La denuncia: “In 10 anni 700 morti per le patologie legate all’alcolismo”
(Articolo di Donatella Schettini tratto dal sito http://messaggeroveneto.gelocal.it/pordenone/cronaca/2015/12/20/news/in-10-anni-700-morti-per-le-patologie-legate-all-alcolismo-1.12651774 del 20 dicembre 2015)
I dati riferiti dal responsabile del servizio dell’Azienda sanitaria. In provincia di Pordenone più colpito il Distretto nord. Altissimi i costi sociali.
PORDENONE. Il 2,4 per cento dei decessi totali in provincia di Pordenone negli ultimi 10 anni è attribuibile all’alcol. Stiamo parlano di circa 700 persone. È il bilancio del servizio di alcologia della Azienda per l’assistenza sanitaria 5 di Pordenone.
L’incontro. Il servizio ha organizzato come ogni anno il tradizionale appuntamento natalizio con il brindisi con i pazienti seguiti e le associazioni che si occupano di queste problematiche.
L’incontro si è tenuto venerdì: il vescovo Giuseppe Pellegrini ha celebrato la messa nella cappella dell’ospedale e poi ci si è spostati nella sede del servizio. Ha fatto gli onori di casa il responsabile Paolo Cimarosti che nel formulare gli auguri ha ricordato l’importanza di curare la persona nella sua totalità.
Anche il direttore generale della Aas 5, Paolo Bordon, ha portato il suo saluto. Nel corso dell’omelia, il vescovo ha evidenziato l’importanza della forza che deriva dallo Spirito Santo e dal gruppo: «Avete sperimentato situazioni di difficoltà – ha detto monsignor Pellegrini – e quando tutto sembrava perso, con la forza e la decisione e l’aiuto di tante persone le avete superate».
Le vittime. Uno studio realizzato dal servizio, ha calcolato i decessi o i ricoveri attribuibili al consumo di queste sostanze nel decennio 2005-2014. È emerso che in questo periodo in provincia di Pordenone i decessi attribuibili all’alcol sono stati circa 700, pari al 2,4 per cento di quelli totali.
Le età e le cause. Lo studio ha evidenziato delle differenze, in base all’età e al genere. La fascia in cui si registra la percentuale maggiore di decessi per alcol è quella tra i 15 e i 34 anni, con il 17,4 per cento delle morti. Valori più elevati si registrano nel sesso maschile, 18,7 per cento.
Segue la fascia tra i 35 e i 64 anni con una percentuale del 6,4 per cento. «Le principali cause di mortalità alcol-correlata – spiega il dottor Paolo Cimarosti – sono risultate le patologie del fegato e gli eventi accidentali, tra cui in particolare le cadute e gli incidenti stradali». L’area dove si registra la percentuale più alta di mortalità alcol correlata è il Distretto nord.
I ricoveri. Lo studio ha preso in considerazione anche i ricoveri nelle strutture negli ospedali della provincia. Il dato, in questo caso, è riferito al 2014: i ricoveri ospedalieri che sono imputabili al consumo di alcol sono stati 644, pari all’1,5 per cento del numero complessivo. Anche in questo caso la maglia nera va al distretto Nord, dove si sono registrati tassi di ospedalizzazione più elevati della provincia. Le principali cause del ricovero sono cadute, patologie del fegato e ictus.
I costi. È stato anche calcolato quanto “pesa” sulle casse del servizio sanitario regionale questo tipo di problematica. Nel 2014 i costi legati alla ospedalizzazione alcol correlata (pari al 2,2 per cento dei ricoveri complessivi) si attestano su quasi tre milioni di euro.
Le giornate di degenza in ospedali sono state 5.274. La conclusione è che «l’impatto stimato sulla salute e sui servizi sanitari del consumo di alcol è risultato rilevante in termini di mortalità, ospedalizzazione e spesa sanitaria».