Teatro Nuovo di Verona (vedi scheda accessibilità)
Rassegna Il Grande Teatro
dal 16 al 21 gennaio 2018, ore 20.45
Incontro con gli attori (ingresso libero) venerdì 19 gennaio, ore 17.00
Giocando con Orlando – Assolo
Martedì 16 gennaio alle 20.45 (con repliche fino al 21) prosegue al Nuovo la trentaduesima edizione della rassegna IL GRANDE TEATRO organizzata dal Comune di Verona e dalla Fondazione Atlantide – Teatro Stabile di Verona. In programma una produzione Nuovo Teatro: Giocando con Orlando – Assolo, protagonista Stefano Accorsi con la regia di Marco Baliani, uno spettacolo di “tracce, memorie e letture dall’Orlando furioso di Ludovico Ariosto”.
Applausi per Stefano Accorsi
Non va dunque in scena, come annunciato, la Favola del principe che non sapeva amare tratta dal Pentamerone di Giambattista Basile. Anche la Favola (il cui debutto era previsto proprio a Verona) sarebbe stata firmata da Marco Baliani e avrebbe avuto per protagonista Stefano Accorsi. Con Basile si sarebbe così chiusa la trilogia Grandi italiani iniziata col Decameron del Boccaccio (visto nel novembre 2015 al Nuovo) e proseguita con l’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto.
Sono gli stessi Accorsi e Baliani (con il produttore Marco Balsamo) a spiegare perché questa Favola non va per il momento in scena.
«C’era una volta… così cominciano le storie. Anche questa nostra Favola del principe che non sapeva amare comincia allo stesso modo e narra di un viaggio esistenziale ricco e profondo, un viaggio di formazione. Solo che questa volta la storia non siamo ancora riusciti a concluderla. Il Tempo tiranno, proprio come accade nella storia, è intervenuto a tarpare le nostre visioni con le sue rigide clessidre. E a pochi giorni dalla prima dello spettacolo non ci siamo sentiti di mostrare agli spettatori un’opera non compiuta. Non compiutamente sentita da noi come avremmo voluto che fosse.
Abbiamo così deciso di prenderci altro tempo e di rimandare la nostra narrazione a più lieti giorni. Se il teatro è luogo ove l’invisibile diventa visibile ai sensi, saremo pronti solo quando questo trapasso metamorfico sarà percepibile sulla scena e la Favola vivrà allora nella sua dimensione più autentica, portatrice di segreti e di misteri.
La Compagnia continuerà la tournée prevista per la stagione 2017-18 portando in scena gli altri due spettacoli del progetto Grandi italiani: Giocando con Orlando e Decameron, vizi virtù passioni».
Trasferire l’Orlando furioso in ambito teatrale è impresa “degna di cavalieri erranti, anzi narranti”. Stefano Accorsi veste i panni di un cavaliere narrante e si cimenta con l’opera ariostesca cavalcando il tema oneroso dell’amore e delle sue declinazioni: amore perso, sfortunato, vincente, doloroso, sofferente, sacrificale, gioioso e di certo anche furioso. «Monologando, narrando e digressionando, le rime ottave del grande poeta risuoneranno – dice Marco Baliani – in sempre nuove sorprese, in voci all’ascolto inaspettate, in suoni all’orecchio stupiti».
Video dello spettacolo della stagione 2013/2014 andato in onda su Rai5 il 13 gennaio 2015
Visto il cambio di programma, gli spettatori che avessero eventualmente già visto Giocando con Orlando, possono richiedere il rimborso del biglietto presso la cassa del teatro.
Venerdì 19 (e non giovedì 18) alle ore 17.00 nel foyer del Teatro Nuovo Stefano Accorsi
incontrerà il pubblico. Condurrà l’incontro – organizzato in collaborazione col gruppo di
ricerca Skenè dell’Università di Verona – Silvia Bigliazzi. Ingresso libero.
