Teatro Nuovo di Verona (vedi scheda accessibilità)
Rassegna Il Grande Teatro
28-29-30 novembre, 1-2-3 dicembre 2017, ore 20.45
Incontro con gli attori (ingresso libero) Giovedì 30 novembre, ore 18.00
SISTERS
COME STELLE NEL BUIO
di Igor Esposito
regia VALERIO BINASCO
con ISABELLA FERRARI e IAIA FORTE
scene CARLO DE MARINO
costumi SANDRA CARDINI
musiche ARTURO ANNECCHINO
luci PASQUALE MARI
video DANIELE SALARIS
aiuto regia DARIO AITA
In una villa immersa nei ricordi, due sorelle rivivono un passato glorioso ormai svanito. Sullo sfondo delle loro esistenze c’è un terribile incidente che si è portato via il padre e il loro futuro. Pur assente dalla commedia la figura del padre è sempre presente nella quotidianità, specialmente per Regina che aveva con lui un rapporto morboso e privilegiato.
Assieme a lui, le due sorelle da piccole avevano formato un trio musicale di scarsissimo successo, che fu sciolto quando Chiara intraprese una carriera nel cinema.
Gli esiti dell’incidente, si ripercuotono sulle due ragazze: Regina nasconde il suo dolore nell’alcool, mentre Chiara ne porta i segni visibili su di sé, trovandosi costretta sulla sedia a rotelle.
Costrette a vivere insieme affiora il senso dei loro ricordi, elemento fondamentale soprattutto per Chiara, che troverà in essi la speranza e la voglia di continuare a vivere.
Il rapporto di convivenza tra la le due sorelle è combattuto fra la disperazione e la speranza, l’odio e l’amore, il coraggio e la paura. Regina, pur occupandosi di Chiara, non si rende conto che con il suo alcolismo, il suo squilibrio mentale e con la sua gelosia sfrenata, invece di proteggerla come avrebbe voluto fare, la fa diventare sua prigioniera. Disperata per il fallimento della sua carriera, ritrova un’inutile speranza illudendosi che una televisione locale si stia interessando a lei. Questa speranza scatena un gioco al massacro.
E’ una commedia dai forti tratti umoristici eppure commoventi. Momenti di pazzia e normalità sono la base di questo spettacolo, orientato da una messa in scena semplice, che lascia spazio alle attrici di trasmetterci il rancore e l’incomprensione dello scorrere della vita di queste due sorelle, facendo del palcoscenico un campo di gioco estremo.
Giovedì 30 novembre alle ore 18.00 al Teatro Nuovo le due protagoniste incontrano il pubblico. Conduce l’incontro, organizzato in collaborazione col gruppo di ricerca Skenè dell’Università di Verona, Silvia Bigliazzi.
