La maggior parte delle Violenze contro le donne è causata dall’ABUSO DI ALCOL. E’ vivere questo?
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità la violenza contro le donne rappresenta la prima causa di morte per le donne fra i 25 e 44 anni di età.
Intimidazione
Lui mi ama tanto, mi dice che sono il suo ossigeno, che sono sua, mi fa sentire importante, ci tiene a me, è geloso di tutto e di tutti, ma si arrabbia se non gli ubbidisco.
Isolamento
Mi impedisce di vedere le mie amiche, i miei parenti. Lui si arrabbia se voglio ucire, non vuole che lavori, mi impedisce di fare quello che mi piace.
Svalorizzazione
Mi insulta, mi prende a male parole, anche davanti agli altri. Si comporta in modo da farmi star male: mi dice che sono stupida e una buona a nulla. Faccio di tutto per accontentarlo e farlo felice, ma non sempre ci riesco. Mi sento in colpa e frustrata. Sento che non valgo niente.
Umiliazione
Lui mi mette in imbarazzo, mi umilia, mi offende anche di fronte ad altre persone, mi dice che sono una sgualdrina.
Oppressione
Alterna in continuazione il suo umore, qualsiasi cosa faccio si arrabbia, reagisce aggredendomi anche per delle stupidaggini. Mi opprime, mi sento in gabbia, intrappolata in una ragnatela, alla sua mercè.
Controllo e Persecuzione
Mi segue, mi controlla, mi opprime, dubita continuamente della mia fdeltà, mi chiama in continuazione per sapere cosa faccio, dove sono e con chi sono, è ossessivamente geloso. Mi controlla il cellulòare, gli scontrini, le tasche dei pantaloni e delle giacche. Chiama le mie amiche o sul lavoro, qualsiasi cosa io gli dica non mi crede.
Violenza fisica
Mi prende a schiaffi, mi tira degli oggetti addosso colpenomi, ha cercato di strangolarmi e soffocarmi.
Violenza sessuale
Mi costringe a fare sesso in un modo che non voglio, umiliandomi, anche quando gli dico che non mi va, che non mi piace.
Ricatti, Minacce, Confusione
Ho paura di perderlo, ho paura del suo comportamento, ho paura di dire qualche cosa che lo fa arrabbiare, ho paura di rimanere da sola, minaccia di fare del male ai figli o di portarmeli via. Mi ricatta e mi sento impotente.
Dipendenza economica
Mi controlla fino all’ultimo centesimo, non mi dà i soldi necessari per me e i miei figli.
False rappacificazioni
Poi lui mi ha chiesto scusa, mi ha promesso che non lo farà più, che cambierà, che si farà aiutare. Mi dice che è nervoso, per il lavoro, per i soldi, ma che senza di me non può vivere, che sono tutta la sua vita, che se lo lascio lui non ce la fa e non sa come potrebbe reagire…. mi ha riempito di attenzioni, è stato dolce e romantico con me…. anche a letto è stato belissimo. Mi ha fatto un regalo stupendo per farsi perdonare, ma io lo avevo già perdonato.
Per queste vittime la rassegnazione e il silenzio appaiono le uniche risposte possibili. Ma non è detto che sia così.
MOLTE DONNE CE L’HANNO FATTA.
E’ violenza anche quando…..
….continua dopo una separazione, dopo che si è interrotta una relazione, sotto forma di atti persecutori, di minacce, di appostamenti, continue telefonate e sms. Nella maggior parte dei casi si tratta dell’ex fidanzato, convivente, marito, ma anche un uomo o una donna con cui si è avuta un relazione fugace, o una persona appena conosciuta che pretende di avere una relazione con te.
Tutto ciò ha un nome che anche la legge riconosce come reati (L. 38 del 23 aprile 2009):
atti persecutori – o stalking – cioè un insieme di comportamenti indirizzati ad una persona conosciuta o sconosciuta, che inducono chi li subisce in uno stato di soggezione o grave disagio fisico o psichico.
Non sei sola.
