Sale slot, l’esperto: “Lodevole che borgo Trento si schieri contro ma bisogna informare”
(Articolo tratto dal sito http://www.veronasera.it/cronaca/sale-slot-borgo-trento-contro-bisogna-informare-esperto-16-marzo-2016.html del 16 marzo 2016)
Lo psicologo e psicoterapeuta esperto di dipendenze patologiche Cesare Guerreschi, ha tenuto una conferenza presso l’hotel San Marco dove ha parlato delle problematiche legate a come viene affrontata nella società la piaga del gioco d’azzardo patologico.
Un centinaio di persone hanno seguito martedì pomeriggio a Verona, presso l’hotel San Marco, la conferenza del noto psicologo e psicoterapeuta esperto di dipendenze patologiche prof. Cesare Guerreschi. Quest’ultimo ha parlato delle principali problematiche legate a come viene affrontata nella società una piaga quale il gioco d’azzardo patologico, con riferimenti anche alle polemiche locali, ha infine presentato il suo libro “Non è un gioco” (edizioni San Paolo).
Il presidente della Società Italiana Intervento Patologie Compulsive ha dichiarato:
Abbiamo seguito con interesse le proteste del quartiere sull’apertura della sala videolottery a Borgo Trento. È lodevole che un quartiere intero si schieri per proteggere i propri abitanti, è da capire che i cittadini chiedano una risposta concreta ai politici rispetto le loro preoccupazioni. Quello che per i politici è più semplice fare è restringere l’orario di esercizio delle slot-machine, che vengono quindi spente per gran parte della giornata.
Questo è quello che è successo a Verona. In realtà quel che serve è informare, formare e prevenire, nonché curare qualora sia necessario. Il proibizionismo o il liberismo in materia di gioco sono disastrosi, due soluzioni estreme che non portano a nulla. Nel caso della deriva proibizionista in corso in Italia i risultati sono sotto gli occhi di tutti, gli apparecchi illeciti come i totem sostituiscono le macchine regolari, pertanto il problema si aggrava. È il caso di sedersi tutti insieme ad un tavolo: politici, amministratori, gestori, operatori sociali e riflettere su quali siano le soluzioni corrette.
Ha concluso il prof. Guerreschi, dopo aver parlato dei sintomi del gioco d’azzardo patologico e su come riconoscerli ed intervenire. L’esperto quindi bacchetta i Sindaci che, a suo dire, si vanterebbero della loro capacità di combattere il gioco d’azzardo patologico solo per essere riusciti a vietare, o quasi, il gioco nel loro Comune, senza fare alcuna formazione e dare alcuna informazione. Secondo Guerreschi, vietare il gioco legale spalanca le porte a quello illegale se non viene dato nessun supporto preventivo ai giocatori, peggiorando così la situazione.