Pavia, se baci uno sconosciuto hai il cocktail in omaggio: in discoteca arriva il “Lemon Party”
(Articolo di Manuela Marziani tratto dal sito http://www.ilgiorno.it/pavia/lemon-party-1.297094 del 12 ottobre 2014)
Una discoteca del Pavese adotta la moda partita nei college Usa: ogni tre sconosciuti “limonati” c’è un drink, ma se arrivi a 15 “limoni” conquisti la brocca alcolica.
Pavia, 12 ottobre 2014 – Nei college americani pare sia il party più “cool”, ora sta arrivando anche a Pavia. È il “Lemon party”, con lo slogan “più limoni più vinci”. A proporlo è una discoteca che si trova alla periferia di Pavia, dove sabato dalle 23 si terrà il “Lemon fluo party”. «Due feste in una» viene propogandato sulla pagina Facebook dedicata all’evento, perché oltre ai regolamenti tipici del “Lemon party” chi si presenterà completamente vestito o dipinto fluo, avrà diritto a entrare gratis. In base alle regole, all’ingresso a tutti gli uomini verrà consegnato un adesivo a forma di limone. Le donne devono “limonare” con gli uomini e farsi consegnare l’adesivo ricevuto all’ingresso. Ogni tre baci si vince un drink, ma se si presentano 15 limoni si conquista una brocca di cocktail e se si baciano i ragazzi immagine del locale in “premio” ci sono 10 limoni.
«Abbiamo bisogno di questo? — si domanda Simone Feder, psicologo della Casa del giovane —, Proprio l’altro giorno due 17enni mi hanno chiesto aiuto perché sono alcolizzati. Non bevono consapevolemente, ingoiano la loro sofferenza. Una proposta del genere non può che rovinare i nostri giovani, nessuno sa dove ti porta l’alcol. Dietro a tante storie di violenza ci sono persone che hanno bevuto troppo. Purtroppo, oggi i ragazzi faticano molto ad avere rapporti veri con i loro coetanei, l’alcol allenta i freni inibitori e li illude di aver superato i problemi. Che poi si ripresenteranno la mattina dopo, quando non si ricorderanno neppure chi hanno baciato e si ritroveranno con un’autostima bassissima».
E alla festa potrebbero partecipare anche minori. «I minorenni non potrebbero bere, fumare o scommettere — insiste Feder — ma nessuno controlla che vengano rispettate le regole. Dall’inizio dell’anno scolastico siamo andati in cinque istituti e i ragazzi ci hanno raccontato che scommettono, bevono e fumano perché le norme sono solo sulla carta». Ma pure la moralità è cambiata. «Quella proposta è una mercificazione del corpo — sottolinea lo psicologo —. Passare da un bacio ad altro è molto facile. Ci scandalizziamo per vicende come quelle delle baby escort ai Pairoli di Roma, ma anche da noi accadono. Ragazzini di 11 o 12 anni pubblicano in rete filmati o foto osè, magari in cambio di denaro. Perché ormai tutto è business». Di fronte al business del locale, però, Feder che ritiene sia opportuno pensare a proposte alternative per i giovani, lancia un invito alle forze dell’ordine: «Vadano a controllare sabato prossimo e lo faccia anche il sindaco perché non ha alcun senso proibire a un ragazzo di passeggiare con una birra in mano quando in un locale uno può “vincere” in questo modo una brocca di cocktail. Se non faremo qualcosa, i cocci di questi giovani saranno nostri».