Sala CTG a Santa Maria in Chiavica
23-27 luglio 2017, alle 16,30 e alle 21
Ingresso libero
San Giò Verona Video Festival 2017
La 23ª edizione della rassegna cinematografica (dedicata alla memoria del co-fondatore Igino Maggiotto e promossa dal Cineclub Verona in collaborazione con l’assessorato allo Sport e Tempo libero) è stata presentata ieri nella Sala Arazzi del Comune di Verona, alla presenza dell’assessore Filippo Rando, del fondatore e direttore del festival Ugo Brusaporco, del presidente del Cineclub Verona Michael Benson, del consulente del direttore Roberto Tirapelle, dei collaboratori Ida Travi e Piero Braggio e di alcuni giurati: l’architetto Abbas Gharib, il professore e saggista Simone Villani, Giovanna Tamassia (presidente del Club di Giulietta), Carla Riolfi, Giuseppe Genovese e Giampaolo Veronese. A completare le tre giurie saranno l’attrice Nasim Adabi, l’artista Asal Emami, la regista Elena Gladkova, lo scrittore e cantautore Marco Ongaro (Corti Original), Fabio Biasio, Davide Rossi, Guido Zauli e Alfred Ejlli (Festival in Lungo), Chiara Bottacini, Flavia Marani, Simonetta Pellini, Susanna Serafin, Giampietro Arlandi e Umberto Polazzo (Social).«Siamo stati il primo festival internazionale italiano a scommettere sul digitale e uno dei primi tre in Europa» ha spiegato Brusaporco. «La nostra offerta abbraccia tutte le tipologie di spettacolo (corto, film, mediometraggio, fiction, animazione e documentario) ed ospita le scuole di cinema di tutto il mondo e le piccole case di produzione che faticano a trovare una distribuzione. Inoltre abbiamo curato molto la parte relativa alla convivialità, elemento essenziale per la riuscita di ogni buon festival». Fra gli oltre cinquanta titoli in programma, il direttore segnala i nuovi lavori di Eric Gobetti e Simone Malavolti («Sarajevo Rewind», domenica 23, alle 16.30), di Mario Brenta e Karine de Villers («Delta Park», domenica 23, alle 21, e «Corps à Corps», giovedì 27, alle 21), di Elena Gladkova («Snow Fairy Tale», domenica 23, alle 21) e di Paolo Zagaglia, il cui «Trittico finale» (mercoledì 26, alle 21) promette di essere, secondo Brusaporco «il film più emozionante della rassegna, in quanto rappresenta la rivendicazione della vista da parte di un regista che la sta perdendo». «È proprio grazie al digitale che questo è un festival di poesia è libertà» ha aggiunto Abbas Gharib.