Teatro Nuovo di Verona
Rassegna Il Grande Teatro
14-15-16-17-18-19 novembre 2017, ore 20.45
Incontro con gli attori (ingresso libero) Giovedì 16 novembre, ore 17.00
NON TI PAGO
di Eduardo De Filippo
regia Luca De Filippo
con Carolina Rosi, Viola Forestiero, Nicola Di Pinto, Federica Altamura, Andrea Cioffi, Gianfelice Imparato, Massimo De Matteo, Carmen Annibale, Paola Fulciniti, Gianni Cannavacciuolo, Giovanni Allocca
Applausi
Nel 1920 Eduardo De Filippo (1900-1984) inizia a scrivere testi per la propria compagnia che dirigerà con i fratelli Peppino e Titina fino al 1944, con Titina fino al 1951, e da solo negli anni successivi. Al centro della sua opera, sotto altri abiti, c’è il Pulcinella della tradizione popolare napoletana, ingenuo e furbo insieme, maltrattato e sbeffeggiato ma capace di rivalersi delle proprie sconfitte col riso, con i sogni, con la propria amara saggezza, e di riscattarsi con grande dignità. Gli fanno da contorno personaggi della realtà quotidiana con il loro carico di sofferenza. Annoverabile tra i capolavori di Eduardo, Non ti pago (1940) viene dopo Natale in casa Cupiello (1931) e precede gli anni prolifici di Napoli milionaria (1945), Filumena Marturano e Questi fantasmi! (entrambe del 1946) e Le voci di dentro (1948). Non ti pago è l’ultima e memorabile regia di Luca De Filippo (1948-2015). Proprio due anni fa, quando la commedia era in cartellone al Piccolo di Milano, Gianfelice Imparato fu chiamato dallo stesso Luca, ai primi sintomi della malattia, a sostituirlo nel ruolo del protagonista. Quell’edizione viene ora rimessa in scena per ricordare Luca, per tenere viva quella sua speciale aura teatrale presente nell’allestimento, un’aura che va ben oltre la firma della regia. Non ti pago è un perfetto meccanismo comico. Protagonisti sono i sogni, le vincite al lotto, le superstizioni e le credenze popolari di un’umanità dolente e sfaccendata che, nonostante le paure e le angosce della vita quotidiana, non rinuncia alla speranza e all’attesa di quel colpo di fortuna che le potrebbe garantire un futuro migliore. Il riso e la tensione, il ritmo dell’azione e quello del pensiero vi si mescolano in modo impeccabile e, come in tutte le commedie di Eduardo, la sottile e apparente leggerezza lascia intravedere un ritratto ironico e pungente della nostra società. Gianfelice Imparato, formatosi alla scuola di Eduardo, interpreta lo stravagante Ferdinando Quagliuolo, un singolare personaggio che sta continuamente in bilico tra sogno e realtà. Ad affiancarlo, una compagnia appassionata e unita intorno a Carolina Rosi che fa di Concetta, la moglie di Ferdinando, il ritratto di una donna dalle tante e diverse sfumature: inquieta quanto concreta. Continuare il lavoro di Luca è sicuramente, per la compagnia, il modo migliore per ricordarlo e per tenere vivo l’immenso patrimonio culturale di una delle più antiche famiglie della tradizione teatrale napoletana e italiana. Oltre a Imparato e a Carolina Rosi, sono in scena Carmen Annibale (Stella), Nicola Di Pinto (Aglietiello, uomo di fatica in casa Quagliuolo), Viola Forestiero (Margherita, cameriera), Massimo De Matteo (Mario Bertolini), Paola Fulciniti (Erminia), Federica Altamura (Vittorio Frungillo), Andrea Cioffi (Luigi Frungillo), Paola Fulciniti (Carmela, popolana), Gianni Cannavacciuolo (Don Raffaele Console) e Giovanni Allocca (Lorenzo Strummillo, avvocato). Le scene sono di Gianmaurizio Fercioni, i costumi di Silvia Polidori, le musiche di Nicola Piovani e le luci di Stefano Stacchini.
