Nel cuore del paese «No slot» è stata aperta una sala giochi
(Articolo di Zeno Martini tratto dal sito http://www.larena.it/stories/2594_caldiero/1019380_nel_cuore_del_paese_no_slot__stata_aperta_una_sala_giochi/ del 16 gennaio 2015)
Il Comune in prima linea contro il gioco d’azzardo non ha potuto far nulla perché la legge è nazionale Nelle vicinanze ci sono scuole, chiesa, teatro, poste.
CALDIERO. Fino a pochi mesi fa lì c’era una banca che faceva fruttare i soldi dei residenti. L’istituto di credito si è spostato e al suo posto ha aperto un piccolo casinò, dove i soldi i caldieresi li spendono alle slot machine e agli altri giochi d’azzardo disponibili all’interno.
Questo accade in piena piazza Marcolungo, nel cuore di Caldiero, a poche decine di metri da scuole elementari, scuole materne, scuola media, chiesa parrocchiale, casa parrocchiale con annesso teatro, parco giochi, municipio e ufficio postale. In pratica, non esiste un sito più sensibile e centrale di quello. Il Comune non ha potuto far nulla per fermarne l’apertura, essendo materia regolata da leggi nazionali.
Il Consiglio comunale aveva votato proprio l’anno scorso una mozione contro il gioco d’azzardo, e a seguito di questa, l’estate scorsa, la Giunta comunale ha premiato gli esercizi commerciali termali che hanno scelto di togliere le macchinette mangia soldi o non le hanno mai installate, con una cerimonia ufficiale in municipio e il conferimento di un attestato che è stato affisso dai premiati in bar e ristoranti.
Una scelta controcorrente rispetto a quella del nuovo gestore della sala giochi che ha aperto in pieno centro, alla faccia delle mozioni e degli encomi «No slot» del Comune.
Furibondo per l’apertura dell’esercizio è l’assessore ai Servizi sociali, Andrea Dal Sasso, promotore dell’iniziativa presentata in Consiglio comunale contro la diffusione delle sale da gioco e dell’installazione di macchinette mangia soldi, per limitare la diffusione della ludopatia tra i suoi concittadini. «La legislazione vigente non da ai Comuni alcun potere di controllo su queste ludoteche», sottolinea l’assessore. «Purtroppo in Veneto non ci sono ancora delle norme che regolino le domande per aprire nuove sale da gioco», spiega Dal Sasso, che è anche consigliere regionale nell’Anci Veneto, «norme che tutelino i luoghi sensibili quali scuole, chiese e impianti sportivi per un raggio di almeno 300 metri, com’è invece stato fatto in Lombardia».
«Ma Caldiero è un paese del Veneto e così, con grande preoccupazione, abbiamo assistito impotenti all’apertura di una nuova sala slot in piazza, nel cuore del paese, dove nei 300 metri di raggio dalla stessa piazza, si trovano le scuole materne e primarie, la scuola media oltre che la sede municipale, la biblioteca, la chiesa parrocchiale e l’ufficio postale», descrive Dal Sasso.
Il quale ha interessato della questione anche il consigliere regionale Franco Bonfante. «Attualmente la normativa che regolamenta l’apertura delle sale da gioco è nazionale», ha fatto sapere Bonfante a Dal Sasso. «A livello regionale manca ancora una regolamentazione. È tuttavia all’esame della Quinta commissione consiliare un testo di legge unificato per contrastare e ridurre il rischio di dipendenza dal gioco d’azzardo patologico».
«Personalmente ho intrapreso diverse iniziative per sostenere il movimento No slot nel mio paese e sono a conoscenza che in Lombardia l’introduzione delle nuove norme ha dato buoni risultati», ha fatto sapere Dal Sasso a Bonfante.
La proposta di legge regionale prevede tra l’altro l’istituzione del marchio regionale «Slot Free Veneto», da assegnare a titolari di sale da gioco e di esercizi commerciali che scelgono di non installare o di togliere dal proprio esercizio apparecchiature per il gioco d’azzardo.
Inoltre la stessa proposta di legge regionale, vieta l’apertura di nuove sale da gioco a meno di 300 metri da siti considerati sensibili, quali scuole, centri giovanili, strutture parrocchiali, oratori e luoghi di culto, strutture socio sanitarie, sportive e centri educativi.
«Ma la Regione deve fare presto», conclude Dal Sasso, «non si può aspettare oltre. Da parte nostra, come amministratori, continueremo a promuovere iniziative per sensibilizzare la gente, premiando gli esercizi commerciali senza macchinette con l’attestato “LiberaMente” e andando nelle scuole e nei luoghi di aggregazione per informare ragazzi, giovani ed adulti dei danni sociali ed economici che provoca il gioco d’azzardo. Perchè l’azzardo non è un gioco».