Il Comune dice sì al manifesto che frena il gioco d’azzardo
(Articolo di Barbara Bertasi tratto dal sito www.larena.it del 11 dicembre 2013)
Il documento viene approvato da molte amministrazioni e chiede di affidare agli enti locali il potere di regolamentare le slot.
Slot machine in una sala per il gioco d’azzardo, il Comune vuole regolamentare la loro diffusione
Il Comune aderisce al «manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo per una comunità libera dal gioco d’azzardo». La delibera è stata approvata nell’ultimo consiglio ed è d’attualità perché il 14 novembre il Tribunale amministrativo regionale (Tar) Veneto ha sospeso il provvedimento del Comune con cui era stato disposto il divieto immediato di proseguire l’attività avviata con Segnalazione certificata d’inizio attività (Scia) dai gestori di un locale del paese, in via don Gnocchi, che avevano iniziato a ristrutturare una sala in cui ospitare macchine da gioco. Il giudizio di merito sarà in primavera. Intanto, nel mirino del Tar sono finiti gli articoli del regolamento 9 e 10. Il 9 parla dell’apertura di sale da giochi e dice che questa non è ammessa in centro storico e a meno di un chliometro da scuole, impianti sportivi, locali destinati all’accoglienza di persone per finalità educative, sanitarie o socio-assistenziali, sedi di associazioni di volontariato, luoghi di culto, centri parrocchiali, spazi pubblici attrezzati. L’articolo 10 riguarda le caratteristiche delle sale e prevede tra l’altro che i locali siano sorvegliabili, che la sala giochi non sia comunicante con un pubblico esercizio, un circolo privato o qualsiasi altro esercizio commerciale, attività o residenza privata. «Con l’adesione al manifesto contro il gioco d’azzardo sollecitiamo l’emanazione di una proposta di legge d’iniziativa popolare per regolare i giochi con vincite di denaro e appoggiamo la richiesta che sia consentito il potere d’ordinanza dei sindaci per definire l’orario delle sale giochi e per stabilire le distanze dai luoghi sensibili, inficne che sia chiesto ai Comuni parere vincolante per istallare giochi d’azzardo», spiega il sindaco Antonio Pasotti. Ricorda infatti: «Nell’ultimo decennio, con il proliferare dei prodotti legati all’economia del gioco d’azzardo elettronico, la dipendenza dal gioco ha assunto dimensioni preoccupanti. Implica incapacità di resistere all’impulso del gioco: è un disturbo psicologico, spesso associato ad altre dipendenze come abuso di alcol, ha gravi conseguenze psicosociali». In consiglio è stato ricordato che il gioco d’azzardo è la terza industria italiana. Il manifesto antislot è stato promosso dalla Scuola delle buone pratiche – amministratori locali per la sostenibilità, organizzata da Terre di Mezzo e da Lega delle autonomie locali della Lombardia. «Aderiamo perché il gioco danneggia le nostre famiglie e i nostri ragazzi», ribadisce il sindaco. Prende poi la parola l’assessore al sociale Federico Manzalini: «Vista la pericolosità e la diffusione del fenomeno, il Comune da tempo cerca di contrastare l’apertura di tali sale. Il consiglio del 29 luglio ha approvato il regolamento per le sale giochi e l’istallazione di apparecchi di intrattenimento. Purtroppo, approfondendo la materia, ci siamo resi conto che i Comuni non possono fare molto per mancanza di chiare normative nazionali e regionali. Aderendo vogliamo portare avanti, con molte altre amministrazioni, un’azione diretta a realizzare una legge quadro nazionale sul gioco di azzardo e una regionale specifica. Vogliamo soprattutto ottenere per i sindaci poteri di programmazione e controllo. Vogliamo inoltre sostenere le attività volte a promuovere interventi educativi per prevenire la dipendenza». Le minoranze – Nuova Garda e Lega- aderiscono facendo riferimento alla sala in via don Gnocchi, chiedono controllo ferreo sulle sale da giochi da parte delle forze dell’ordine, che non giochino minorenni, che non via sia usura e che i potenziali frequentatori parcheggino in modo corretto e non davanti alla sala, per evitare problemi di traffico. Il capogruppo di maggioranza Davide Bendinelli, dicendo che i lavori ora sono fermi, conclude: «Concordiamo su tali punti. In merito al ricorso al Tar, si tratta di una sospensiva, verificheremo se la sala da realizzare sarà conforme al rispetto degli standard urbanistici».