La Mykonos selvaggia: sesso in pubblico orge e tanto alcol
(Articolo di Girolamo Tripoli tratto dal sito http://www.ilgiornale.it/news/cronache/mykonos-selvaggia-sesso-pubblico-orge-e-tanto-alcol-1054638.html del 25 settembre 2014)
Un servizio de Le Iene racconta la parte oscura di Mykonos, governata da “Sasà l’imperatore”
È nata una nuova generazione: la “generazione Sasà”, The King of Mykonos. Colui che, a detta sua, “ha creato l’aperitivo più bello d’Europa”.
E in effetti, vedendo il servizio mandato in onda mercoledì sera da Le Iene (guarda il servizio integrale qui), quest’uomo è considerato quasi un imperatore. “È un idolo”, “È il migliore”, dicono i ragazzi intervistati da Enrico Lucci. C’è chi vorrebbe un cambio alla guida del governo: “Noi vogliamo Sasà in politica, così trasforma l’Italia. Ma la trasforma in bene, in meglio”. E quando gli viene chiesto cosa rende Sasà il migliore, il ragazzo risponde che “Sasà ci dà voglia di vivere. In Italia siamo depressi”.
Ma chi è Sasà? Chi è l’uomo che spinge ogni estate tantissimi giovani italiani a Mykonos? È lui stesso a raccontarsi: “Ero un poliziotto. Cacciato dalla polizia ingiustamente perché ho picchiato dei gay”. “Ma io – ci tiene a precisare – non ho mai picchiato dei gay”. Lui che si definisce il “guru” e che va in giro seminudo con solo un perizoma striminzito che gli copre (a mala pena) le parti intime, dice: “Ministro, io sono pronto”. Il messaggio è chiaro: vuole rientrare in polizia e lo chiede direttamente al ministro dell’Interno Angelino Alfano. Il quale di sicuro dopo aver visto il servizio avrà elogiato i superiori di Sasà che l’hanno cacciato.
Ma tra alcuni cori per Sasà, e contro la politica, come “lui dall’Italia se n’è scappato, e la politica va a ca***e, forza Sasà, portaci a sco***e” e “il senso di libertà” che affermano di provare i ragazzi, “l’imperatore” racconta l’enorme guadagno economico dietro tutto questo.
Per lui, infatti, è un vero lavoro con un guadagno alto: 200mila euro al giorno. “Ho creato un impero a Mykonos”, afferma l’uomo, ma precisa che “i soldi se li gode il padrone greco. Io prendo le briciole e lui prende i soldi veri”. Quindi da imperatore diventa un plebeo sfruttato dal sovrano greco, come se quel locale fosse una rinascita di una Città-Stato dell’antica Grecia. Con meno cultura e più guadagno, naturalmente.
E per vedere qual è la vita all’interno di questa Città-Stato bastano pochi minuti di servizio. Enrico Lucci si addentra nell’oscurità della spiaggia, avvicina due ragazzi appartati e gli chiede: “Vi conoscevate da tempo?”, ed è il ragazzo a rispondere “Sì abbastanza. Mezz’ora, quaranta minuti”. Perché lì il tempo è denaro, o meglio, il tempo è passione sfrenata verso l’estremo. Un eccesso che, Sasà tiene a ricordare ad un ragazzo nudo sulla spiaggia coperto solo da un cappello, “non si può fare in Italia”. Addentrandosi ancora un po’ più avanti è possibile trovare un ragazzo ubriaco che ha appena vomitato su una sdraio. Perché l’eccesso riguarda, ovviamente, anche l’alcol.
E non possono mancare anche delle reinterpretazioni di frasi di personaggi famosi: il “Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola” di Paolo Borsellino diventa “Chi ha paura muore oggi, chi non ha paura muore come Sasà”. Reinterpretazione blasfema. Ma, ormai è risaputo, gli italiani in vacanza, alcune volte, danno il peggio…