La vodka uccide un russo su quattro
(Articolo tratto da sito http://www.internazionale.it/news/russia/2014/01/31/la-vodka-uccide-un-russo-su-quattro/ 31 gennaio 2014 – 15.22)
La festa dei veterani dell’aviazione russa a Mosca, il 2 agosto 2006. (Maxim Marmour, Afp/Getty images)
Secondo uno studio pubblicato da The Lancet il 25 per cento dei maschi russi muore prima di aver compiuto 55 anni, e nella maggior parte dei casi la causa principale è l’alcol, scrive la Bbc. Oltre alle malattie direttamente legate all’abuso di alcolici, in particolare di vodka, su questo dato incidono anche i suicidi, gli incidenti stradali e le risse provocate dall’alcolismo.
Lo studio è stato condotto su 151mila cittadini di Barnaul, Byisk e Tomsk tra il 1999 e il 2008. In questo periodo circa ottomila dei soggetti sono morti. Il 35 per cento di quelli che bevevano più di tre bottiglie di vodka alla settimana sono deceduti prima dei 55 anni, contro solo il 16 per cento di quelli che bevevano meno di una bottiglia alla settimana.
Secondo gli autori dello studio negli ultimi trent’anni l’aspettativa di vita in Russia, che a 64 anni è una delle cinquanta più basse al mondo, ha mostrato un’elevata correlazione con l’andamento del consumo di vodka, che a sua volta ha seguito le vicende politiche del paese.
Nel 1985 Michail Gorbačëv limitò la produzione di vodka e ne proibì la vendita prima dell’ora di pranzo. Le restrizioni portarono a una riduzione di un quarto nel consumo e nel tasso di mortalità. Alla caduta dell’Unione Sovietica nel 1991 le restrizioni decaddero, e sotto la presidenza di Boris Eltsin il tasso di mortalità giovanile era più che raddoppiato. Nel 2006 Vladimir Putin ha imposto nuove limitazioni sulla vendita e ha alzato le tasse sull’alcol. Da allora il consumo è sceso di un terzo e la percentuale di uomini che muoiono prima dei 55 anni è calata dal 37 al 25 per cento.
Gli autori dello studio avvertono che la vodka è più pericolosa di altri alcolici perché la percentuale di etanolo è superiore. Ma non è tanto l’enorme consumo (circa venti litri a testa all’anno in media) a spiegare l’elevata mortalità dei russi, quanto il modo in cui bevono. In Russia l’abitudine di ubriacarsi fino allo svenimento per diversi giorni consecutivi è così diffusa che esiste una parola per designarla, nota il Guardian: zapoi (запой).