Alcolismo, nove bevitori su dieci non hanno vera dipendenza
(Articolo di Nicla Panciera tratto dal sito http://www.lastampa.it/2014/11/26/scienza/benessere/alcolismo-nove-bevitori-su-dieci-non-hanno-dipendenza-ctMK4E4qQJHsAyL0W3WwbM/pagina.html del 26 novembre 2014)
Il 90% di chi beve in modo eccessivo non è un alcolista, nonostante siamo portati a pensare che ogni forte bevitore rientri in questa definizione clinica di dipendenza da sostanze. Lo dicono i ricercatori dei Centers for Disease Control and Prevention americani, che hanno condotto un’indagine sul consumo di alcol in 140mila americani adulti tra il 2009 e il 2011.
Lo studio.
I dati mostrano che un americano su tre beve in modo eccessivo. Tra i forti bevitori, la percentuale di alcolisti è del 10% e non cambia tra chi pratica il cosiddetto binge-drinking, delle vere e proprie “abbuffate alcoliche” ma saltuarie. Questo tipo di comportamento, il più diffuso, è definito come «il consumo in una sola occasione di cinque o più bevande alcoliche per gli uomini e quattro o più per le donne». E anche tra i più incalliti, quelli che riportano più di 10 episodi di binge-drinking nel mese precedente all’indagine, oltre i due terzi non rientra nei criteri dell’alcolismo.
I limiti.
La raccolta dei dati è avvenuta tramite l’auto compilazione dei questionari e si affida dunque al giudizio degli intervistati, che potrebbero sottostimare il reale consumo di alcol.
Le cifre in Italia.
Anche nel nostro paese, è aumentato il consumo annuale pro-capite, soprattutto quello femminile e giovanile, e sempre più spesso alziamo il gomito anche fuori pasto. Secondo la relazione 2013 al Parlamento su alcol e problemi alcol correlati, sono binge-drinkers il 20,1% dei maschi di età compresa tra i 18 e i 24 anni. Nel complesso, dice l’Istat, i comportamenti a rischio nel consumo di alcol riguardano 7 milioni e 144 mila persone (13,2%). Di alcol si può anche morire: i dati più recenti parlano di quasi 17mila decessi per cause attribuibili in modo diretto e indiretto all’alcol tra le persone di età superiore ai 15 anni.
Oltre l’alcolismo.
L’indagine statunitense descrive un fenomeno più vasto. «Non ridimensioniamo affatto la piaga dell’alcolismo, con il suo tragico bilancio di malattie e il suo peso economico-sociale. Tuttavia, il fatto che il 90% di chi beve troppo non sia affetto da un disturbo di dipendenza ci dice che abbiamo a che fare con un problema ancora più grande» commentano dal National Center for Chronic Disease Prevention and Health Promotion. Ma, forse, più facile da risolvere. Adottando una prospettiva più ampia, senza focalizzarsi sulla dipendenza come si è fatto finora e cambiando strategia: al potenziamento dei servizi contro le dipendenze accostare politiche di prevenzione e di educazione.