Cresce il pericolo alcol fra gli adolescenti
(Articolo tratto dal sito http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2016/03/16/news/cresce-il-pericolo-alcol-fra-gli-adolescenti-1.13140088 del 16 marzo 2016)
Il 12% dei ragazzi di appena undici anni beve almeno una volta alla settimana.
Gli adolescenti di oggi attuano sempre più comportamenti a rischio: bevono, fumano e consumano droghe quasi regolarmente. Ciò che preoccupa maggiormente sono i dati rilevati in Italia circa il consumo e l’abuso di alcol. A undici anni il 12% dei ragazzi beve alcolici almeno una volta alla settimana; a quindici anni la percentuale sale al 37%, la più alta d’Europa.
Il maggior incremento si osserva tra le ragazze. La guida in stato d’ebbrezza è la prima causa di morte nella popolazione giovanile europea.
Non si beve tutti i giorni, ma nel fine settimana. E si va molto al pub. Sembra esserci un’assenza di idee di divertimento sano e alternativo e si finisce per aderire ad una subcultura in base alla quale, alla fine, si fa così e basta.
Il weekend è il momento in cui lo sballo irrompe la gestualità quotidiana e modifica la vita di studenti modello e giovani operai.
Gli ospedali registrano picchi d’urgenze soprattutto tra il venerdì e il sabato sera, quando arrivano persone ferite in incidenti stradali. Si tratta soprattutto di giovani in cui si riscontrano, in maggioranza, problemi tossicologici legati al consumo di alcol.
Si comincia presto dicono le statistiche, ma questi ragazzi non sono etilisti; l’alcolismo si manifesta dopo anni, anche se ci sono dei casi limite di persone al di sotto dei vent’anni.
Oggi il pub è un punto di aggregazione in cui prevale l’offerta di alcolci. Gli esperti sostengono che non esista una dipendenza istantanea dall’alcol, ma un uso che può diventare abituale e quotidiano, poiché il fenomeno dello sballo si diffonde e “normalizza” certi tipi i comportamenti.
Solitamente i ragazzi che hanno problemi con l’alcol non chiedono aiuto da soli, le famiglie, semmai, li portano nei centri di recupero quando cominciano a sospettare che fumino o facciano uso di sostanze stupefacenti, in quanto la droga, rispetto all’alcol crea più allarme sociale.
I giovani sono ignari o poco o poco informati sugli effetti e i pericoli dell’alcol e sulle conseguenze che il consumo di alcolici ha sul proprio organismo a breve e a lungo termine.
Spinti dallo sperimentare i propri limiti ,dall’appartenenza al gruppo, dal trasgredire le regole o dai problemi personali, i ragazzi fanno talvolta vere e proprie abbuffate di alcolici.
Famosi gli “shottini” ma anche la birra e i coktail, che vengono spesso serviti nei locali pubblici, in genere, anche ai minori di 18 anni, vero e proprio reato per l’esercente, punibile dal codice penale.
Anche le feste in casa sono spesso all’insegna dell’alcol, di cui i ragazzi provvedono a fare provviste al supermercato. È la cultura dello sballo, dello stordimento a tutti i costi, e che in alcuni casi può portare a comportamenti criminali, vere e proprie aggressioni se non peggio. E spesso l’abuso di alcol si accompagna al consumo di stupefacenti in un mix micidiale.
Tra i possibili danni a lungo termine dell’abuso di alcol e della dipendenza da esso vi sono danni gastrici, epatici, cardiaci, al sistema nervoso e tumori. Senza contare i danni psicologici.
La facile reperibilità dell’alcol, il suo grado di accettazione sociale, la scarsa coscienza dei danni provocati dal suo abuso su un organismo in via di sviluppo, la disinibizione e l’euforia che provocano la sua assunzione, concorrono ad alimentare il fenomeno del suo consumo smodato in età giovanile.
Si fa poco per mettere in guardia i ragazzi e responsabilizzarli.
Una buona educazione alla salute nelle scuole, già prima del periodo sensibile, sarebbe davvero utilissima per creare nei ragazzi la consapevolezza di cosa l’alcol è in realtà, e dei rischi a cui conduce il bere in modo irresponsabile.