Gli stili di vita nella prevenzione del tumore
(Articolo tratto dal sito http://www.giornale.it/salute-benessere/3205-gli-stili-di-vita-nella-prevenzione-del-tumore.html del 04 marzo 2015)
Ogni giorno lavorativo mediamente a mille italiani viene comunicata una nuova diagnosi di tumore per un totale di circa 250mila persone per anno. Complessivamente un milione e mezzo sono le persone affette da questa malattia, fra i nuovi casi, i pazienti guariti o in trattamento. Gli stili di vita e la prevenzione sono fondamentali per diminuire il rischio di sviluppare un tumore. A questo proposito ho messo a punto un decalogo per il 2015:
I tumori sono in costante aumento ma la mortalità però é in costante calo negli ultimi anni. Questo è quanto emerge da un recente rapporto annuale negli Stati Uniti, curato dal National Cancer Institute of Health e dal Center for Disease Control di Atlanta pubblicato recentemente. In sintesi, si apprende un nuovo calo negli States della mortalità per cancro dal 2000 al 2009, di circa il 2% negli uomini e l’1,50% nelle donne. Questi dati americani potrebbero essere considerati gli stessi in Italia. Negli uomini l’incoraggiante calo della mortalità è soprattutto nei tumori del polmone, della prostata, del colon e stomaco, mentre tra le donne la diminuzione risulta per casi alla mammella, cervice, ovaio, vescica e polmone. Le ragioni possono essere diverse, prevalentemente nella riduzione dei fattori di rischio, come il fumo e l’alcool, nelle diagnosi più precoci e nei trattamenti più efficaci e sempre più personalizzati. Anche nei bambini la mortalità sotto i 14 anni è diminuita di quasi il 2%. Certamente la sfida del futuro è quella di migliorare la situazione dell’area delle infezioni d HPV (human papilloma virus) e dell’obesità, che registra un incremento dei tumori del rene, pancreas, utero e fegato. Per gli HPV, sono i più comuni virus trasmessi sessualmente, nelle varie manifestazioni, per via vaginale, anale e orale, con incremento dei tumori della tonsilla e anali in ambo i sessi. Se l’alcol e il fumo possono causare tumori, l’HPV è causa del 70% dei tumori della tonsilla e base della lingua. Per l’HPV esiste un vaccino che dovrebbe essere somministrato alle adolescenti dai 13 ai 14 anni, cioè prima che diventino sessualmente attive, ma purtroppo emerge che detta prevenzione avviene soltanto nel 30% delle ragazze di tale età. Bisogna però rifuggire da trionfalismi, illusioni e promesse che non si basano su solidi dati a disposizione: la guerra contro il cancro è ancora purtroppo lontana dall’essere vinta definitivamente, anche se alcune importanti vittorie sono state messe a segno in qualche battaglia. Per esempio per il tumore del polmone, anche se si registra un lieve calo della mortalità, c’è ben poco di promettente all’orizzonte sul versante terapeutico e questa malattia, che é il killer numero uno tra gli uomini e il killer numero due tra le donne, rimarrà purtroppo tale, almeno per i prossimi anni, tenendo conto che gli italiani continuano a fumare ed in particolare i giovani, soprattutto le donne che fumando si espongono sempre di più a questo tumore. E’ necessario senz’altro migliorare la possibilità di guarigione nei tumori considerando che già di partenza complessivamente circa la metà dei pazienti non possono guarire ed attualmente la ricerca a livello internazionale sui tumori, ma anche nel nostro paese, é fortemente impegnata nel perseguire diverse linee, tra le quali la chemioprevenzione (con l’uso di sostanze ormonali e vitaminiche in grado di bloccare i processi di cancerogenesi in soggetti riconosciuti a rischio di sviluppare tumori o in pazienti già sottoposti a trattamenti curativi per neoplasia e a rischio di sviluppare una recidiva della stessa); il blocco dell’angiogenesi tumorale (una trentina di agenti sono attualmente in studio con l’intento di bloccare la produzione di vasi da parte dei tumori), le terapie immunologiche innovative (per esempio con la somministrazione di anticorpi monoclonali, una specie di missili telecomandati, rivolti a fattori di crescita dei tumori o ad oncogeni, per esempio nei tumori della mammella, e nei linfomi), i vaccini antitumorali (con l’intento di sviluppare una risposta immunologica contro il tumore, per esempio nel melanoma, nei tumori del colon e nei linfomi), la terapia genica (con l’intento di manipolare e di correggere in laboratorio il materiale genetico che é responsabile dell’insorgenza e dell’evoluzione dei tumori per poi risomministrarlo modificato al paziente), i farmaci chemioterapici derivati da agenti citotossici attualmente in uso, ma dotati di maggiore potenza e selettività nei confronti delle cellule tumorali, ed infine farmaci chemioterapici che agiscono su nuovi bersagli cellulari. Queste ricerche soltanto nell’ambito medico, ma ne esistono altrettante importantissime nell’ambito chirurgico e radioterapico dove metodiche potranno migliorare i risultati sia per quanto riguarda la mortalità che la qualità della vita.