QUESTIONARI A OLTRE 1500 RAGAZZI DAI 14 AI 17 ANNI. I MASCHI I PIU’ «UBRIACONI»
Abituato a bere il 63% dei liceali E arriva anche «l’alcol estremo»
(Articolo tratto dal sito http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2014/20-marzo-2014/abituato-bere-63percento-liceali-arriva-anche-l-alcol-estremo%7Cscheda-2224238983353.shtml del 20 marzo 2014)
Indagine della Asl Napoli nord. Si diffonde l’eye balling e il Tampax
NAPOLI – «Si è detto molto dell’eye balling, che consiste nel versarsi della vodka direttamente negli occhi; ma esistono anche altre pratiche che stanno prendendo piede tra i giovanissimi, ad esempio l’assunzione di alcol attraverso le mucose vaginali o rettali». La rivelazione, a dir poco sconvolgente, arriva dal direttore del Dipartimento di dipendenze patologiche dell’Asl Napoli 2 Nord, Giorgio Di Lauro. «Assieme alla mia equipe – spiega – abbiamo sondato i comportamenti di millecinquecento studenti dell’hinterland partenopeo, con l’intento di approfondire gli stili di vita e comprendere l’effettiva percezione del rischio da parte dei giovanissimi, in particolar modo nel loro rapporto con il bere». Con dei questionari ad hoc, appunto più di 1.500, distribuiti nelle scuole di Pozzuoli, Marano, Caivano, Ischia, Giugliano, Acerra, Casavatore e Sant’Antimo, gli psicologi e i medici dell’Asl sono riusciti comprendere meglio il mondo dell’alcolismo giovanile, ma anche a scoprire nuove tecniche che i ragazzi usano per aumentare gli effetti dell’alcol.
DATI ALLARMANTI – E basta guardare ai dati per restare allarmati. Su un campione composto dal 42 per cento di maschi e dal 58 per cento di femmine, l’abitudine al consumo di alcol è spaventosa. Il 66 per cento delle ragazze e addirittura l’82 per cento dei ragazzi dichiara di consumare abitualmente alcolici in occasione di uscite con gli amici. In totale il 63 per cento degli intervistati; quindi, quasi due terzi del campione. Inoltre, il 54 per cento dichiara di aver consumato superalcolici; anche se solo il 15 per cento sostiene di essersi ubriacato nell’ultimo mese. La percentuale scende ulteriormente quando viene chiesto ai ragazzi con che frequenza si siano ubriacati nell’ultimo mese, solo il 7 per cento ammette di essere stato male tra le 2 e le 4 volte.
DESIDERIO DI EMULAZIONE – La parte più sconvolgente della ricerca effettuata dal Dipartimento di dipendenze patologiche dell’Asl riguarda però le cosiddette «prassi anomale», ovvero quei comportamenti che non possono essere legati ad una dipendenza fisica, bensì ad un desiderio di emulazione. Quella che gli addetti ai lavori definiscono «dipendenza comportamentale». La più nota, come detto, riguarda l’eye balling; un fenomeno arrivato dagli Stati Uniti e che si è diffuso nel Nord Europa e ora fa capolino da noi. Per quanto riguarda lo studio dell’Asl, il 7 per cento dei ragazzi dichiara di aver sperimentato pratiche alternative per l’assunzione di alcol, un 18 per cento ha amici che le hanno sperimentate e il 15 per cento ne ha sentito parlare. E in quel 7 per cento sono ricompresi i ragazzi che hanno assunto alcol attraverso le musco vaginali o anali. «Conoscevamo questo sistema – aggiunge Di Lauro -, ma non credevamo che iniziasse già a diffondersi tra i giovani dell’hinterland di Napoli. In partica i ragazzi imbevono con un superalcolico, di solito vodka, un tampone che poi rilascerà velocemente la sostanza. Fortunatamente si tratta di pratiche poco diffuse, ma è comunque un fenomeno preoccupante. Quando si assume alcol in questo modo, infatti, questo entra direttamente nel sangue e l’effetto è moltiplicato in maniera esponenziale. Per questo si rischia nell’immediato un coma etilico, e a lungo termine danni e ulcere alle mucose».
COINVOLGIMENTO – Per il dottor Di Lauro, la questione centrale è analizzare le ragioni del coinvolgimento di questi ragazzi nei comportamenti a rischio. Analisi che, spiega, non può non tener conto delle funzioni che questo comportamenti possono rivestire per chi li attua. «I comportamenti degli adolescenti – conclude – anche quelli pericolosi, servono a raggiungere obiettivi di crescita. Preoccupa naturalmente il fatto che queste prassi estreme stiano iniziando a diffondersi, e che siano ben note già ad oltre il 7 per cento della popolazione intervistata. In base alla nostra esperienza questi sono indicatori di un problema che presto potrebbe diventare molto più esteso».