Alcol: oltre otto milioni di italiani ne consuma troppo
(Articolo tratto dal sito http://mattinopadova.gelocal.it/italia-mondo/2015/04/17/news/alcol-oltre-otto-milioni-di-italiani-ne-consumano-troppo-1.11252996?id=2.4123&fsp=2.4112 del 17 aprile 2015)
Gli ultimi dati dell’Istat testimoniano un andamento preoccupante anche se la tendenza indica un lieve miglioramento rispetto all’anno precedente.
Il dato è del 2014: in Italia sono 8 milioni e 265 mila le persone di 11 anni e più che eccedono rispetto alle raccomandazioni per non incorrere in problemi di salute (consumo abituale eccedentario e binge drinking, il consumo di sei o più bicchieri di bevande alcoliche in un’unica occasione), di cui cinque milioni e 955 mila maschi e due milioni 310 mila femmine.
È quanto si legge nel anno rapporto «L’uso e l’abuso di alcol in Italia» dell’Istat riferito al 2014. Rispetto al 2013 , si registra una lieve diminuzione dei consumatori a rischio sul totale della popolazione, dal 15,9% al 15,2%. Il consumo abituale eccedentario riguarda il 15,5% degli uomini e il 6,2% delle donne, il binge drinking il 10% degli uomini e il 2,5% delle donne.
Comportamenti non moderati nel consumo di bevande alcoliche si osservano più frequentemente tra gli ultrasessantacinquenni (il 38% uomini e l’8,1% delle donne), tra i giovani di 18-24 anni (il 22% dei maschi e l’8,7% delle femmine) e tra gli adolescenti di 11-17 anni (rispettivamente il 21,5% e il 17,3%).
Nelle classi di età anziane il tipo prevalente di comportamento a rischio è pressoché coincidente con un consumo abituale di vino soprattutto durante il pasto, che supera però le quantità raccomandate (59,6% degli uomini e 83,1% delle donne).
La presenza molto elevata di anziani tra i consumatori non moderati va anche messa in relazione con la possibile non conoscenza da parte di questo segmento di popolazione della quantità di alcol da consumare senza incorrere in rischi per la salute (per la popolazione di 65 anni e più già una quantità di due o più unità è considerata a rischio).
È comunque importante sottolineare il trend in discesa che si osserva nella quota di popolazione over65 con un consumo abituale eccedentario di bevande alcoliche (più di una unità al giorno). Infatti, tra il 2003 e il 2014 tale quota passa dal 49,8% al 37,2% per gli uomini e dal 13% all’7,8% per le donne. Oltre agli anziani, anche i giovani di 18-24 anni rappresentano un segmento di popolazione in cui è elevata la diffusione di comportamenti a rischio; in particolare il binge drinking coinvolge il 21% dei maschi e il 7,6% delle femmine.
Tale modalità di consumo è ormai consolidata in questa fascia di popolazione e rappresenta la quasi totalità dei comportamenti di consumo non moderati.
Se si considerano i giovanissimi di 11-17 anni, la quota di quanti hanno un comportamento non moderato nel consumo di bevande alcoliche è pari a 19,4%. Anche in questa fascia di età si osservano differenze di genere, ma meno evidenti che nel resto della popolazione (le percentuali rilevate sono pari al 21,5% per i maschi e al 17,3% per le femmine). Tra gli 11-17enni, il 4,3% è maggiormente a rischio perché ha un consumo giornaliero di bevande alcoliche, oppure l’abitudine al binge drinking o un consumo fuori pasto almeno settimanale; il 15,1% ha un consumo più occasionale (beve almeno una bevanda alcolica nell’anno o ha un consumo fuori pasto occasionale). Tuttavia, va sottolineato che tra i ragazzi di questa fascia d’età anche il consumo di una sola bevanda alcolica durante l’anno viene considerato a rischio per la salute.
L’abitudine al binge drinking riguarda l’1,3% degli 11-17enni, con valori sovrapponibili tra maschi e femmine; le ubriacature raggiungono invece, già tra i 16-17enni, livelli pari a quelli medi della popolazione (6,1%). L’abitudine da parte dei genitori ad avere almeno un tipo di comportamento a rischio nel consumo di bevande alcoliche sembra influenzare il comportamento dei figli. Infatti, il 22,8% dei ragazzi di 11-17 anni che vivono in famiglie dove almeno un genitore adotta comportamenti a rischio nel consumo di alcol ha abitudini non moderate nel bere alcolici, mentre tale quota scende al 18,7% tra i giovani con genitori che non bevono o consumano alcolici in maniera moderata.
Dal punto di vista territoriale i comportamenti di consumo non moderati sono maggiormente diffusi tra la popolazione residente nel Nord-est e nel Nord-ovest, mentre si riducono al Sud. I comportamenti a rischio sono più frequenti nei comuni fino a duemila mila abitanti mentre diminuiscono in quelli con una dimensione demografica maggiore.
Rispetto al 2013, i comportamenti di consumo non moderato risultano in calo nell’Italia Centrale (da 15,7% a 13,9%), principalmente per la diminuzione del consumo abituale eccedentario in Toscana (da 18,8% a 16,3%) e del binge drinking nel Lazio (da 5,2% a 4%).