COME FARSI MALE DA SOLI
(Articolo di Salvatore Panza tratto dal sito http://www.puntodistella.it/news.asp?id=6948 del 04 febbraio 2015)
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Scende vertiginosamente anche l’età in cui avviene il primo contatto con le bevande alcoliche: fin dai 10-11 anni. L’alcool, al pari delle altre droghe, offre all’adolescente (con un ancora fragile e frammentato senso di identità) una modalità immediata e apparentemente “a costo zero” di sperimentare sollievo, disinibizione e benessere allontanandolo da problemi, insicurezze e sentimenti di inadeguatezza personali. Ma tutto questo è veramente a costo zero? Quali sono i pericoli diretti e indiretti dell’alcol? Vediamo un po’. Il consumo di alcool in adolescenza è dannoso perché agisce su un sistema nervoso che ha una particolare vulnerabilità agli agenti tossici. Fino ai 18-20 anni, infatti, il cervello è in una fase di sviluppo e formazione, dunque l’assunzione di alcool in questa fascia di età può compromettere questo processo e limitare il raggiungimento delle piene potenzialità cerebrali. In particolare, le più recenti scoperte ci dicono che viene danneggiata la ‘corteccia prefrontale’ (quell’area del cervello deputata al controllo inibitorio, alla capacità di fermarsi prima di agire impulsivamente). Ragione per cui l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) raccomanda la totale astensione dall’alcool almeno fino ai 15 anni. A ciò si aggiunga che bere alcool può avere effetti negativi su fegato, pancreas, cuore, capacità di giudizio e memoria, in quanto il “Binge Drinking” nel medio termine può causare danni irreversibili all’ippocampo (area molto importante del cervello deputata alla memoria). L’eccesso di alcool è inoltre alla base, come ci rammentano quotidianamente le cronache, di incidenti automobilistici, risse e omicidi. Come si può intervenire? Con la prevenzione! È stato dimostrato che il comportamento dei genitori e la loro assunzione di bevande alcoliche influenza i figli, tanto che i ragazzi che consumano alcolici e vivono in famiglie in cui si beve molto sono di più rispetto a quelli che vivono in famiglie in cui i genitori consumano modeste quantità di alcool o non bevono. Questi dati dovrebbero farci riflettere sul modello di vita che trasmettiamo ai nostri figli. E poi voglio rivolgermi direttamente ai ragazzi: la migliore prevenzione la possono fare loro per se stessi! Le cellule nervose, sono le uniche cellule del nostro corpo che una volta perse non si rigenerano più: sappiano che ogni volta che si ‘sballano’, decidono deliberatamente di uccidere i neuroni e danneggiare in modo permanente le abilità cognitive, l’intelligenza e la felicità. A loro la scelta… |