“Gli innamorati non si ubriacano”: lo studio
(Articolo tratto dal sito http://www.today.it/donna/ubriacarsi-amore-alcol.html del 27 febbraio 2015)
Una ricerca ha chiarito che l’ossitocina, l’ormone prodotto quando ci si sente desiderati e amati, non permette all’alcol di accedere a quella parte del cervello che determina l’ubriachezza.
Ubriacarsi d’amore è sufficiente, tanto basta per sentirsi paghe di tutto alle vittime del più dolce dei sentimenti, alle quali le farfalle che volteggiano nello stomaco sembrano non lasciare spazio a niente, nemmeno all’alcol che, in loro, sembra non produrre gli effetti tipici di chi si beve e si sbronza.
I ricercatori dell’Università tedesca di Regensburg e dell’Università australiana di Sydney ritengono che il motivo per cui gli innamorati possano tranquillamente bere una bella bottiglia di vino in due e non accusare effetti collaterali risieda proprio nell’effetto dell’innamoramento e, in particolare, nell‘ossitocina, l’ormone che gli esseri umani producono nel momento in cui si sentono coccolati ed amati.
Lo studio ha analizzato il comportamento dei ratti sotto l’effetto di alcool e di ossitocina, appunto, e i risultati hanno chiaramente dimostrato che gli animali a cui era stato iniettato solo l’alcool si ubriacavano molto prima degli altri a cui invece era stata data anche l’ossitocina, per cui, anche se non sono stati fatti gli stessi esperimenti sugli esseri umani, è sembrato chiaro che l’ormone responsabile dell’amore riesca a limitare gli effetti dell’alcool sul corpo.
L’autore principale dello studio, Michael Bowen, ha dichiarato: “L’ossitocina può ridurre il livello di intossicazione poiché non fa accedere l’alcool a quella parte del cervello che ci fa sentire ubriachi, ma allo stesso tempo non sarà capace di modificare il livello di alcool nel sangue”.
Se verrà dimostrato che gli stessi risultati valgono anche per gli esseri umani, Bowen potrà ufficialmente dichiarare di aver compiuto un primo passo verso una nuova cura per l’alcolismo e la tossicodipendenza.