Gioco d’azzardo patologico, cresce il numero dei casi a Verona. L’esperto: “Piaga sociale”
(Articolo tratto dal sito http://www.veronasera.it/cronaca/gioco-azzardo-cresce-numero-casi-esperto-piaga-sociale-6-maggio-2015.html del 06 maggio 2015)
La ludopatia, così si chiama propriamente la malattia di chi è dipendente dal gioco, è un danno sia per chi ne soffre sia per il resto della società. Papalia: “Va dato più potere ai Comuni”.
“Siamo di fronte a una vera piaga sociale: non esiste oggi dipendenza più grave del gioco d’azzardo patologico”. Queste sono le parole con cui lo psicologo e psicoterapeuta Cesare Guerreschi ha presentato il suo nuovo libro “Non è un gioco”, in occasione dell’incontro organizzato da Paoline onlus sul tema del gioco d’azzardo patologico. All’evento, svoltosi presso il Banco Popolare, in collaborazione con il Festival Biblico, è intervenuto anche l’ex procuratore di Verona e di Brescia oggi in pensione, Guido Papalia. “La diffusione delle slot machines e delle sale giochi a Verona è particolarmente allarmante” spiega l’ospite, “più aumenta il numero di giocatori d’azzardo patologici, infatti, più cresce il rischio di infiltrazione delle organizzazioni mafiose, che trovano terreno fertile per i propri profitti”. Effettivamente i dati sono tutt’altro che confortanti. Basti pensare che nel 2014 le videolottery nella provincia scaligera erano complessivamente 1.130, di cui 380 nel solo Comune di Verona. Sempre in città le slot machines presenti nei bar risultano 1.785. Colpisce anche il numero di gratta&vinci: nel 2013, in base agli ultimi dati disponibili, sono stati distribuiti nella provincia scaligera complessivamente 22,38 milioni di tagliandi, di cui 6,09 milioni solo in città.