Gioco d’azzardo, Adoc plaude a divieto di spot dalle 7 alle 22
(Articolo tratto dal sito
http://www.agi.it/rubriche/la-voce-del-consumatore/2015/12/11/news/gioco_dazzardo_adoc_plaude_a_divieto_di_spot_dalle_7_alle_22-157931/ del 11 dicembre 2015)
Freno a diffusione ludopatia tra minorenni e adolescenti
La Legge di Stabilità interviene anche sul settore dei giochi, prevedendo dal prossimo sia il divieto all’installazione di nuovi apparecchi “awp” sia il divieto alla messa in onda di spot sui giochi dalle 7 alle 22. L’Adoc plaude alle novità, richieste a gran voce dall’Associazione dei consumatori.
“Finalmente si mette nero su bianco il divieto di mandare in onda pubblicità sul gioco d’azzardo in fascia protetta, una misura che l’Adoc invocava da tempo – dichiara Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc – dal 2016, quindi, dalle 7 alle 22, sia su radio che tv, non sarà possibile trasmettere spot con vincita in denaro. Siamo molto favorevoli a questa soluzione, siamo convinti che imporre un divieto alla pubblicità dei giochi d’azzardo possa contribuire a limitare il fenomeno, in particolare per quanto riguarda la diffusione tra i minorenni e gli adolescenti. Secondo una recente indagine Swg per l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, infatti, il 44% degli under 18 ha sperimentato almeno una volta il gioco d’azzardo.
Ben venga quindi il divieto. Che auspichiamo possa essere totale, analogamente a quanto avviene per tabacco e superalcolici. Come Adoc plaudiamo anche all’impossibilità di installare nuovi apparecchi “awp”, che prevedono vincite in denaro, dal prossimo anno sarà possibile solo sostituire quelli già esistenti. “
Per quanto riguarda la pubblicità, l’Adoc evidenzia che è vietata quella che si rivolge o fa riferimento, anche in forma indiretta, a minori e li rappresenti intenti al gioco; che utilizza disegni, personaggi o persone direttamente legate a minori, capaci di generare un diretto interesse su di loro o che induce a ritenere che il gioco contribuisca a crescere la propria autostima, considerazione sociale, successo.
Eventuali violazioni della normativa saranno punite con sanzioni pecuniarie, che vanno da centomila a cinquecentomila euro, irrogate dall’Agcom al committente della pubblicità, a chi la effettua e al proprietario del mezzo con cui viene diffusa.