Piemonte, alcol test a scuola Rivolta dei prof: “Assurdo ”
(Articolo di Andrea Giambartolomei Inserito febbraio 18, 2014 Da Fonte: il fatto quotidiano )
A Torino sono cominciati i controlli per scovare i professori alcolizzati. Ieri mattina al liceo Regina Margherita i docenti sono stati sottoposti a una visita medica per individuare i “soggetti a rischio”. È una delle prime scuole piemontesi a rispettare l’obbligo imposto dalla Regione Piemonte nonostante le critiche dei sindacati, in particolare il Cub che proprio ieri davanti all’istituto ha organizzato un “brindisi collettivo a questa geniale trovata”, un “brindisi allo spreco” dei pochi soldi delle scuole. “L’alcol test obbligatorio per gli insegnanti è stato introdotto dal Governo”, diceva nel marzo scorso l’assessore regionale all’Istruzione Alberto Cirio. La delibera, adottata nell’ottobre 2012, attua una norma nazionale che in altre regioni non è stata approvata. Quest’anno le scuole che non rispettano l’obbligo rischiano di incappare in sanzioni. “La direttiva regionale ha classificato l’insegnamento come una professione a rischio al pari dei piloti o dei vigilantes – spiega la preside del liceo Regina Margherita, Maria Torelli – e quindi dobbiamo fare la sorveglianza sanitaria per i docenti contro l’alcolismo”. La norma prevede che tutti i docenti passino un controllo all’anno e che ogni tre anni venga effettuato un controllo alcolimetrico specifico. “HO TERGIVERSATO in attesa di una modifica di questa imposizione che non condivido – continua Maria Torelli – ma a dicembre abbiamo fatto la riunione con il responsabile della sicurezza dei lavoratori, abbiamo verificato che l’obbligo sussiste e non può essere ignorato”. Tutti i professori dell’istituto, quasi 150, hanno affrontato i test medici per una spesa di circa duemila euro che grava sulle casse della scuola: “Si sono sottoposti tutti alla visita pur manifestando i propri dubbi. Do loro il mio sostegno” dice la preside che preferirebbe adottare un altro sistema. E conclude: “Si potrebbe lasciare al dirigente scolastico l’iniziativa di far fare dei controlli sulle persone a rischio”. Della stessa opinione il presidente del liceo classico Vittorio Alfieri di Torino, Riccardo Gallarà: “Se ho il sospetto che un professore possa avere un problema, se vedo un docente che cammina storto perché ha bevuto, come preside devo comunicargli che sarà sottoposto a una visita medica collegiale sull’idoneità psicofisica. Sottoporre tutti a una visita mi sembra scaricare su una scuola un obbligo e una spesa in più”. Lui, racconta, in molti anni di carriera non si è mai trovato di fronte a situazioni critiche. “Faccio il preside da venti anni e lavoro nella scuola da quaranta e di docenti alcolizzati e ubriachi al mattino non ne ho mai visti”. Se ci sono, sono episodi molto rari, conferma la Torelli: “Nei miei quasi quaranta anni di scuola ho visto due casi conclamati. Il dirigente scolastico riesce a individuarli e non c’è bisogno di mettere in piedi tutto questo sistema”. È MOLTO CRITICO Cosimo Scarinzi del Cub Scuola e Università che sta conducendo questa battaglia. Secondo lui la norma è “un’idiozia messa nel cassetto da tutte le regioni, tranne dal Piemonte che ha attivato i controlli. Non fa altro che creare forti tensioni tra i docenti e l’amministrazione provocando anche spese – quasi 80 euro ogni controllo alcolimetrico – da pagare con le risorse destinate alla sicurezza”. Scarinzi aggiunge pure che “è necessario che la scuola pubblica abbia risorse per mettere gli edifici in sicurezza, per occuparsi dei reali problemi di salute del personale, cioè lo stress lavoro correlato in paurosa crescita anche a causa della Riforma Fornero”. L’assessore Cirio aveva promesso convenzioni con le Asl per avere controlli gratuiti o costi ridotti, ma ancora non è stato deciso nulla.