Museo degli Affreschi Cavalcaselle
Venerdì 7 luglio 2017, ore 17.30
Ingresso libero
Sarà presentato il volume
La pittura veronese nell’età barocca
promosso dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza e pubblicato da Scripta edizioni. L’opera, curata da Luca Fabbri, Fabrizio Magani e Sergio Marinelli, è il consuntivo di un lavoro di studio e di ricerca condotto nel corso degli anni dalla Soprintendenza, prioritariamente attraverso le campagne di catalogazione e inventariazione, e rappresenta la ripresa degli studi dedicati a questo ambito della storia dell’arte veronese, giungendo a quasi 40 anni dalla pionieristica mostra del 1978. Il volume pone in evidenza, per la prima volta, artisti e opere che meritano d’essere meglio conosciuti e valorizzati a dimostrazione che Verona, nell’età barocca, fu un centro importante, oltre che di ricezione, di diffusione di influssi artistici e di scambio di opere nel resto d’Italia e anche all’estero. Il libro, che prosegue idealmente la ricognizione sul Settecento con I pittori dell’Accademia di Verona (2011), si compone di due sezioni precedute da tre saggi di carattere generale: Fabrizio Magani fornisce una prospettiva storico-artistica della città e del suo collezionismo, Sergio Marinelli approfondisce il tema della contraddittorietà della pittura barocca veronese e Luca Fabbri pone attenzione al lavoro dei pittori veronesi che hanno operato fuori dei confini della città. Nella prima sezione sono state raccolte le biografie di 53 pittori dell’epoca – in molti casi nemmeno noti – la cui stesura ha impegnato anche gli storici dell’arte della Soprintendenza, illustrate da una scelta di dipinti più rappresentativi. La seconda è costituita da un repertorio di circa 800 immagini in bianco e nero con didascalie, nel quale sono state raccolte tutte le opere dei pittori trattati conservate nel territorio di competenza della Soprintendenza. Ne parleranno Margherita Bolla, dirigente dei Musei d’arte e monumenti di Verona e lo storico dell’arte Angelo Mazza.