Perseguita la sua ex Incastrato dal padre
(Articolo di G.CH. tratto dal sito www.larena.it del 19 novembre 2013)
L’uomo ha confermato ai carabinieri le aggressioni del figlio alla donna e anche nei suoi confronti.
Ha costretto ad una vita d’inferno la sua ex fidanzata per cinque mesi. L’ha aggredita, insultata, picchiata anche quando era in preda ai fumi dell’alcol. Il destino era segnato, quindi, per A. C., 39 anni, arrestato pochi giorni fa dai carabinieri del Radiomobile con l’accusa oltre che di stalking anche di lesioni. Il due luglio scorso, infatti, aveva colpito l’ex con un bidoncino. Il gip Paolo Scotto di Luzio ha disposto gli arresti domiciliari così come aveva chiesto anche il pm Simona Macciò. Il giovane, difeso da Marcello Manzato, sarà sentito domani in sede di interrogatorio di garanzia dal gip e potrà così dare la sua versione dei fatti.
Bisogna tornare al maggio scorso quando C. ha iniziato a perseguitare la sua ex fidanzata, «colpevole» di averla lasciato. Sono così volati insulti, sputi e frasi minacciose. «Stai attenta perché ti ammazzo» era una delle intimidazioni rivolte alla giovane dopo che si era rifiutata di fare pace alla fine della relazione sentimentale.
Le molestie sono proseguite anche con continui passaggi di C. davanti al luogo di lavoro della sua ex. Era arrivato a spezzarle il cordino della sigaretta elettronica e le aveva anche rotto gli occhiali.
Tutto ciò aveva reso la vita della giovane un inferno tanto da averla costretta a cambiare i tragitti per recarsi al lavoro oltre che gli orari e le frequentazioni nel tempo libero. Ma più di tutto ad incastrare A. C. è stato suo padre che sentito come testimone dagli inquirenti, ha raccontato la storia di un conflittuale rapporto con C.
Ha rivelato le botte subite dal figlio quando gli ha chiesto spiegazioni sulle persecuzioni rivolte alla sua ex. Non solo: il trentanovenne avrebbe aggredito un dipendente del padre che a causa di questa vicenda, si sarebbe licenziato.
Avrebbe anche colpito con il casco un altro amico del padre, provocandogli una ferita giudicata guaribile in venticinque giorni. Sono state anche le dichiarazioni del padre a convincere il pm a chiedere gli arresti domiciliari per il trentanovenne. L’indagato ha mostrato in questi ultimi mesi tutta la sua indole violenta, è la tesi dell’accusa e c’è il rischio molto concreto che oltre a continuare lo stalking nei confronti dell’ex prosegua anche nell’aggressione di amici e dipendenti del padre. Ora la parola passa ad A. C. che domani fornirà la sua versione dei fatti nell’ufficio del gip Scotto di Luzio.