Minaccia la convivente e aggredisce i militari
MALTRATTAMENTI. Arrestato un quarantaduenne che picchiava la compagna e la figlia di lei.
L’uomo, con precedenti per violenze in famiglia, ha continuato ad inveire nei confronti delle donne anche all’arrivo dei carabinieri.
Si dice che il lupo perde il pelo, ma non il vizio. E se il «vizio» è quello di picchiare la propria donna quando si è alzato troppo il gomito, forse il problema dovrebbe riguardare tutti e non solo i diretti interessati. Non è, infatti, passato nemmeno un giorno dall’ultimo arresto da parte dei carabinieri di Vigasio di uno «stalker seriale» già finito nei guai più volte per aver minacciato di morte (anche con una balestra) l’ex compagna. E meno di 24 ore dopo, i militari di Verona sono stati chiamati d’urgenza in una palazzina di Borgo Venezia per evitare che un romeno di 42 anni, con precedenti per maltrattamenti in famiglia, trasformasse in realtà la sua minaccia di morte nei confronti della compagna e della figlia di lei. L’uomo, arrivato dalle Marche all’inizio dell’anno, si era trasferito da una connazionale di 45 anni che vive a Verona, già da diversi anni, con la figlia ventenne. Quella che era probabilmente nata come una bella storia d’amore, si è trasformata presto in un incubo: lui, secondo quanto riferiscono i carabinieri, aveva perso il lavoro a causa della sua dipendenza dall’alcol, e negli ultimi tempi aveva sempre più spesso accessi d’ira contro le due donne che, con diversi sacrifici, lo mantenevano. Dalle semplici liti tra conviventi per questioni di denaro, il comportamento dell’uomo è degenerato fino a minacciare di morte le due donne. «Vi butto dal balcone», era arrivato a dire scagliandosi fisicamente contro di loro. L’altra notte, quando l’uomo ha aggredito la figlia della compagna, anche rubandole il computer, la madre non ce l’ha più fatta e ha chiamato i carabinieri. La donna pensava forse che la presenza delle divise avrebbe fatto rinsavire il compagno, invece l’uomo ha continuato a inveire contro le due conviventi anche davanti ai militari della radiomobile di Verona prima di scagliarsi contro gli stessi uomini dell’Arma. Il quarantaduenne è stato quindi arrestato sia per maltrattamenti in famiglia sia per resistenza a pubblico ufficiale. L’uomo è stato condannato per direttissima a quattro mesi di carcere per l’accusa di resistenza, mentre per l’accusa di maltrattamenti i famiglia è stata, intanto, disposta la custodia cautelare alla casa circondariale di Montorio. Non si tratta di una esperienza nuova per l’uomo che già nel 2009 e nel 2012 era stato arrestato con le stesse accuse.
(Articolo di Giorgia Cozzolino tratto dal quotidiano “L’Arena di Verona” del 18 agosto 2013)