Una app avvisa i genitori se il figlio «naviga» per acquistare sostanze
(Articolo di E.PAS. tratto dal sito http://www.larena.it/stories/Home/1028652_una_app_avvisa_i_genitori_se_il_figlio_naviga_per_acquistare_sostanze/ del 23 gennaio 2015)
Se Verona spicca per l’emergenza droga tra i giovani anche nell’era di Internet, è proprio da qui, a onor del vero, che è partita la controffensiva per combatterla.
Dopo aver esportato nelle scuole d’Italia l’esperienza dei Cic (sportelli di informazione e consulenza nelle scuole che oggi, in versione riveduta e corretta, intercettano un 20 per cento di problematiche di dipendenza da sostanze tra gli studenti che vi si rivolgono), l’ultima frontiera della lotta alle sostanze stupefacenti è il progetto Son (Save our net), per lo sviluppo di un applicativo per smartphone e tablet ideato per proteggere i minori dall’accesso ai siti web ritenuti pericolosi per la vendita di sostanze stupefacenti, sviluppato proprio a partire da esperienze in riva all’Adige.
«Grazie a questo software i genitori possono ricevere un sms o un’email quando il dispositivo del figlio tenta l’accesso a uno dei siti sospettati di vendere sostanze proibite», sottolinea Giovanni Serpelloni, direttore del SerD dell’Ulss 20. «L’aumento dell’uso della cannabis, infatti, non è solo dovuto alla mancanza di un mandato legislativo chiaro che consenta alle forze dell’ordine di intervenire sul mercato secondo tale modalità di vendita. In internet, infatti, si moltiplicano manuali sulla coltivazione, la legalizzazione e la commercializzazione della cannabis ed è questo il nuovo mercato delle droghe sintetiche. Individuare tali siti e segnalarli ai Nas è la nostra battaglia quotidiana contro questa nuova organizzazione criminale che non è gestita dalle mafie ma si nasconde nella Rete».