientemente”.
Tutto falso, ha ribattuto Laura Garavini. “Stiamo aprendo una nuova era in materia di gioco d’azzardo – ha replicato la deputata Pd – Apprezziamo il lavoro fatto fin qui dal governo sia con la Legge di Stabilità che con la Delega Fiscale, sia per la tutela dei minori e che per la fine del far west degli anni passati. Il governo nella legge di stabilità ha stanziato risorse importanti per la prevenzione e la cura da patologie da gioco. Sono tutti segnali convergenti che sosteniamo con convinzione”.