La trama: Ferdinando Quagliuolo, gestore di un botteghino del lotto a Napoli, gioca con accanimento ma non indovina mai un numero. Al contrario, il suo impiegato e futuro genero Mario Bertolini, interpretando i sogni, colleziona vincite su vincite fino ad arrivare a fare quaterna con i numeri datigli in sogno dal defunto padre di Ferdinando. Accecato dall’invidia Ferdinando si rifiuterà, da qui il titolo della commedia, di pagargli la vincita.
Giovedì 16 alle ore 17.00 al Teatro Nuovo gli interpreti di Non ti pago incontreranno il pubblico. Condurrà l’incontro – organizzato in collaborazione col gruppo di ricerca Skenè dell’Università di Verona – Nicola Pasqualicchio. Ingresso libero.
La rassegna ha sottoscritto il manifesto dei teatri accessibili e ha aderito all’iniziativa Teatri 10 e lode promossa dall’Associazione disMappa: compatibilmente al numero dei posti riservati, disabile e accompagnatore potranno assistere a ogni spettacolo al prezzo speciale di 10 euro.
Vedi anche A LUCA DE FILIPPO IL 57° PREMIO RENATO SIMONI PER LA FEDELTÀ AL TEATRO DI PROSA
Vendita biglietti al Teatro Nuovo, tel. 0458006100.
Servizio biglietteria anche presso BOX OFFICE, via Pallone 16, tel. 0458011154.
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IL GRANDE TEATRO. Debutta questa sera alle 20,45 al Nuovo la 32a edizione della rassegna
La Napoli di Eduardo
tra sogni, lotto, rivalità
«Non ti pago», la commedia del 1940, nella memorabile regia di Luca De Filippo, scomparso due anni fa, con Carolina Rosi e Gianfelice Imparato
Si inaugura questa alle 20.45 al Teatro Nuovo la trentaduesima edizione della rassegna Il Grande Teatro organizzata dal Comune e dalla Fondazione Atlantide – Teatro Nuovo di Verona con Unicredit come main partner. A inaugurarla Non ti pago di Eduardo De Filippo con la regia di Luca De Filippo scomparso due anni fa, una produzione Elledieffe – La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo.Nel 1920 Eduardo De Filippo inizia a scrivere testi per la propria compagnia che dirigerà con i fratelli Peppino e Titina fino al 1944, con Titina fino al 1951, e da solo negli anni successivi. Al centro della sua opera, sotto altri abiti, c’è il Pulcinella della tradizione popolare napoletana, maltrattato e sbeffeggiato ma capace di rivalersi delle proprie sconfitte col riso, con i sogni, con amara saggezza, e di riscattarsi con grande dignità. Gli fanno da contorno personaggi della realtà quotidiana con il loro carico di sofferenza. Annoverabile tra i capolavori di Eduardo, Non ti pago (1940) viene dopo Natale in casa Cupiello (1931) e precede gli anni prolifici di Napoli milionaria (1945), Filumena Marturano e Questi fantasmi! (entrambe del 1946) e Le voci di dentro (1948). Non ti pago è l’ultima e memorabile regia di Luca De Filippo. Proprio due anni fa, quando la commedia era in cartellone al Piccolo di Milano, Gianfelice Imparato fu chiamato dallo stesso Luca, ai primi sintomi della malattia, a sostituirlo nel ruolo del protagonista. Quell’edizione viene ora rimessa in scena per ricordare Luca, per tenere viva quella sua speciale aura teatrale presente nell’allestimento. Non ti pago è un perfetto meccanismo comico. Protagonisti sono i sogni, le vincite al lotto, le superstizioni e le credenze popolari di un’umanità dolente e sfaccendata che, nonostante le paure e le angosce della vita quotidiana, non rinuncia alla speranza e all’attesa di quel colpo di fortuna che le potrebbe garantire un futuro migliore. Il riso e la tensione, il ritmo dell’azione e quello