Niente alcol allo stadio, un presidio
(Articolo di Alessandra Ceschia tratto dal sito http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2015/04/12/news/niente-alcol-allo-stadio-un-presidio-1.11220502 del 12 aprile 2015)
I volontari dell’Acat saranno davanti agli ingressi del Friuli: faranno prevenzione prima della partita.
UDINE. Si sono dati appuntamento davanti ai cancelli dello stadio Friuli in occasione della partita Udinese–Palermo per parlare con i tifosi, i giovani soprattutto, e sensibilizzarli sui rischi che comporta l’uso di alcol.
I volontari dell’Associazione club alcolisti in trattamento scendono in campo nel nome della prevenzione e lo fanno nei luoghi come lo stadio in cui l’alcol, e in particolar modo la birra, scorrono a fiumi.
«Ci sono partite nelle quali fra le tifoserie piuttosto accese – osserva la presidente dell’Acat udinese Aidi Pasut –, spesso volano commenti accesi e anche qualche insulto, dare loro la possibilità di bere all’interno dello stadio significa che una discussione può degenerare più facilmente e trasformarsi in una rissa. E questo – aggiunge – senza contare che allo stadio ci sono famiglie con bambini e non è il caso di esporli, nè a pericoli, nè ad esempi poco edificanti, visto che sport e alcol non vanno esattamente a braccetto».
Parte con questi presupposti l’iniziativa promossa dall’Acat udinese davanti al Friuli che vedrà all’opera i volontari per distribuire volantini e fornire informazioni sull’attività dei club impegnati nell’attività di prevenzione. Il presidio scatterà oggi pomeriggio in occasione dello scontro con i palermitani, ma sarà ripetuto in un’altra tappa del calendario calcistico, ancora da definire. E non è l’unico fronte che vedrà impegnati i volontari nel mese di aprile, quando l’attività di sensibilizzazione entrerà anche nelle chiese delle parrocchie udinesi, ma anche di Pasian di Prato, Pradamano, Pavia di Udine, Campoformido e dei comuni in cui sono attivi i nostri 52 club.
«Abbiamo chiesto ai parroci, al termine della messa, di informare i fedeli della nostra attività, ci troveranno all’esterno della chiesa dopo la fine della celebrazione domenicale per rendere più capillare la nostra attività di sensibilizzazione – informa la Pasut –. Vogliamo cercare di avvicinare le famiglie e, soprattutto, i giovani che attraverso il consumo di birra e soft drinks arrivano alla dipendenza dall’alcol, combinata con l’assunzione di sostanze. Vogliamo anche parlare con tanti pensionati per i quali il periodo della quiescenza coincide con una progressiva caduta nell’isolamento e nella depressione cui l’alcol può sembrare una facile via di uscita».
Sono quasi 500 le famiglie che frequentano l’Acat udinese per cercare di affrontare i problemi alcolcorrelati, rappresentano solo la parte visibile di un problema ancora sottostimato.
«In Italia – osserva infatti la presidente – si investono 160 milioni l’anno in pubblicità per le bevande alcoliche e solo un milione per la prevenzione, è evidente che l’attenzione è rivolta ad altro» è il suo commento sconsolato. L’attività di prevenzione dell’Acat nel frattempo prosegue con varie iniziative. Una di queste è lo spettacolo che vedrà alcuni gruppi adulti della Casa dell’Immacolata esibirsi l’8 maggio con uno spettacolo all’auditorium Menossi a Sant’Osvaldo con uno spettacolo aperto a tutti.