Dal knockout game al balconing: giochi estremi della web generation
(Articolo di Giovanni Corato tratto dal sito http://www.ilgiornale.it/news/cronache/knockout-game-balconing-giochi-estremi-web-generation-1064275.html del 01 novembre 2014)
L’ultima moda sbarcata in Italia: stendere a terra i passanti con calci e pugni e filmare tutto. Dalla vodka negli occhi per “sballarsi” alle foto in posizioni e luoghi assurde.
Dal balconing al planking, dall’eyeballing al binge drinking, fino al recentissimo knockout. Nomi dietro i quali si nascondono giochi estremi giovanili, mode pericolose spesso nate per rompere la noia, per sfidare, stupire, farsi notare.
Si diffondono sul web e fanno proselitismo tra i ragazzi di mezzo mondo, con conseguenze spesso gravi per loro stessi e per gli altri.
L’ultima declinazione di questo “linguaggio del rischio” partito dagli Stati Uniti e arrivato in Italia è il knockout game. Una moda che comincia in strada, ma finisce in ospedale e lascia segni che possono essere indelebili. Il “gioco” consiste infatti nella folle azione di stendere i passanti con le mani e a volte anche con i calci e una delle caratteristiche degli agguati è che ci siano dei testimoni, che i posti siano affollati: la violenza dev’essere infatti “ammirata”, documentata, filmata magari da un complice con un telefonino per riversare le immagini su Internet.
Ecco alcuni dei divertimenti estremi più noti.
BALCONING
Fenomeno noto già da alcuni anni a Ibiza e Maiorca, ma esploso durante l’estate 2010. Giovani che dopo una notte a base di alcol e droga si lanciano dai balconi dei loro alberghi per cercare di tuffarsi direttamente nella piscina o di saltare sulla terrazza di un’altra stanza. Purtroppo in alcuni casi il salto è finito male, con giovani che sono morti nello schianto.
BATMANNING
Moda ispirata alle posizioni più strane e a uno dei super eroi più amati dai giovani, ovvero Batman. Questa volta la posizione è quella dell’uomo-pipistrello, ovvero appeso per i piedi e a testa in giù. I rischi del batmanning sono purtroppo ben più elevati del semplice sangue alla testa.
HORSEMANNING
Si tratta di farsi fotografare in posizioni in cui sembri di essere decapitati, in particolare con la testa e il corpo visibilmente separati. Ovviamente occorre che le persone fotografate siano due (una mostra il corpo, l’altra solo la testa) e che le posizioni e scene siano studiate in modo da dare questo tipo di illusione.
Anche in questo caso uno degli obiettivi principali è postare le foto sui social network.
OWLING
È uno dei più recenti giochi nati in Rete: da «owl», gufo in inglese, i suoi adepti si fanno immortalare accovacciati nei luoghi più bizzarri nella posizione del gufo: sul frigorifero, la scrivania dell’ufficio o il tavolo della cucina. Il pericolo deriva proprio dalla scelta del dove.
PLANKING
Consiste nel farsi fotografare sdraiati in situazioni o luoghi insoliti. Ciò che potrebbe sembrare una moda innocua invece ha mietuto vittime e ha causato il licenziamento di più persone. La moda si è diffusa alla velocità della luce tramite i social network e purtroppo ha causato così tanti danni a cose e persone che in diversi Paesi la polizia stessa è intervenuta ad arrestare i più incauti.
EYEBALLING
Nato tra i giovani dei college inglesi si è prontamente diffuso in America: il tam tam sul web è stato inarrestabile, su Youtube attualmente ci sono almeno centinaia di video con ragazzi che si versano vodka sugli occhi e urlano in preda a un bruciore fortissimo. Uno sballo? Forse. Sembra che le ragioni per cui i ragazzi che “bevono vodka con gli occhi” lo fanno perché credono che sia il metodo molto più veloce per ubriacarsi, ritenendo che attraverso il bulbo oculare l’alcol arrivi direttamente nel sangue. I medici condannano senza appello questa pratica: “È come buttarsi candeggina negli occhi”. Danni alla vista, bruciore e lesioni alla cornea le conseguenze più normali, lacrimazione, rossore, impossibilità di aprire gli occhi. Gli effetti, comunque, sarebbero di tipo locale sulle pupille, quindi di forte irritazione con una distorsione sulle immagini: uno sballo sia visivo che organico, che in alcuni casi può portare allo svenimento.
BINGE DRINKING
È uno dei comportamenti giovanili di maggiore diffusione e di maggiore pericolo: si tratta di bere almeno cinque alcolici in meno di due ore e senza mangiare nulla. Questo fenomeno, proveniente dal nord Europa, negli ultimi 10 anni si è diffuso in Italia, coinvolgendo in modo massiccio l nostri ragazzi. Secondo dati del Cnr di Pisa, lo praticano oltre 800mila studenti tra i 15 e i 19 anni d’età.
CHOKING
Si tratta di provocare uno svenimento per soffocamento per raggiungere uno stato di euforia. La pratica consiste nel bloccare per alcuni secondi l’afflusso di ossigeno al cervello esercitando una pressione sulla carotide, praticando un “finto strangolamento”. L’ipossia che deriva dall’azione di soffocamento provoca una temporanea perdita dei sensi, un blackout appunto, cui fa seguito uno stato di stordimento e benessere. In Italia si sono già contati diversi casi. “Siamo di fronte a condotte che rinviano a dimensioni poco considerate dalla ricerca sociale, come il legame tra pericolo e piacere, abiezione e trasgressione, evasione e routine, autocontrollo e desiderio di superamento del sé”, spiegano Valeria Giordano, Manolo Farci e Paola Panarese, autori del libro Oltre il senso del limite. Giovani e giochi pericolosi. “Considerato in questi termini – sostengono – il rischio giovanile diviene una risorsa per esprimere se stessi, per rafforzare la coesione e l’appartenenza a un gruppo, per affermare il proprio ideale di stile, gusto, consumo e svago collettivo”. “In questi casi – concludono – spasso e azzardo si confondono, divertimento e disagio si sovrappongono e i giovani appaiono, contemporaneamente, vittime e carnefici delle più folli tendenze del momento”.