Vodka e fumo, il sabato dello sballo
(Articolo di Ilaria Noro tratto dal sito www.larena.it del 18 marzo 2014)
Locali del centro vendono bicchierini di superalcolici a un euro, i ragazzini dai 14 ai 18 anni si stordiscono. Tante sbronze, e in centro resta un tappeto di bottiglie vuote
È appollaiata su uno sgabello del bancone, tiene in mano due banconote da 10 e 5 euro e attira l’attenzione della barista facendo roteare il polso. Finalmente, tra la ressa di ragazzini in attesa di essere serviti, la barista – che ha almeno tre volte l’età media dimostrata dalla maggior parte dei suoi clienti – la nota, ritira i soldi e si limita a chiedere: «Gusti?». «Misti», è la risposta della giovanissima ragazza che si vede disporre, davanti a lei e agli amici con cui è in quel bar a due passi dall’Arena, quindici bicchierini di plastica: quindici «shortini» che vengono prontamente riempiti di limoncino, sambuca, vodke fruttate dai gusti particolari e dai colori improbabili, e altri superalcolici. La ragazza, forse 16 anni, occhi un po’ truccati con eyeliner nero che comunque non riesce a camuffare la giovane età, ne butta subito giù un paio, cui ne segue un altro qualche minuto dopo. Ha appena riso con uno dei compagni di bevuta che «le gira tantissimo la testa» ma non importa. O forse sì, magari è proprio quello di stordirsi fino a perdere l’orientamento, l’obiettivo da centrare. E a quel giro ne segue un altro. Gli «shortini»: bicchierini corti. Ma si sentono, eccome. L’IMMAGINE appena raccontata è di sabato sera, poco dopo le 22, in uno dei bar del centro storico frequentato dai giovanissimi. Qui, e non solo qui – dove quello di cicchetti e superalcolici mischiati alla birra e al vino, ingurgitati velocemente e ad ampi sorsi, è uno dei divertimenti dilaganti tra i ragazzini – si può toccare con mano quello che esperti e addetti ai lavori dichiarano da tempo e definiscono come «l’allarmante e pericolosissimo bere compulsivo tra i giovanissimi». In tema di somministrazione e vendita di alcolici ai minori di 18 e di 16 anni la legge è chiara e le punizioni previste sono severe, sia penali che amministrative. Ma la prassi che abbiamo documentato, così come confermano anche alcune segnalazioni degli stessi genitori dei ragazzi, riporta un’altra realtà fatta di bevute, sbronze. Sballi ottenuti ingurgitando alcolici e superalcolici per la strada, in bottiglie e bottigliette evidentemente acquistate altrove durante il giorno, ma anche nei bar e nei locali del centro dove gli «shortini» a un euro (quando una bottiglietta d’acqua naturale ne costa due) sono ormai un must del sabato sera under 18. E dove i cocktail dai colori fluo, con tanto di ghiaccio e cannuccia, vengono spesso serviti direttamente in bicchieri di plastica, «da asporto». IN PIAZZA VIVIANI il fenomeno si manifesta in tutta la sua – preoccupante – realtà. Dalle nove del sabato sera il parcheggio, piazzetta Navona davanti al Teatro Nuovo e i vicini giardini di piazza Indipendenza brulicano di giovanissimi, che trasformano quello spazio in una zona franca dello sballo. Già dalle nove della sera, infatti, qualche centinaio di ragazzi – dai 14 ai 18 anni, per lo più – si da appuntamento in questo angolo di città antica. Il bar è poco prima dell’imbocco con via Cairoli è un buon attrattore ma non l’unico. Tra l’altro, molti ragazzi arrivano già adeguatamente provvisti di alcol nelle borse e negli zaini. Hanno fatto la spesa al supermercato nel pomeriggio. ALLE 22.30, gli scalini che portano all’ingresso dell’ex palazzo delle Poste, sono già un esaustivo spaccato in grado di riepilogare con un solo colpo d’occhio il sabato sera dei giovanissimi veronesi. Nell’ordine, ci sono due bottiglie vuote di vodka alla menta. Una terza boccia verde è rovesciata a terra vicino a una di Sambuca Molinari, una di vino rosso e un a un’altra Keglevich. Non si contano i vuoti delle birre, così come i bicchieri. I giardini, che sono sempre poco illuminati, sono invece preferiti da chi lo sballo lo ricerca nel fumo, anziché nell’alcol. O forse, in entrambe le sostanze psicoattive. Fatto sta che tra i fazzoletti di verde e il ghiaino imperante, di canne, spinelli e bong ne girano a volontà. I più organizzati, arrivano muniti di pipa ad acqua per fumare, che riempiono alla fontanella che c’è sul lato dei giardini verso piazzetta Pescheria. ALTRO RITROVO preferito del sabato sera under 16 è la piazzetta sotto Porta Borsari, all’imbocco dell’omonimo corso. Anche qui, i vuoti di bottiglie a terra parlano da soli. Per i ragazzini passare ai «Portoni» è una tappa obbligata. La movida dei giovanissimi finisce presto. Per i più, il famoso «coprifuoco» esiste ancora e per mezzanotte occore rientrare necessariamente a casa. Sobri o «sballati»: nel secondo caso cercando di passare inosservati. Altri, invece, proseguono la serata altrove, in discoteca. Le più quotate sono l’intramontabile ex Alterego (oggi Encore), sulle Torricelle, e il Berfis Club, in Zai. «Lì però è tutt’altra musica», letteralmente, confidano. Se in centro storico la bevuta, per i minorenni e i minori anche di 16 anni, «è praticamente garantita ovunque», assicurano, in discoteca il controllo non ammette deroghe, o quasi. All’entrata, sulla mano vengono impressi dei timbrini che distinguono per colore la minore età.