Gioco d’azzardo: per un italiano su due non è più un semplice passatempo, ma una malattia grave
(Articolo di Valentina Ferrandello tratto dal sito http://www.meteoweb.eu/2015/01/gioco-dazzardo-per-italiano-non-semplice-passatempo-malattia-grave/384417/ del 31 gennaio 2015)
In Italia un giocatore su due è ‘malato’ di gioco d’azzardo. Il dato emerge da un sondaggio realizzato dall’Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico, la Presidente “è un’esperienza emotiva destinata a trasformarsi in qualcosa di più serio”.
Il gioco d’azzardo, spiega la psicologa e presidente Eurodap Paola Vinciguerra – che presenta a Roma il libro ‘Gioco D’azzardo, difendersi si può’ (Minerva Edizioni), di cui è autrice insieme al segretario dell’Unione nazionale consumatori Massimiliano Dona – ”per 1 giocatore su 2 è diventata un’esperienza emotiva insostituibile destinata a trasformarsi in qualcosa di più serio, in una forma di compulsività tale da provocare nei giocatori e nelle loro famiglie pesanti ripercussioni”. L’Associazione ha realizzato un sondaggio online, al quale hanno risposto 850 persone tra i 25 e i 65 anni; dalle risposte è emerso che il 20% degli intervistati hanno le caratteristiche di un patologico grave, ossia persone che non riescono a sottrarsi al gioco; il 30% è patologico, cioè siamo in uno stato di malattia dunque curabile seppur non grave; un altro 20% del campione è risultato a rischio. E proprio questa fetta di giocatori a rischio sono maggiormente da monitorare poichè sono in una fase in cui riconoscono di aver piacere a giocare, ma ancora lo imputano come un passatempo occasionale. Ma è proprio in questi casi, quando il confine fra gioco è malattia è così sottile che bisogna agire, nel senso che l’abitudine al gioco potrebbe facilmente diventare una malattia, mentre il restante 30% del campione si è dichiarato giocatore occasionale. Dai dati emerge che ”il 50% del campione intervistato è composto da giocatori patologici – spiega Vinciguerra -. Il gioco d’azzardo, dunque, è in aumento ed è ormai entrato a far parte della vita quotidiana delle persone, a cominciare dai Gratta e Vinci per finire col gioco pesante che sempre di più si sta diffondendo su Internet”. Sicuramente dei buoni risultati si otterrebbero nel momento in cui vi fossero più controlli e divieti per i giochi online nel caso dei minorenni: la semplice dicitura “vietato ai minori” di sicuro non rappresenta un ostacolo per colui, minorenne o maggiorenne che sia, a giocare lo stesso anche utilizzando un altro nominativo.