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IL GRANDE TEATRO. Dal 16 al 21 gennaio al Nuovo lo spettacolo firmato da Marco Baliani
Accorsi, moderno Orlando che impazzisce d’amore
«Era in cartellone il lavoro tratto da Basile: ma le prove ci hanno mostrato che non eravamo pronti. Portiamo così in scena un Ariosto emozionante e divertente»
Alessandra Galetto Il tempo è stato tiranno. Perchè quando si mette mano ad un classico della letteratura, sfidandolo per trasformarlo in parola teatrale, le incognite sono tante e non sempre il percorso si rivela lineare e capace di stare entro i tempi progettati. E così è accaduto anche alla Favola del principe che non sapeva amare tratta dal Pentamerone di Giambattista Basile, lo spettacolo di Marco Baliani con protagonista Stefano Accorsi che sarebbe dovuto andare in scena come quarto appuntamento della rassegna Il Grande Teatro al Teatro Nuovo. Invece martedì 16 alle 20.45 (con repliche fino a domenica 21) andrà in scena Giocando con Orlando – Assolo, protagonista Stefano Accorsi con la regia di Marco Baliani, uno spettacolo di «tracce, memorie e letture dall’Orlando furioso di Ludovico Ariosto». Con Basile si sarebbe chiusa la trilogia Grandi italiani iniziata col Decameron del Boccaccio (visto nel novembre 2015 al Nuovo) e proseguita con l’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto. A raccontarci l’avventura è lo stesso Accorsi.Dunque Basile doveva chiudere la trilogia, ma bisognerà aspettare ancora per vederlo. Che cosa è accaduto?Il lavoro di adattamento del testo era pronto, ma nel momento in cui lo abbiamo provato sul palcoscenico ci siamo resi conto che avevamo bisogno di più tempo, che c’erano ancora molte cosa da sistemare. E così, soprattutto per rispetto verso gli spettatori, abbiamo preferito rimandare il debutto. E abbiamo scelto di portare in scena la riduzione dell’Orlando Furioso di Ariosto nella forma del monologo.Mettere mano a un’opera vasta come Orlando Furioso per farne un monologo teatrale non deve essere operazione semplice. Che tipo di lavoro avete voluto realizzare?Abbiamo scelto di seguire le due grandi storie d’amore narrate da Ariosto: quella tra Orlando e Angelica e quella tra Ruggero e Bradamante. Si tratta di uno spettacolo che è insieme molto divertente e molto emozionante, perchè l’amore di cui si narra di fatto è l’inesausto inseguimento da parte dell’innamorato di un amato che mai viene posseduto, dunque un inseguimento che non arriva mai alla fine. L’amore è quindi soprattutto un sogno del cuore, che produce una straordinaria avventura delle fantasia. Il progetto Grandi Italiani nasce espressamente per dare risalto alla bellezza italiana, nell’arte come nella letterature: un modo per dire quanto i classici abbiano ancora da dirci con le loro invenzioni. E quanto straordinaria era la loro parola. Dunque c’è un’attenzione al linguaggio, alla parola appunto?Certamente. Far sentire la potenza della lingua di Boccaccio, di Ariosto e di Basile è la nostra intenzione. E infatti questo Orlando che porto a Verona è anche una riscrittura di Ariosto seguendone la musicalità della lingua, perchè Baliani lo ha riscritto in versi diciamo così alla maniera dell’Ariosto. Un modo, credo, per rendere contemporaneo questo capolavoro.Il teatro, ma anche molto cinema nella sua vita. Per quale batte più forte il suo cuore?Confesso che mi piace alternare. L’emozione del palcoscenico è fondamentale per me tanto quanto quella di stare dietro la macchina da presa. Quest’estate ho lavorato con Muccino e con Ligabue per due film cui tengo molto, e sono impegnato anche con la tv. Quanto al teatro, quest’anno porteremo in giro Ariosto, e poi ricominceremo a lavorare alla Favola del Principe che non sapeva amare.
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La rassegna ha sottoscritto il manifesto dei teatri accessibili e ha aderito all’iniziativa Teatri 10 e lode promossa dall’Associazione disMappa: compatibilmente al numero dei posti riservati, spettatore con disabilità e accompagnatore potranno assistere a ogni spettacolo al prezzo speciale di 10 euro.
Vendita biglietti al Teatro Nuovo, tel. 0458006100.
Servizio biglietteria anche presso BOX OFFICE, via Pallone 16, tel. 0458011154.
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