Bere in gravidanza predispone all’alcol figli e nipoti
(Articolo tratto dal sito http://news.in-dies.info/24611/ del 27 febbraio 2016)
Bere in gravidanza non solo nuoce al neonato, ma anche ai figli futuri del bambino, per tre generazioni.
Uno studio americano ha scoperto che bere anche piccole quantità di alcool durante la gravidanza può aumentare il rischio di dipendenza da alcol addirittura nei figli e nei nipoti.
I ricercatori della Binghamton University negli Stati Uniti hanno trovato che bere alcol durante la gravidanza può avere effetti transgenerazionali, che incidono non solo sul feto esposto direttamente, ma anche sulle generazioni future.
L’esposizione prenatale all’alcol eleva il rischio di discendenti di essere predisposti alla dipendenza da questa sostanza, in futuro, modificando lo stato neurologico e fisico di una persona. Tali alterazioni vengono trasmesse in via transgenerazionale.
Finora gli studi erano stati fatti sui figli, ma non sui nipoti. La ricerca scientifica sul consumo di alcol durante la gravidanza si era concentrata principalmente sugli effetti rilevati sui feti esposti direttamente. Se erano state coinvolte più generazioni, gli studi avevano riguardato solo le attività cellulari, ma non i comportamenti.
Alcuni scienziati americani, invece, hanno fatto uno studio su dei ratti femmina in gravidanza, dando la dose equivalente di alcol a un bicchiere di vino per quattro giorni di fila, tra i 17 e i 20 giorni di gestazione, periodo, che corrisponde al secondo trimestre di gravidanza per una donna. Hanno poi testato il comportamento della prole giovanile dei ratti di fronte ad acqua e alcol.
La sensibilità all’alcol degli animali è stata misurata iniettando una dose elevata di alcol in grado di ubriacarli, quindi misurando il tempo che impiegavano per recuperare.
I risultati, pubblicati sulla rivista ‘Alcoholism: Clinical and Experimental Research’, hanno mostrato che bere alcol durante la gravidanza, anche a basse dosi, aumenta il rischio di alcolismo non solo nel bambino ma anche nei nipoti.
I risultati hanno mostrato che nel ratto, quando una madre consuma l’equivalente di un bicchiere di vino per quattro volte, durante la gravidanza, figli e nipoti, fino alla terza generazione, sono più a rischio di alcolismo.
L’alcool agisce come una tossina, che interessa le diverse fasi dello sviluppo fetale durante la gravidanza.
Gli scienziati non sanno ancora come le abitudini della nonna possano ancora avere un effetto persistente decenni più tardi, anche se sospettano che sia qualcosa che ha a che fare con il cambiamento dell’espressione dei geni dovuto all’alcol.
Fonte: http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/acer.12978/abstract