del pensiero vi si mescolano in modo impeccabile e, come in tutte le commedie di Eduardo, la sottile e apparente leggerezza lascia intravedere un ritratto ironico e pungente della nostra società. Gianfelice Imparato, formatosi alla scuola di Eduardo, interpreta lo stravagante Ferdinando Quagliuolo, un singolare personaggio che sta continuamente in bilico tra sogno e realtà. Ad affiancarlo, una compagnia appassionata e unita intorno a Carolina Rosi, la vedova di Luca De Filippo, che fa di Concetta, la moglie di Ferdinando, il ritratto di una donna dalle tante e diverse sfumature: inquieta quanto concreta. La storia è quella di Ferdinando Quagliuolo, gestore di un botteghino del lotto a Napoli, gioca con accanimento ma non indovina mai un numero. Al contrario, il suo impiegato e futuro genero Mario Bertolini, interpretando i sogni, colleziona vincite fino ad arrivare a fare quaterna con i numeri datigli in sogno dal defunto padre di Ferdinando. Accecato dall’invidia Ferdinando si rifiuterà, da qui il titolo della commedia, di pagargli la vincita.Oltre a Imparato e a Carolina Rosi, sono in scena Carmen Annibale (Stella), Nicola Di Pinto (Aglietiello, uomo di fatica in casa Quagliuolo), Viola Forestiero (Margherita, cameriera), Massimo De Matteo (Mario Bertolini), Paola Fulciniti (Erminia), Federica Altamura (Vittorio Frungillo), Andrea Cioffi (Luigi Frungillo), Paola Fulciniti (Carmela, popolana), Gianni Cannavacciuolo (Don Raffaele Console) e Giovanni Allocca (Lorenzo Strummillo, avvocato). Le scene sono di Gianmaurizio Fercioni, i costumi di Silvia Polidori, le musiche di Nicola Piovani e le luci di Stefano Stacchini.Giovedì alle 17 al Nuovo gli interpreti di Non ti pago incontreranno il pubblico. Condurrà l’incontro, a ingresso livbero, Nicola Pasqualicchio.
IL GRANDE TEATRO. Martedì al Nuovo via alla 32a edizione della rassegna con «Non ti pago»
«L’ultima regia di Luca
e l’attualità di Eduardo»
Alessandra Galetto
Carolina Rosi, figlia del regista e vedova di De Filippo: «Un omaggio alla sua passione per il teatro con una commedia che ci tocca tutti»
Due anni fa, quando la commedia era in cartellone al Piccolo di Milano, Luca De Filippo riuscì ad andare in scena soltanto una settimana. Fu poi lui a chiamare Gianfelice Imparato: De Filippo, già sofferente per la malattia, gli chiese di sostituirlo nel ruolo del protagonista. Ora quella stessa edizione di Non ti pago, uno dei capolavori di Eduardo de Filippo, scritto nel 1940, viene rimessa in scena per ricordare Luca, per tenere viva quella sua speciale aura teatrale presente nell’allestimento, un’aura che va ben oltre la firma della regia. Ed è con questo omaggio al grande attore che si apre la 32a edizione della rassegna «Il Grande Teatro» al Teatro Nuovo, dove la commedia debutta martedì alle 20,45 (repliche fino a domenica). Dello spettacolo abbiamo parlato in anteprima con Carolina Rosi, figlia del grande regista Francesco, moglie di Luca, del quale, dopo la morte, porta avanti la compagnia e le produzioni sotto la sigla Elledieffe – La Compagnia di Luca De Filippo.