Dalla dipendenza alla vittoria, con l’Aircat l’alcolismo si può combattere
(Articolo di Giovanni Perilli tratto dal sito http://www.termolionline.it/183968/dalla-dipendenza-alla-vittoria-con-laircat-lalcolismo-si-puo-combattere/ del 07 luglio 2015)
TERMOLI. Cambiare la propria vita non è un miracolo, ma una scelta coraggiosa. Lo hanno percepito e compreso i referenti e i tanti membri dell’Aicat che si sono dati appuntamento per il periodico incontro tra i club regionali per condividere quanto realizzato sinora.
Presso la Cittadella della carità di Termoli, tra ex alcolisti e “insegnanti”, anche Laura Venittelli, parlamentare PD che in vivo ascolto ha prestato il suo tempo (unica rappresentante politica a prendere parte all’evento) nella scoperta delle tante storie emozionanti raccontate.
Storie di lotta, di padri e madri che a un certo punto della vita hanno “compreso” il proprio problema e inteso condividere il fardello con i membri dell’Aicat, l’associazione italiana dei club alcologici territoriali che attraverso l’applicazione del metodo Hudolin, provano a riafferrare la vita dei tanti che con consapevolezza decidono di smettere.
Nessun anonimato, i membri dell’Aicat non hanno paura di mostrarsi, consci che insieme si è più forti e consapevoli che il problema contro il quale combattono non è personale o familiare ma spesso, troppo spesso, assume valenza sociale.
E così, questi uomini e queste donne sperimentano, in un clima di amicizia, condivisione ed amore responsabile un percorso di cambiamento di stile di vita tendente alla sobrietà attraverso la crescita e la maturazione della persona a livello emozionale, culturale, spirituale, relazionale.
Per Vittoria Pietrunti, presidente molisana Arcat (Associazione regionale dei club alcologici territoriali), “I Club, come comunità di cittadini solidali, sono nodi fondamentali delle reti di protezione e promozione della salute della comunità locale e sono presenti su tutto il territorio nazionale. Oggi il problema dell’alcool è sottovalutato; lo dico perché se un figlio ritornasse a casa sotto effetto di stupefacenti, sicuramente i genitori interverrebbero, andrebbero in giro dai dottori per risolvere il problema ma tornando ubriaco non viene preso sul serio e secondo gli ultimi dati il cervello di un ragazzo ostacolato dall’alcool non cresce e non si sviluppa quindi penso che è mancanza di conoscenza.
Credo che oggi la società non voglia capire che l’alcool fa male e essa stessa lo sottovaluta. Questo si nota il sabato sera con gli incidenti stradali anche se, negli ultimi tempi, pare che le pubblicità progresso del Ministero abbiano un impatto molto violento e stiano riuscendo a far comprendere la gravità della cosa.
Nel bicchiere di vino quello che fa bene è il succo d’uva, l’alcool invece altera le emozioni e i sentimenti”.
Cosa farebbe Pietrunti se fosse una politica?
“Proporrei di far rispettare la legge e vieterei, ma soprattutto controllerei meglio che le attività non vendano l’alcool ai minori e, senza dubbio, incrementerei i controlli sulle strade”.
Eppure l’età media della sala è alquanto elevata, perché?
“Ci si rivolge tardi alle associazioni perché non si riconosce il problema e poi arriva a un certo punto che il fisico cede e si manifestano tante aggravanti fisiche… poi si interviene. È facile però il capire se si è o meno dipendenti dall’alcool, per esempio, basta restare venti giorni senza bere e se non si è dipendenti, li si supera benissimo. In caso contrario è opportuno pensare davvero di avviare un percorso d’uscita dal club, sarebbe buono informarsi, contattarci e provare a cambiare la propria vita. Non è difficile, anche perché siamo a Campobasso, a Vinchiaturo, a Riccia, a Termoli e poi c’è il Sert che può ricevere segnalazioni. Ci sono problemi che si superano con il coraggio, ma prima occorre volerli riconoscere”.
“Liberi di essere sobri” è stato il tema dell’incontro; un appuntamento ‘snocciolato’ in pieno da Angelica Romanelli, vicepresidente regionale dell’Arcat.
“Viviamo l’incontro di interclub tra tutti i club della regione Molise e la tematica di quest’anno è “Liberi di essere sobri” perché non sempre essere sobri è concesso visto le pressioni sociali culturali che i sobri si trovano ad affrontare. Le famiglie dei club, in questa data, si aprono alla comunità locale per un lavoro di sinergia e un lavoro di rete e non soltanto per lavorare con le famiglie che hanno problemi di alcool, ma anche per promuovere il tema della sobrietà e quella della consapevolezza che l’alcool non è un alimento ma una sostanza che sostiene alcool etilico sostanza a rischio per tutti.
Il Molise è la regione seconda nazionale come consumo di bevande alcoliche in Italia ed è in forte aumento il consumo di alcool nei giovani e nelle donne. La nostra associazione, quindi, lavora per accogliere le famiglie e promuovere lo stile di vita della sobrietà per attivare momenti di maggiore consapevolezza rispetto al consumo di bevande alcoliche”.
Un pensiero è andato anche alle istituzioni che, ritenute fondamentali, hanno da assumere l’impegno di lavorare in accordo e relazione con il Sert, la psichiatria, i medici di famiglia, il datori di lavoro e coloro che della società ne fanno parte.
“Intanto le istituzioni possono rappresentare la propria vicinanza a coloro i quali soffrono la situazione di disagio soprattutto alle famiglie e dare respiro alla possibilità di informazione dell’esistenza di questi centri ai quali dobbiamo dire un grazie molto forte perché queste realtà. Oggi – ha concluso l’onorevole Laura Venittelli – sono stata presente perché ritengo che la politica debba esserci quando ci sono situazioni di disagio, anche per dare un segnale di cambiamento rispetto a una politica che è il più delle volte disattenta”.