Teatro Ristori di Verona (vedi scheda accessibilità)
Sabato 4 novembre 2017, ore 20.30
Ingresso libero
Finale del concorso Music 4 the Next Generation
I brani saranno proposti in chiave contemporanea dai gruppi in gara e a seguire in versione classica dall’ Orchestra Filarmonica Italiana.
Note classiche, valorizzate e rivoluzionate dall’elettronica, dagli assoli di chitarra, dal canto contemporaneo. Si prospetta emozionante e ricca di contaminazioni la finale del concorso musicale «Music 4 the Next Generation», alla sua seconda edizione. Sabato le performance delle cinque band finaliste del concorso, selezionate tra le 12 giunte alla semifinale che si è svolta il 7 ottobre in Piazza Cesare Battisti a Trento. Durante il contest si rincorreranno le note degli stessi brani classici suonati in versione contemporanea dalle band e in versione tradizionale dalla OFI – Orchestra Filarmonica Italiana, diretta dal Maestro Enrico Fagone, con il violino solista di Vincenzo Bolognese. Al pubblico il piacere di riconoscere, riassaporare ed ascoltare con orecchi diversi brani del grande repertorio europeo. La serata sarà condotta dall’attrice comica Corinna Grandi, cabarettista nota di Zelig Off, che guiderà il pubblico tra l’originale alternarsi di note antiche e moderne. Alle band in gara – Ausugi Trio, Gaia&Luna, Fanfara Tigre, Home About e i veronesi Ensemble Terra Mater – il difficile compito di conquistare la giuria, composta dal direttore artistico del Teatro Ristori Alberto Martini, dal direttore dell’Orchestra giovanile Theresia Claudio Astronio, dal compositore e professore del Conservatorio Bonporti Massimo Priori e dal professore del Conservatorio Monteverdi Felix Resch, con la loro rivisitazione del repertorio di grandi autori classici quali Bizet, Bartok Bela e Charpentier. In particolare Ensemble Terra Mater è formato dai polistrumentisti del Conservatorio di Verona Irene Benciolini, Nicola Benetti, Ruben Medici e Francesco Trespidi, mira a riscoprire il patrimonio sonoro che sta alle radici delle diverse culture mediterranee e il repertorio medioevale europeo. Di qui la scelta di reinterpretare il Te Deum di Charpentier, già colonna sonora dell’Eurovision, nel brano “Danza di un’Europa minore”, dove l’oud (liuto arabo), si fonde con il tamburo a cornice mediorientale e con le fisarmoniche gitane ed andaluse. I vincitori del concorso saranno proclamati al termine della serata e si aggiudicheranno un buono del valore di 5 mila euro lordi, finalizzato alla formazione e alla crescita musicale. La band vincitrice sarà inoltre coinvolta in uno stage, con le classi jazz del Conservatorio di Verona per la realizzazione di un arrangiamento composto ad hoc da eseguire insieme all’orchestra. Buone notizie anche per gli altri 4 finalisti in gara, ai quali sarà destinato un buono di 2 mila euro ciascuno, sempre destinato alla crescita artistica, e il coinvolgimento insieme ai vincitori in una serie di concerti nelle province di Trento, Bolzano, Verona, Vicenza e Belluno. La principale novità di questa seconda edizione del contest è l’ampliamento del bacino territoriale coinvolto, frutto di un lavoro di squadra che accanto a Fondazione Caritro, ideatrice della proposta, ha visto la partecipazione di Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano e Fondazione Cariverona, in collaborazione con Teatro Ristori, Conservatorio Evaristo Felice Dall’Abaco di Verona, Centro Servizi Culturali S. Chiara di Trento, i Conservatori Bonporti di Trento, Monteverdi di Bolzano, Arrigo Pedrollo di Vicenza, la Scuola di Musica Miari di Belluno e Upload Sounds. L’ingresso all’evento di sabato 4 è libero e gratuito fino a esaurimento posti. È possibile prenotare i propri biglietti contattando la segreteria di Fondazione Caritro via email a info@m4ng.it o telefonicamente allo 0461.232050 in orario d’ufficio.
Terra Mater ha vinto il «Music 4 The Next generation»
I veronesi Terra Mater
tuffo nel Mediterraneo
Gianni Villani
I quattro polistrumentisti del Conservatorio hanno eseguito il brano «Danza di un’Europa Minore»
“Music 4 The Next Generation”, al suo secondo anno di programmazione, si è confermata una formula congeniale per il futuro delle giovani generazioni attratte dalla musica. E bene hanno fatto ad illustrarne i propositi e le caratteristiche al pubblico del Ristori, i due direttori degli istituti che l’hanno proposta, Filippo Manfredi per Fondazione Caritro e Giacomo Marino per Cariverona. La manifestazione che si muove con la partnership dei Conservatori di Trento, Bolzano, Vicenza, Belluno e Verona e della Fondazione Sparkasse si è rivelata una carta indovinata per la crescita e la formazione artistica dei giovani complessi, in grado di provocare in proposito molte aspettative. Aspettative che il calore e il tifo del numeroso pubblico hanno poi ampiamente sottolineato nel corso dell’avvincente e combattuta prova finale andata in scena con l’esibizione delle cinque band selezionate. Ad ispirarne i dovuti arrangiamenti strumentali sui temi originali, le “imbeccate” dell’Orchestra Filarmonica Italiana, diretta da Enrico Fagone, con Vincenzo Bolognese solista al violino, impegnati a proporre le musiche guida, con brani di Beethoven, Mascagni, Mozart Charpentier, Bartok e Bizet. Molto utilizzati gli spunti che offrivano il Preludio dal Te Deum di Charpentier (Molti la conoscono, poiché è la colonna dell’Eurovisione televisiva) e le varie Danze Rumene di Bartok di cui si è all’inizio impossessato l’ensemble veronese Terra Mater, vincitore poi della manifestazione, con i suoi quattro polistrumentisti del Conservatorio di Verona, Irene Benciolini, Nicola Benetti, Ruben Medici e Francesco Trespidi, che con il brano “Danza di un’Europa minore” hanno puntato a riscoprire il patrimonio e la radice delle culture mediterranee e del medioevale europeo, con utilizzo di strumenti rari, dal liuto arabo oud, al tamburo mediorientale, alle fisarmoniche gitane e andaluse.Ma non meno ispirato e motivato si è rivelato il duo delle sorelle trentine Gaia e Luna Carollo che con “We are going down” si sono esibite live e come dj alla consolle con strumenti digitali, aggiudicatesi poi lo speciale Premio web. Sul tema delle danze bartokiane si sono distinti anche i gruppi dell’Ausigi Trio con un brano totalmente jazzistico “Bartok Martini”. E l’Home About dei fratelli Pardi di Trento che hanno pure cantato il loro pezzo, alla ricerca di nuove sonorità. A far scatenare il pubblico ci ha pensato infine la Carmen suite di Bizet/Waxman con la band Fanfara Tigre dalla Valle dei Laghi, complesso di fiati nato dalla fusione di alcuni gruppi bandistici trentini, che ha ben variato i motivi principali del testo bizetiano. Una Carmen che pochi minuti prima aveva visto esibirsi l’acclamato virtuosismo violinistico di Vincenzo Bolognese, nella versione originale da concerto. La serata è stata presentata da Corinna Grandi che non ha fatto mancare le giuste gag per renderla la più vivace e godibile possibile, fingendo persino di dirigere l’Orchestra Filarmonica Italiana. Con la qualificata giuria era presente in platea anche Eleonora Rossetti, ideatrice della rassegna “Music 4 The Next Generation”.