Ludopatia: anche i bambini nel tunnel. Iniziano a scommettere a 7 anni
(Articolo di Gloria Maria Rossi tratto dal sito http://www.wakeupnews.eu/ludopatia-anche-i-bambini-nel-tunnel-iniziano-scommettere-7-anni/ del 01 n0vembre 2014)
La ludopatia è un problema che colpisce gli adulti, ma anche i bambini: in 400 mila sarebbero utilizzatori di slot machines, sin dai 7 anni.
Si inizia a scommettere con un euro, poi con due, ed ecco che il vortice del gioco risucchia nella spirale della dipendenza migliaia di giocatori l’anno, che diventano scommettitori seriali. La ludopatia è una patologia riconosciuta, che non è lontana dalle mura domestiche di qualsiasi famiglia italiana ed è diventata ad oggi un pericolo crescente anche per i bambini. All’età di 7 anni si inizia a puntare l’intera paghetta settimanale e quello che potrebbe essere visto come un momento di svago, per molti si trasforma in una vera schiavitù. I rapporti iniziano a deteriorarsi, la famiglia si spacca, i soldi non bastano mai e la droga dell’azzardo si impossessa di ogni pensiero del giocatore, che non riesce a sfuggire al richiamo della scommessa. Ma molto spesso sono anche gli adulti che aiutano i minori ad eludere i controlli e fingono di non vedere l’evidente problema.
400.000 BAMBINI GIOCANO CON LE SLOT MACHINE – Sono bambini dai 7 ai 9 anni eppure, secondo la Società Italiana Medici Pediatri e l’Osservatorio Nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza, scommettono abitualmente con le slot machine. Il problema molto spesso nasce dalla latitanza di madri e padri, che nel 90% dei casi non sono a conoscenza neppure del significato del termine ludopatia. Mentre il 20-30% dichiara di non sapere, o di non ricordare, se i propri figli abbiano mai giocato. Come se vi fosse il desiderio di non affrontare un argomento ritenuto molto spesso non importante. Il problema però esiste, in quanto i piccoli che scommettono, nel 25% dei casi lo fanno per provare il brivido della puntata e non per un semplice passatempo, come i familiari credono.
AUMENTANO I GIOCATORI CON LA CRISI ECONOMICA – L’Italia negli ultimi anni ha visto un aumento dei giocatori d’azzardo che sono arrivati a rappresentare l’1,65% della popolazione, con un accrescimento di 200.000 casi nel giro di sei anni. Per lo più, secondo i dati del Cirmpa, questa crescita è stata determinata dall’ insoddisfazione generale delle condizioni di vita e dalla necessità di alcuni di tentare la fortuna, per risolvere i problemi finanziari. Ad oggi sono 800.000 i giocatori problematici che rischiano di diventare dipendenti dal gioco d’azzardo e tra questi molti sono adolescenti dai 10 ai 17 anni.
IN TRENTINO 10.000 A RISCHIO– Una recente ricerca diffusa dall’Osservatorio della salute, ha evidenziato come in Trentino siano 10.000 le persone a rischio per il gioco d’azzardo, con un incremento esponenziale nel giro di sette anni. Tra i cittadini intervistati è risultato che il 26% ha avuto esperienze di gioco e l’11% è considerato un possibile ludopatico. I maggiori scommettitori si rivolgono al Gratta e Vinci, seguito dal Superenalotto, dal Lotto e dalle scommesse sportive.
Una vera piaga che è difficile frenare, anche a causa del continuo martellamento pubblicitario, che invita sì a giocare responsabilmente ma che alimenta l’adrenalina dello scommettitore. Il gioco d’azzardo può diventare una patologia e la ludopatia giovanile è un argomento che dovrebbe essere affrontato maggiormente all’interno delle famiglie, che troppo spesso prendono sottogamba quello che potrebbe trasformarsi in una vera dipendenza.