I rischi dell’alcol in gravidanza: la campagna shock con il feto in bottiglia
(Articolo tratto dal sito http://www.diregiovani.it/rubriche/fotogallery/33334-feto-bottiglia-campagna-alcol-gravidanza-fas.dg del 10 settembre 2014)
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ROMA – Un feto in bottiglia per rendere consapevoli le donne sui gravi rischi che si corrono in gravidanza consumando alcolici.
E’ “Too young to drink”, la campagna lanciata dalla European Fasd Alliance per sensibilizzare l’opinione pubblica sullo spettro di disturbi feto-alcolici (FASD).
E i dati sono allarmanti: l’alcol consumato in gravidanza provoca conseguenze sulla salute in circa 70 milioni di persone nel mondo.
Due bambini su cento in Europa e uno su cento negli Stati Uniti soffrono di disordini feto-alcolici, come disturbi dell’apprendimento, problemi comportamentali e malattie mentali, o una anomalie strutturali (anomalie cranio facciali, rallentamento della crescita) e disturbi dello sviluppo neurologico che comportano disabilità comportamentali e neuro-cognitive.
Tra questi disturbi, la sindrome feto-alcolica (FAS) è la più grave disabilità permanente che si manifesta nel feto esposto durante la gravidanza all’alcol. Questo si accumula nel sistema nervoso e negli organi del bambino, che nel grembo materno ancora non ha sviluppato gli enzimi per metabolizzarlo, causando danni irreversibili.
La campagna vede la partecipazione di 20 Paesi, dove sono stati esposti banner e poster rappresentanti un neonato in una bottiglia, immerso in differenti tipi di bevande alcoliche (vino, birra, rum, vodka, whiskey, brandy), ognuna a rappresentare gli usi alcolici della Nazione. Le immagini sono accompagnate da spot video e cortometraggi in cui a parlare dei rischi sono i genitori di bimbi affetti da tali disturbi.
In Italia, l’Istituto Superiore di Sanità, promuove, insieme al centro di alcologia del Policlinico Umberto I diretto da Mauro Ceccanti e all’EUFASD, il terzo convegno europeo sulla Sindrome feto alcolica, in programma a Roma il prossimo 20 ottobre mentre a Treviso, l’Azienda ULSS 9 porta avanti dal 2010 la campagna Mamma beve bimbo beve.
“Poiché a oggi non si conosce la quantità di alcol che si può consumare in gravidanza senza alcun rischio per il nascituro, il consiglio obbligato per le donne incinta e per quelle che cercano di avere un bambino è di non bere alcol” ha spiegato Simona Pichini, ricercatrice presso l’Istituto Superiore di Sanità.