Un prosecco al posto del tè: rischio alcol per le mamme inglesi
(Articolo di Caterina Belloni tratto dal sito http://www.corriere.it/salute/15_settembre_17/prosecco-posto-te-rischio-alcol-le-mamme-inglesi-38be0134-5d12-11e5-aee5-7e436a53f873.shtml?refresh_ce-cp del 17 settembre 2015)
Ricerca della Charity Alcohol Concern: in aumento il numero di donne vicine alla dipendenza. Un bicchiere di vino alle 15.30 del pomeriggio per scacciare lo stress.
Una volta c’era il tè, magari con un po’ di pane tostato e marmellata nei giorni in cui le cose erano andate male e si sentiva il bisogno di “coccole”. Adesso invece, per riprendersi dopo le corse tra scuola e ufficio, le mamme inglesi hanno cominciato a darsi all’alcol. Nel senso che è in aumento il numero delle signore che a metà pomeriggio sorseggiano un calice di prosecco o di vino rosso al posto di una tazza di Early Grey.
Generazione Bridget Jones
A segnalarlo è una ricerca condotta dalla charity inglese Alcohol Concern, che lavora per prevenire l’alcolismo. Nel Regno Unito questa dipendenza è in costante aumento. Secondo le statistiche dell’associazione, più di nove milioni di britannici ogni anno bevono un quantitativo di alcolici superiore a quello considerato accettabile e nel 2012 si sono registrati 6490 decessi collegati a malattie generate dall’abuso di alcol, con un incremento del venti per centro in dieci anni. Un quadro preoccupante, che adesso si complica per colpa di quella che viene chiamata la generazione Bridget Jones (dal film con Renée Zelweger), un’ondata di ex ragazze, che anche raggiunta la mezza età non abbandonano gli eccessi.
Chi beve di più
Nella sua indagine, che ha coinvolto 1.250 adulti, l’associazione ha scoperto che sono donne quasi la metà delle persone che hanno problemi con l’alcol. Un risultato che conferma una ricerca dello scorso anno secondo la quale le signore sono più portate degli uomini a finire da sole una bottiglia di vino. «Esiste un problema reale con l’alcolismo che inizia dopo la scuola. Quella che prima era una tazza di tè, ora è un bicchiere di vino alle 3.30 del pomeriggio» taglia corto Alison Wheleer, direttore della associazione Drink Wise, impegnata per ridurre i danni legati all’etilismo. Oltre ai numeri, la ricerca di Alcohol Concern cerca anche di dare delle spiegazioni del fenomeno. Individuando due filoni paralleli, che hanno per denominatore comune il gentil sesso. Da una parte ci sono le “ex ragazze terribili”, che nonostante il passare degli anni non hanno voglia di cambiare stile di vita. Dall’altra le madri che, stressate dalla cura dei bambini e della casa e dalle tensioni al lavoro, cercano negli alcolici un modo per scacciare le preoccupazioni.
Genitori più a rischio dipendenza dei single
La ricerca sottolinea anche che nel 61 per cento dei casi si tratta di persone istruite e benestanti e conferma che chi ha figli rischia di sviluppare un problema con l’alcol due volte più di chi invece non ha bambini. Nel gruppo di chi ha un rischio basso di diventare alcolista, infatti, i genitori sono solo il 26 per cento, ma diventano il 29 per cento per il gruppo un po’ più interessato a vino e cocktail, il 44 per cento nella sezione di quelli che iniziano ad avere problemi e sono il 54 per cento degli adulti classificati dallo studio come “potenzialmente dipendenti” dall’alcol. «Su alcuni siti inglesi dedicati alla famiglia del resto si parla spesso di “Wine o’ Clock” per indicare l’ora in cui, messi a dormire i bambini, i genitori aprono una bottiglia di vino. Molti discutono di questa abitudine, sostenendo che è diventata una costante e quasi una necessità – spiega Jackie Ballard, coordinatrice di Alcohol Concern. – I figli però tendono a imitare i comportamenti dei propri genitori. Padri e madri dovrebbero considerare attentamente se vogliono che i propri bambini crescano pensando che l’alcol sia il solo modo “per rilassarsi” e che sia normale per un adulto crollare addormentato davanti alla televisione con un bicchiere in mano».
Donne e alcol: numeri che aumentano
Soprattutto quando si tratta della mamma. Secondo il Servizio sanitario inglese, il numero delle donne ricoverate per problemi legati all’alcol in Gran Bretagna sta crescendo tre volte più velocemente rispetto a quello degli uomini. Tra 2013 e 2014 ne sono state portate in ospedale oltre 64mila, il 2,1 per cento in più rispetto all’anno precedente. «Stiamo visitando un numero crescente di giovani madri che bevono troppo – conclude Niall Campbell, specialista del Priory Hospital di Londra – . Una tendenza che ci preoccupa, anche perché ci chiediamo quale sia il livello di alcol nel sangue di queste persone, quando la mattina si mettono al volante per portare i bambini a scuola, dopo aver bevuto dal pomeriggio fino a tardi il giorno prima».