«Impulsivi o depressi ma in cerca di un brivido»
(Articolo di A.F. tratto dal sito www.larena.it )
02 ottobre 2013
Dal 2000 i servizi socio sanitari dell’Ulss 22 si occupano anche del gioco d’azzardo e dei suoi effetti patologici. Camillo Smacchia, responsabile del servizio dipendenze, segnala un numero crescente di persone che accedono ai servizi per questo problema. «Inizialmente erano pochi accessi ogni anno», afferma il medico, «ma poi li abbiamo visti crescere e adesso, tra Villafranca e Bussolengo, ne seguiamo circa 150. Quelli che arrivano da noi sono soprattutto adulti e non mancano anche gli ultrasessantacinquenni. Sono numeri che corrispondono alle stime nazionali». Per l’esperto dell’Ulss 22 non si tratta di demonizzare il gioco in sé: «Tantissimi giocano solo per giocare e non diventano giocatori compulsivi», riprende Smacchia, «il problema c’è quando vengono messe a repentaglio le vite dei giocatori e delle loro famiglie, per cui spesso consigliamo ai famigliari di tener d’occhio spese e conti correnti e magari di nominare un tutore». Tra i tratti psicologici individuabili come fattori di rischio per contrarre il gioco d’azzardo patologico vi sono soprattutto la depressione, l’impulsività e la ricerca di sensazioni forti. «Giocatori», continua Smacchia, «per cui la vita quotidiana non offre un livello di stimolazione adeguato, tendono a rivolgersi verso questo tipo di giochi. Manifestano quindi sentimenti di ansia ed irritabilità quando non giocano e questo li spinge ad andare a giocare per trovare sollievo». Ad illuderli sono anche gli slogan degli spot televisi che puntano, nel caso dei gratta e vinci, sul vincere facile. «È un’affermazione», commenta Smacchia, «destituita di qualsiasi collegamento con la realtà. Un’analisi di tipo matematico dovrebbe invitare ad essere ben più prudenti». La gran parte delle vincite con il gratta e vinci (circa il 90 per cento) concedono infatti solo una piccola contentezza da 5 – 10 euro, mentre la probabilità di conquistare 500mila euro è soltanto una su 6 milioni. Per aggiornarsi Smacchia ed alcuni colleghi si sono recati anche al casinò veneziano di Tessera.
Rischia di più chi ha pochi soldi in tasca
IL FENOMENO. Il segretario di Adiconsum lancia l’allarme: le persone in difficoltà spesso finiscono in mano agli usurai.
Per Davide Cecchinato, segretario della sezione veronese di Adiconsum, due sono gli aspetti che evidenziano la gravità della situazione relativamente al gioco d’azzardo patologico (il cosiddetto «gap»): il raddoppio delle videolottery e l’affidarsi al gioco da parte di persone in difficoltà economiche. «Questo raddoppio», dichiara Cecchinato, «non può lasciare indifferenti, anche perchè molte delle persone che cadono nella ludopatia, o gioco d’azzardo patologico, provengono dalle fascie meno abbienti. Il rischio è quindi quello di uno sconvolgimento totale delle vite loro e dei famigliari, oltreché quello di finire nelle mani degli usurai e della malavita. In molti ci segnalano anche l’usuraio di giornata, che staziona dove si gioca e presta anche 50-100 euro, chiedendone poi il doppio. Proprio per le problematiche legate all’usura, Adiconsum ha messo a disposizione un Fondo di prevenzione usura per le famiglie». Per il ministero della Salute i giocatori problematici sono stimati tra l’1,3 e il 3,8 per cento della popolazione, mentre quelli patologici sono compresi tra lo 0,5 e il 2,2 per cento. «Certo, colpisce», continua Cecchinato, «che l’Italia abbia il principale operatore mondiale per fatturato, Lottomatica, con 25,1 miliardi di dollari. Forse anche per quello, oltreché per gli introiti dell’erario, non sembra esserci una vera e propria strategia statale di contrasto. Per fortuna si stanno muovendo associazioni e comuni, anche per aumentare la consapevolezza del consumo». L’importante è anche sfatare le illusioni dei giocatori. «Per questo funziona molto bene», rivela Cecchinato, «l’attività di Paolo Canova e Diego Rizzuto, un matematico e un fisico torinesi, che dimostrano, con calcoli statistici, come ogni gioco sia pensato per favorire il banco. Così, oltre a girare nelle scuole, hanno realizzato una mostra, “Fate il nostro gioco”, che permette di svelare i segreti del gioco d’azzardo, dal black jack al gratta e vinci e sta girando l’Italia (sarà a Bolzano dal 14 ottobre al 16 novembre)».