«Non ti pago» è l’ultima memorabile regia di Luca. Una commedia con un perfetto meccanismo comico che parla di sogni, vincite al lotto, superstizioni: insomma, molto Napoli, ma forse, come sempre in Eduardo, anche una storia di ogni tempo e ogni luogo?Si tratta di una commedia cui sono molto legata, certamente anche perchè è l’ultima regia di Luca. Non è stato facile ripartire dopo la sua morte, ma vede…è un po’ come con questa tosse che interrompe ogni tanto la nostra conversazione: quando vado in scena questa tosse sparisce, c’è solo il teatro che deve andare avanti, e così era in assoluto anche per Luca. Un rigore di comportamento che è insieme grande passione e assoluto rispetto del pubblico. Non ti pago racconta di una famiglia in cui il padre ha ereditato un banco del lotto, al quale però lui non vince mai, mentre il fidanzato della figlia ha una fortuna sfacciata. È una storia di rabbia e rivalsa, che si chiude però con il lieto fine: si passa da scene di totale ilarità, con situazioni paradossali, a momenti di amara ironia. Con Non ti pago abbiamo ormai superato le 200 repliche, sempre accolti da un grande successo: vorrei dire che, anche se Luca non c’è più, la nostra compagnia, come una piccola macchina da guerra, ha mantenuto intatto il suo modo di recitare, la sua tipologia. Duecento repliche all’insegna del successo. Qual è l’elemento connotante del teatro di Eduardo che continua a tenere fedele il pubblico?Eduardo è uno dei pochi autori che non ha bisogno di essere riadattato. Per molti altri serve un allestimento che renda ancora attuale il racconto; nel caso di Eduardo invece gli argomenti in gioco sono i sentimenti, sentimenti di sempre, senza timore di fare talvolta anche la morale. Quanto più il suo teatro focalizza l’attenzione sul particolare, tanto più diventa universale, dice verità di sempre che lo spettatore sente appartenergli. E in fondo il rischio del gioco, il lotto allora, le slot oggi, è qualcosa di molto attuale. Tra le tante commedie in cui ha lavorato con Luca, c’è un titolo che le è rimasto particolarmente nel cuore?Su tutti, Napoli milionaria, con Luca come interprete e la regia di mio padre. Luca in quell’interpretazione è stato immenso: non c’è stata sera che io non sia rimasta incantata a guardarlo. Aveva aspettato molto, nella convinzione che si trattasse di un ruolo che richiedeva una maturità, per cui non si sentiva pronto. Quando ha trovato un regista come mio padre, Francesco Rosi, si è affidato e si è finalmente sentito sicuro. Quell’esperienza, che poi si è ripetuta con Le voci di dentro e Filumena Marturano, è stata per entrambi esaltate: Luca ha avuto la generosità di dare a un grande vecchio, mio padre, l’opportunità di tornare alla regia teatrale, quella da cui era partito prima del grande viaggio nel cinema, e d’altra parte per Luca questo connubio ha significato una nuova sicurezza nell’interpretazione. La forza creativa di un grande vecchio e di un grande attore si sono incrociate in quelle tre produzioni.Oltre a «Non ti pago», a quali progetti sta lavorando?Da gennaio partiremo in tournée con Questi fantasmi per la regia di Mario Tullio Giordana, quella sarà la produzione principale per l’anno nuovo. Poi abbiamo messo in piedi una produzione di Il sindaco del rione Sanità con la regia di Martone e la partecipazione di giovani dei quartieri disagiato di Napoli, un’esperienza molto interessante. Diciamo che l’obiettivo è quello di proporre Eduardo non soltanto con registi napoletani, o comunque napoletani ma con uno sguardo diverso: siamo sempre all’opera, la compagnia lavora davvero molto perchè per tutti noi il teatro è una necessità.
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INFORMAZIONI tel. 0458006100 e www.ilgrandeteatro.comune.verona.it
e www.teatrostabileveneto.it
Vendita biglietti al Teatro Nuovo, tel. 0458006100.
Servizio biglietteria anche presso BOX OFFICE, via Pallone 16, tel. 0458011154.
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