Bere per sentirsi “accettati”.
Bevono per voler seguire una moda e sentirsi ‘grandi’ e accettati dai coetanei.
Secondo la Società italiana di medicina dell’adolescenza, da una parte si beve per “essere accettati dal gruppo” (nel 47,6% dei casi), mentre nel 47,5% dei casi per divertirsi.
Il problema per Cappucci sta anche nella “irresponsabilità dei ragazzi e, se per loro fortuna non succede nulla di drammatico in gioventù, da adulti potrebbero tendere a pensare che tutto sommato l’alcol non sia così dannoso: saranno qiundi portati a continuare a bere senza porsi troppi limiti.A distanza di trent’anni è infatti probabile che il cuore non sia più quello di una volta e, complici fattori di rischio come un po’ di ipertensione o ipercolesterolemia, la probabilitàdi andare incontro a una fibrillazione atriale dopo una grossa bevuta è molto più elevata che da giovani”.
Le sfide on line.
Fra le mode sempre più diffuse che mettono a rischio la salute c’è quella delle sfide fra adolescenti sui social network. La gara a chi “beve di più” che è stata ripresa da una telecamera e mandata in rete. Si calcola che tra i 18 e i 24 anni il 24% di maschi affronta le gare.
Una tendenza pericolosa.
Anche perché il 13% delle intossicazioni alcoliche dei teenager sotto i 14 anni si risolve con una corsa al pronto soccorso.