Slot, è allarme per i bambini
Feder: «Portano i segni dell’azzardo». A ottobre la legge regionale, patentino per baristi.
07 settembre 2013
PAVIA. I bambini. Sono loro le ultime vittime del gioco d’azzardo patologico. «I più piccoli portano i segni dell’azzardo – dice lo psicologo Simone Feder – e li porteranno anche in futuro». Se la Regione Lombardia avrà delle norme più rigide in materia di slot e vlt, il merito è anche di questo collaboratore della Casa del Giovane, che da anni si occupa del problema dipendenze. Anche Feder infatti ha preso parte alle riunioni della commissione regionale presieduta da Angelo Ciocca, a cui è stato affidato il compito di scrivere una legge in grado di contrastare gli effetti più devastanti del fenomeno.
«Entro ottobre avremo la nuova legge regionale sulle slot – assicura il consigliere regionale pavese – una legge che, grazie anche al supporto di realtà come la Casa del Giovane, sarà non soltanto corretta dal punto di vista giuridico ma anche efficace per contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo patologico». Una tassa sull’installazione delle macchinette e un “patentino” per gli esercenti, un numero verde a cui rivolgersi e licenze rilasciate dai Comuni anche per installare nuove macchinette nei locali pubblici. Questi alcuni punti che potrebbero essere contenuti nella nuova legge regionale. «Entro il 19 settembre arriveremo a delineare un testo unificato dalle quattro proposte di legge ora sul tavolo – spiega il consigliere della Lega –. Particolare attenzione sarà riservata anche alla distanza delle sale slot dai luoghi sensibili: oggi infatti se un sindaco emette un regolamento in materia il Tar glielo boccia, ma la Regione ha la competenza per emettere leggi in materia».
Alcune stime infatti parlano di 1400 malati di gioco d’azzardo in Lombardia, dove la provincia di Pavia è al primo posto sia come importo giocato pro capite sia come percentuale di Pil provinciale speso nei giochi. Numeri dietro a cui si nascondono persone che Feder conosce fin troppo bene, e che ha visto anche ieri sera alla seduta di terapia di gruppo, a cui partecipano una quindicina di persone. «Ci sono anche storie che sto seguendo e che non vengono ancora al gruppo – spiega lo psicologo della Casa del Giovane – come quella di una moglie che per tirar fuori il marito da questo vortice ci è caduta dentro anche lei. E il loro figlio di 19anni è piombato in crisi depressiva per questo». I bambini e i giovani, infatti, sono tra le categorie più a rischio. «Nella normalità è il genitore che fa giocare i bambini – dice ancora Feder – mentre ogni giorno assistiamo allo scandalo di bambini che osservano i propri genitori che stanno giocando alle slot nei bar: è il ribaltamento dell’educazione».
Anche perché ogni dipendenza ha dei costi sociali pesantissimi. «Nella nuova legge andrà affrontato anche il punto di vista sanitario, e la tutela delle fasce più deboli – spiega Giuseppe Villani, consigliere regionale e primo firmatario di un progetto di legge in materia di slot già nella passata legislatura –. Secondo noi ci vuole una drastica riduzione del numero delle slot presenti sul territorio, ma siamo disponibili al confronto. Perché su una materia così delicata ci vuole una soluzione largamente condivisa, e bisogna superare le tradizionali divisioni tra i vari schieramenti politici». Intanto i consiglieri regionali spingono anche perché si arrivi in fretta anche a una legge nazionale. «Ma non chiamatela legge sul gioco – sottolinea Ciocca – perché un gioco per definizione è qualcosa che produce effetti positivi. La dipendenza dall’azzardo, invece, produce soltanto effetti negativi». Come raccontano ogni settimana i malati di azzardo seguiti da Simone Feder.
(Articolo di @GabrieleConta tratto dal sito del quotidiano “La Provincia Pavese”)