Quando il gioco d’azzardo si trasforma in un normale passatempo
(Articolo di Elena Meli tratto dal sito http://www.corriere.it/salute/pediatria/15_aprile_30/quando-gioco-azzardo-normale-passatempo-31f0dd58-ef27-11e4-a9d3-3d4587947417.shtml del 04 maggio 2015)
Nonostante i divieti 400 mila bimbi hanno già provato a indovinare i numeri del lotto o comprato un gratta e vinci, 800 mila ragazzini sono già entrati in una sala bingo.
A volte il gioco diventa un problema. Perché se alla tombola si sostituisce la slot-machine il rischio di entrare nella spirale del gioco d’azzardo è alto. Purtroppo, stando a un’indagine della Società Italiana Medici Pediatri (SIMPe) e dell’Osservatorio Paidòss, 400 mila bimbi dai 7 ai 9 anni hanno già provato a indovinare i numeri del lotto o comprato un gratta e vinci, 800 mila ragazzini fra i 10 e i 17 anni sono già entrati in una sala bingo o hanno giocato con una slot-machine.
Il 55% degli adolescenti partecipa ai giochi d’azzardo dei «grandi»
E questo nonostante il gioco d’azzardo sia proibito per legge ai minori: anche per questo di recente il coordinamento nazionale “Mettiamoci in gioco” e la Federazione Sistema Gioco Italia hanno firmato un protocollo d’intesa per ridurre al massimo le possibilità di accesso degli under 18 alle sale scommesse. Il 50% dei genitori intervistati ha ammesso di frequentare sale scommesse e così per tanti bambini il gioco d’azzardo diventa un passatempo normale; da qui a tentare la sorte in prima persona il passo è spesso breve, tanto che il 55% degli adolescenti partecipa ai giochi d’azzardo dei “grandi”, o chiede di farlo. «I genitori dicono di essere preoccupati, ma la maggioranza non mette filtri sui computer di casa per impedire l’accesso a siti vietati ai minori — dice Giuseppe Mele, presidente SIMPe —. Tanti non sanno se i figli giocano d’azzardo e i ragazzini sono spesso lasciati senza controllo in un’età difficile nella quale scivolare nella dipendenza dal gioco è un rischio concreto. Per impedirlo occorre togliere fascino al gioco d’azzardo, indirizzando gli interessi dei figli altrove e partecipando alla loro vita. Oggi si può accedere alle scommesse dal telefono o dal computer: i genitori devono conoscere e utilizzare i programmi per limitare la navigazione on line».