INGRESSO LIBERO
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IL GRANDE TEATRO. Da martedì al Nuovo il secondo appuntamento della rassegna. Firma la regia Valerio Binasco
Iaia: «Sisters, una storia attuale
tra conflitti familiari e rimpianti»
Alessandra Galetto
La Forte, sul palco con Isabella Ferrari, spiega: «Due sorelle, con un padre scomparso ma incombente, che si mettono a nudo in una commedia di forti emozioni»
Il teatro come luogo non solo di evasione, ma anche – e forse prima di tutto – di “invasione”: spazio cioè in cui la parola riacquista tutta la sua forza semantica nel dire sentimenti anche drammatici, nel raccontare i lati meno scontati dell’esistenza, quelli che forse spesso vorremmo seppellire nel buio dell’inconscio. Lo rivendica Iaia Forte, anticipandoci il senso del lavoro che arriva martedì al Teatro Nuovo, secondo appuntamento della rassegna «Il Grande Teatro»: si tratta di Sisters – Come stelle nel buio, commedia che ha per protagoniste, appunto, Iaia Forte e Isabella Ferrari, ovvero due fra le migliori interpreti del cinema e del teatro italiano. La commedia, scritta da Igor Esposito, si avvale della regia di Valerio Binasco ed è prodotta dal Nuovo Teatro di Marco Balsamo. Sisters – Come stelle nel buio racconta la storia di due sorelle che convivono da anni in una villa immersa nel verde della collina di Posillipo. Sullo sfondo delle loro esistenze c’è un incidente che si è portato via il padre e il loro futuro.Iaia, lei interpreta Regina, quella delle due sorelle che più era legata al padre assente. Che, mi pare, sia però presenza fortemente incombente sul presente delle due sorelle…Si tratta di due sorelle patologiche con un Edipo davvero incombente: c’è questo padre che infatti ha determinato i loro destini che continua a far sentire il suo influsso. Io sono Regina, la sorella che è stata una cantante prodigio da bambina, mentre Isabella è Chiara, ex attrice cinematografica la cui carriere è stata interrotta da un incidente, per cui è in sedia a rotelle. Sono io, che tra l’altro soffro di alcolismo, a prendermi cura di lei, in un rapporto costantemente contrastato: diciamo in quel tipo di legame “nè con te nè senza di te” , quell’odio-amore che caratterizza molti rapporti familiari.La commedia è ambientata in un villa isolata, nella quale le due sorelle sono rinchiuse: anche una sorta di metafora, una casa come “stanza della tortura” in cui prendono forma ricordi, desideri falliti, rimpianti, nostalgie?La villa è sicuramente una “casa dei ricordi”, quindi un luogo anche metaforico, dove, in totale isolamento, si svolge il confronto tra le due protagoniste. In questo senso la commedia è molto attuale: parla di conflitti familiari ma anche di quel sentimento di vuoto che nasce da un’identità che si determina solo nell’apparire, nella ricerca di successo e visibilità, che è elemento connotante la nostra società. Credo che si possa dire che si tratta di uno spettacolo molto emotivo.La regia è di Valerio Binasco, con cui lei ha già lavorato altre volte. C’è un buon feeling?Stimo moltissimo Valerio, abbiamo recitato insieme prima che io partecipassi da attrice a lavori di cui lui firmava la regia e ora, rincontrandolo in questo spettacolo, trova conferma l’idea che ho di lui: la capacità di lavorare sugli attori come ormai pochissimi registi fanno, in una sorta di laboratorio di straordinaria forza.Lei ha ottenuto molti successi anche al cinema, con ottimi registi, uno per tutti Sorrentino de «La grande bellezza». In che rapporto stanno cinema e teatro?Faccio teatro da quasi trent’anni e oggi il teatro per me è davvero una necessità. Come diceva Marlon Brando, il cinema è dei registi, il teatro è degli attori. Battuta a parte (che comunque dice una verità) il cinema mi ha certamente dato molto, ho lavorato con bravissimi registi, anche ora ho appena finito un film con Salemme che uscirà a marzo, mentre un altro con la regia della Comencini sarà nelle sale tra una settimana. Ma il teatro resta la mia casa e la mia vita.Lei poi tornerà a Verona per l’ultimo spettacolo del «Grande Teatro», la commedia «Tempi nuovi» con Ennio Fantastichini. Ne sono contentissima perchè trovo che Verona sia una città bellissima e la bellezza ci nutre, ci fa bene. Pensi che tra i miei sogni ci sarebbe quello di recitare in Arena.
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La rassegna ha sottoscritto il manifesto dei teatri accessibili e ha aderito all’iniziativa Teatri 10 e lode promossa dall’Associazione disMappa: compatibilmente al numero dei posti riservati, spettatore con disabilità e accompagnatore potranno assistere a ogni spettacolo al prezzo speciale di 10 euro.
Vendita biglietti al Teatro Nuovo, tel. 0458006100.
Servizio biglietteria anche presso BOX OFFICE, via Pallone 16, tel. 0458011154.
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