Telefono Azzurro: gli adolescenti guardano al futuro, amano i selfie e bevono alcol
(Articolo tratto dal sito http://www.repubblica.it/cronaca/2014/11/18/news/telefono_azzurro_-_osservatorio_adolescenti-100792165/ del 18 novembre 2014)
I ragazzi italiani si raccontano. La Onlus che difende i diritti dei giovani espone i risultati di una ricerca che indaga il mondo dell’adoslescenza. E i ragazzi sembrano essere meno svogliati e passivi di quanto ci si aspetti.
ROMA – “Cosa vogliono i giovani?” Dare una risposta a questa domanda non è mai facile e il Telefono Azzurro ci ha voluto provato rigirando il quesito ai diretti interessati e ascoltando attentamente i feedback. Il progetto di chiama “Osservatorio adolescenti”, un’indagine che si impegna ad esplorare il mondo dei giovani coinvolgendo oltre 1500 ragazzi con domande su temi di attualità, salute alimentazione, tempo libero, sport, tecnologia e social life. Il risultato è “una riflessione sulla scuola – come riporta il comunicato del telefono azzurro inviato a Repubblica.it – e la famiglia, come pure sul diverso modo in cui maschi e femmine vivono la propria adolescenza nella società moderna”.
I dati emersi sono tanti, come tante erano le domande poste i giovani. La prima cosa che salta all’occhio è contraddizione tra la realtà e una credenza diffusa che disegna i giovani sempre più distratti e poco coinvolti da ciò che li circonda. Così non è, invece. Prendiamo il tema della scuola, alla domanda “quale sarebbe la scuola dei sogni” i ragazzi si sono dimostrati accorti ad indicare le carenze dei nostri istituti di formazione: un adolescente su due (il 51%) vorrebbe più sport, il 44% vorrebbe più tecnologia e il 42% vorrebbe più musica, arte e spettacolo (ormai quasi del tutto scomparse). Da notare poi che il futuro lavorativo preoccupa anche i più giovani: un ragazzo su tre chiede alla scuola una maggiore attenzione alla formazione di competenze e all’orientamento lavorativo. Maggiore vicinanza con le aziende la richiesta. Sbalorditivo.
Per quanto riguarda il tema del “rapporto con se stessi”, invece, le risposte svelano poco. Gli adolescenti si dimostrano insicuri di sé e del proprio aspetto estetico. L’indagine mostra il bisogno dei giovani d’oggi di “autoaffermarsi – continua il comunicato – di “essere visti“, tendenza amplificata e condizionata dai social network”. A dimostrarlo sarebbe l’incessante bisogno di selfie: un/a giovane su 4 se ne fa almeno uno al giorno, e l’85% di chi lo fa condivide lo scatto sui social. La paura dell’aspetto fisico è generalizzata, colpisce sia ragazzi che ragazze, anche se le quote rosa sembrano essere più preoccupate: il 42% delle ragazze si vorrebbe più magra e la stessa percentuale dei ragazzi si vorrebbe più muscoloso. Una ragazza su quattro ammette di aver pensato al bisturi per migliorare l’aspetto.
Tra gli adolescenti si nascondono centinaia di potenziali Steve Jobs. Com’era da aspettarsi i ragazzi vivono in ambienti ad alto contenuto tecnologico e passano gran parte della giornata connessi con strumenti digitali, come si dice sono always on (sempre connessi). Tra i principali motivi c’è la musica, i video, ricerche per la scuola, o i compiti, per curiosità, fino agli acquisti e ai giochi. Prioritario è il contatto con gli amici, lo è per l’89,7% dei ragazzi, che lo fa attraverso WhatsApp o Facebook (usati rispettivamente dal 89,8% e l’82,3% degli intervistati). Presente anche il cyberbullismo, fenomeno che gli adolescenti conoscono benissimo: ne ha sentito parlare l’80% degli intervistati, due su tre (il 39,2%) conoscono una vittima del fenomeno, e uno su 10 confida di esserne stato obiettivo.
Infine il documento contribuisce a chiarire e rivedere una serie di stereotipi sugli adolescenti. Ad esempio, non sono più solo i ragazzi a conoscere gli effetti dei super-alcolici, anche le ragazze ne sono consapevoli: il 37,1% delle adolescenti dichiara di assumere liquori contro il 17% degli adolescenti. Non contente, il 52,9% delle intervistate ha detto di ubriacarsi almeno una volta al mese, contro il 44,8% degli intervistati. I ragazzi però continuano ad essere più violenti nelle relazioni sentimentali: il 7,9% dei maschi ha comportamenti violenti in coppia contro il 3,3% delle partener.
Nelle conclusioni l’indagine dichiara che “I ragazzi, da un lato, desiderano affetto, dall’altro chiedono libertà e comprensione. Gli adolescenti di oggi non hanno bisogno di informazioni – ne sono sommersi – quanto piuttosto di un punto fermo con cui confrontarsi e rielaborare le informazioni apprese, per riuscire a capire più che semplicemente a sapere”.