Liberarsi dalla violenza, dalle minacce, dalla persecuzione, dalla dipendenza, dai ricatti, dalle umiliazioni, dalle false promesse, dalle scuse e dalle menzogne non è un percorso facile. Esistono tanti motivi per rimanere in una relazione anche se violenta. La casa, il giudizio degli altri, la paura di rimanere sole, la paura di una violenza ancoa più grave e spietata, la paura di perdere i figli o di quello che potrebbe accadere a loro, il presunto amore, la dipendenza psicologica: tutti motivi reali che fanno rimandare ogni decisione di spezzare le catene.
Al dolore ci si abitua. Si diventa bravissime a sopportare tutto, le umiliazioni, i ricatti, le violenze. Ci si abitua a sperare, ad accontentarci, a sopportare e a vivere quei pochi momenti in cui ti iludi di sentirti amata, di essere esclusiva, di riucire a cambiarlo.
Il senso di impotenza che provi ogni volta che hai cercato di ribellarti senza riuscirci, ti opprime sempre più arrivando a rassegnarti o illuderti che poi le cose non sono così tremende. Forse non hai più neanche la stima di te stessa, e credi di non meritarti una vita con un pò di vera felicità, di rispetto, senza quell’uomo.
Sono tante le donne che escono dal tunnel, donne che con difficoltà raccolgono i pezzetti di ciò che rimane della loro vita e della loro dignità e ricominciano da capo. A volte hanno una famiglia alle spalle che le aiuta e le sostiene anche materialmente, a volte ce la fanno da sole, mentre altre volte sono completamente isolate e rinnegate da tutto e da tutti. In questi casi è possibile farsi aiutare da un centro antiviolenza, dalla polizia, dai servizi sociali, tutti insieme con un unico fine: uscire dalla violenza.
Progetto Codice Rosa
Il progetto Codice Rosa è promosso dalla Consulta delle associazioni femminli di Verona, in collaborazionecon il Comune di Verona – Assessorato alle Pari Opportunità (vedi link alla pagina “siti amici”).
L’obiettivo è promuovere iniziative volte a prevenire e a combattere la violenza contro le donne, nonchè a proteggere chi è già vittima di violenza e di maltrattamenti, con una serie di interventi concreti.
Codice Rosa vede il coinvolgimento di istituzioni pubbliuche e di organismi privati (forze dell’ordine e polizia municipale, operatori sociali e dell’associazionismo, operatori sanitari) che attraverso un’efficacie e permanente rete di collaborazione si relazionano tra loro, definendo interventi coordinati di prevenzione e sostegno alle vittime di violenza; promuove l’elaborazione di strumenti di informazione e sensibilizzazione rivolti alle donne ed agli operatori, oltre a iniziative formative ed informative destinate agli operatori coinvolti a livello provinciale.
Cosa puoi fare?
Rivolgiti ad un Centro antiviolenza che si avvale di personale qualificato nella gestione delle problematiche legate alklka violenza e maltrattamento. Un Centro antiviolenza pùò essere un’alternativa concreta, la possibilità ndi ricominciare a vivere, di liberarsi dalle catene di chi ha sempre voluto decidere per te e che vuole continuare a controllarti e a esercitare un potere su di te: solo la tua decisione di liberarti dalla violenza potrà essere l’inizio della fine.
Numeri utili
- Centro antiviolenza Petra : numero verde 800392722
- Telefono rosa : 045 8015831
- Numero verde antiviolenza : 1522
- Prefettura : 045 8673411
(Articoli tratti dall’Opuscolo “Un Codice Rosa)
Ottimo, articolo davvero interessante, era proprio quello che cercavo! Grazie per lo spunto!
Ho semplicemente aggiunto il tuo feed all’RSS Reader… continuo a seguirvi, Grazie!
Articolo interessante e colgo l’occasione per complimentarmi per questo sito! veramente ben fatto e con tanti articoli utili!
Grazie all’autore del post, hai detto delle cose davvero giuste. Spero di vedere presto altri post del genere, intanto mi salvo il blog tra i preferiti.
e’ difficile trovare persone competenti su questo argomento, ma sembra proprio che voi sappiate davvero di cosa state parlando! Grazie