Violenza alle donne, Verona si mobilita per vincere l’isolamento delle vittime.
IL PROGETTO. La consigliera comunale Katia Forte lancia un’associazione con i colleghi Ciro Maschio e Marco Bacchini.
L’ideatrice: «Sono stata vittima di stalking, adesso voglio essere vicina a quante vivono il dramma della persecuzione». Saranno fornite assistenza legale e psicologica.
Contro stalking e violenza alle donne cresce la rete di sostegno
Una nuova associazione per combattere la violenza alle donne e aiutare quante si trovano in difficoltà sia attraverso un sostegno concreto, con possibilità di consulenza legale, sia con aiuto psicologico. È il progetto lanciato dalla consigliera comunale Katia Forte (Lista Tosi), che ieri mattina ha presentato, insieme al collega Ciro Maschio, la sua idea, nata ancora nei mesi scorsi e che entro l’autunno diventerà realtà. E così nella nostra città nasce un nuovo punto di riferimento per dire no a quel fenomeno così drammaticamente riportato all’attualità della cronaca in queste settimane estive da tanti, troppi gesti violenti contro le donne, e in particolare, nel contesto veronese, dall’omicidio della giovane Lucia Bellucci, uccisa dall’avvocato veronese Vittorio Ciccolini. Una sequenza di delitti, ma anche di sfregi al diritto alla libertà delle donne, che rappresenta un antico dramma; il presente, se pure ci riporta questo dramma così ossessivamente ripetuto, è forse, a differenza del passato, illuminato almeno dalla coscienza di una necessità di dire basta alla violenza. Non è un caso ad esempio che solo qualche settimana fa da un’altra voce veronese sia arrivato l’annuncio della costituzione di un’altra realtà, Isolina, l’associazione per la prevenzione del femminicidio che scenderà in campo per la prima volta proprio nel processo a Ciccolini, costituendosi parte civile, come ha spiegato una delle fondatrici di Isolina, Chiara Stella. L’idea è infatti quella che ogni femminicidio sia una ferita all’intera società, che colpisce ciascuno di noi: per questo tra i programmi di Isolina fondamentale resta un’opera di sensibilizzazione e formazione nelle scuole, a partire dalle più giovani generazioni. Sensibilizzare ma soprattutto fornire un sostegno concreto è la prospettiva con cui nasce l’associazione voluta da Katia Forte. «Sono stata per anni vittima di stalking», racconta la Forte. «Per questo motivo credo di potere essere particolarmente vicina a tutte quelle donne che vivono in questa drammatica condizione: un inferno che solo chi si è trovato a sperimentare può capire fino in fondo. Così, insieme ai colleghi Ciro Maschio, che è avvocato, e Marco Bacchini, farmacista e presidente di Federfarma Verona, ho voluto mettere in piedi una associazione, il cui nome deve ancora essere scelto, che sappia contribuire alla prevenzione prima di tutto e quindi al sostegno per le donne che subiscono stalking. La prima iniziativa è un calendario, che venderemo per raccogliere fondi, e che sarà pronto in ottobre». Il calendario sarà realizzato grazie agli scatti del fotografo di Fotoexpress Francesco Grigolini: a prestare il loro volto saranno gli stessi consiglieri comunali che lo vorranno, o gli assessori, e il sindaco Tosi. «Ho pensato che sia giusto che siamo noi i primi a metterci la faccia», spiega ancora la Forte. «Chiederò alle mie colleghe consigliere comunali se vogliono partecipare, dal sindaco ho già ricevuto risposta affermativa. Devo dire che in un primo momento avevo anche cercato di organizzare un convegno chiamando a intervenire l’avvocato Giulia Bongiorno, in quanto era stata lei, insieme a Mara Carfagna, a presentare nel 2012 una proposta di modifica della legge sul femminicidio, in cui veniva chiesto l’ergastolo per il colpevole. La Bongiorno però mi ha detto di essere impegnata in processi importanti». «In ogni caso il nostro progetto va avanti, partiamo intanto con questa iniziativa del calendario», prosegue Katia Forte. «La presenza tra i fondatori di Marco Bacchini corrisponde poi ad un altro aspetto del progetto: nelle farmacie infatti pensiamo che potrebbero trovare spazio alcune psicologhe in grado di dare ascolto alle donne che decidono di uscire allo scoperto e di chiedere aiuto. Chi è vittima di stalking non sempre trova il coraggio di denunciare il suo persecutore. A Verona esiste un centro antiviolenza, Petra, che opera molto bene: vogliamo dare anche noi il nostro contributo, perchè chi ha bisogno di aiuto possa trovare sempre, 24 ore su 24, qualcuno disposto ad ascoltare, capire, stare vicino, e quindi a consigliare il percorso più giusto per uscire dall’incubo».
(Articolo di Alessandra Galetto tratto dal quotidiano L’Arena di Verona del 20 agosto 2013)