Teatro Nuovo di Verona (vedi scheda accessibilità)
Rassegna Divertiamoci a Teatro
19, 20. 21, 22 dicembre 2017, ore 21.00
Mercoledì 20 alle ore 18.00 gli artisti incontrano il pubblico.
Ingresso libero
Fiore di cactus
regia di Piergiorgio Piccoli e Aristide Genovese
con Benedicta Boccoli, Maximilian Nisi, Anna Zago, Thierry Di Vietri, Piergiorgio Piccoli, Matteo Zandonà, Anna Farinello, Ilaria Pravato e Federico Frasura.
Scene di Adriano Pernigotti
Costumi di Rosita Longhin
Musiche di Stefano
Produzione Theama Teatro.
Il terzo spettacolo della rassegna propone un classico dell’umorismo: Fiore di cactus di Pierre Barillet e
Jean Pierre Grédy , commedia del 1964 ripresa a Broadway nel 1965 (dove rimase in scena per quasi tre anni) e diventata celeberrima col film del 1969 interpretato da Walter Matthau, Ingrid Bergman e Goldie Hawn con la regia di Gene Sacks.
Il testo, un classico della commedia brillante, gioca sulle bugie dalle gambe particolarmente corte raccontate da un uomo di mezza età che vive eternamente nella menzogna.
Il dentista Giuliano Foch, scapolo convinto, per evitare il matrimonio fa credere alla sua amante Tonia di avere moglie e due figli. Quando la donna, a causa di un appuntamento mancato, tenta di togliersi la vita e viene salvata da Igor, il vicino di casa, Giuliano promette di sposarla. Prima però dovrà fingere di divorziare. La scrupolosa Tonia, che vuole essere certa che la moglie del dentista non abbia nulla in contrario, chiede di conoscerla personalmente. Giuliano, prigioniero delle proprie bugie, è costretto a inventarsi una consorte per presentarla a Tonia; la trova in Stefania, la sua burbera infermiera che dopo un’infelice esperienza sentimentale si è trasformata in una specie di ispido cactus. Alla fine, dopo uno spassoso gioco di divertenti equivoci, il castello di bugie crollerà, e le “affinità elettive” fra i vari personaggi finiranno per trionfare. E da un ispido cactus sboccerà un fiore di straordinaria bellezza.
Nata a Milano, Benedicta Boccoli ha iniziato la sua carriera in televisione dividendosi anche tra cinema e radio. Ma il suo grande amore è il teatro dove ha esordito con Spirito allegro di Coward accanto a Ugo Pagliai e Paola Gassman lavorando successivamente con, tra gli altri, Garinei e Giovannini, Giorgio Albertazzi (che la definì “artistissima”) e Massimo Dapporto.
Anche Maximilian Nisi (apprezzato in diverse produzioni televisive e cinematografiche) è attore soprattutto teatrale: formatosi con Strehler e Ronconi, è stato diretto da numerosi registi tra cui Sandro Sequi, Jérôme Savary, Gabriele Lavia, Maurizio Scaparro, Antonio Calenda, Krzysztof Zanussi e Glauco Mauri.
Mercoledì 20 alle 18, in collaborazione col quotidiano L’Arena, Benedicta Boccoli, Maximilian Nisi e gli altri interpreti dello spettacolo incontrano il pubblico nel foyer del Teatro Nuovo. Conduce l’incontro, che è a ingresso libero, la giornalista Alessandra Galetto.
INFORMAZIONI tel. 0458006100 e www e www.teatronuovoverona.it
DOVE ACQUISTARE I BIGLIETTI
Teatro Nuovo dal lunedì al sabato, ore 15.30 -20.00 (tel. 045 8006100)
Cinema Teatro Alcione, via Verdi, 20 in orario di proiezioni cinematografiche
(tel. 045 8400848)
Box Office, via Pallone 16, dal lunedì al venerdì ore 9.30-12.30 e 15.30-19.30,
sabato ore 9.30-12.30 (tel. 045 8011154)
Su proposta dell’Associazione disMappa e con la collaborazione del Comune di Verona, il Teatro Nuovo (che ha sottoscritto il MANIFESTO DEI TEATRI ACCESSIBILI) promuove le proprie attività artistiche e culturali rendendo più semplice la partecipazione del pubblico con disabilità. Per la rassegna, limitatamente ai posti disponibili, vale la tariffa TEATRI 10 e LODE: 10 euro per carrozzina e posto di platea, 20 euro se i posti da occupare sono due.
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DIVERTIAMOCI A TEATRO. Da stasera alle 21 al Nuovo la commedia firmata da Piergiorgio Piccoli e Aristide Genovese
Fiore di cactus, Benedicta zitella che cela un cuore innamorato
La Boccoli, protagonista con Nisi: «Un testo che funziona come una macchina perfetta. Amo questo personaggio, è dolce e sensibile»
martedì 19 dicembre 2017 SPETTACOLI, pagina 51
Alessandra Galetto
«Un personaggio che è impossibile non amare perchè pieno di fragilità: ed è proprio questo che lo rende immediatamente simpatico e amabile al pubblico». Così Benedicta Boccoli riassume in poche parole la figura di Stefania Cincotti, il ruolo che l’attrice interpreta in Fiore di cactus, terzo spettacolo della rassegna «Divertiamoci a teatro» in scena al Nuovo da stasera a venerdì alle 21. Si tratta di un classico dell’umorismo: una commedia di Pierre Barillet e Jean Pierre Grédy del 1964, diventata celeberrima col film del 1969 interpretato da Walter Matthau, Ingrid Bergman e Goldie Hawn con la regia di Gene Sacks. Insieme a Benedicta Boccoli, protagonista è Maximilian Nisi per la regia di Piergiorgio Piccoli e Aristide Genovese. La commedia gioca sulle bugie dalle gambe particolarmente corte raccontate da un uomo di mezza età, un facoltoso dentista, che vive eternamente nella menzogna.Questa è una commedia che, in tutte le sue messinscene, ha riscosso grande successo di pubblico. Quali sono gli ingredienti che la rendono accattivante?Più faccio questa commedia più mi rendo conto che si tratta di una macchina perfetta, con una storia giocata su un meccanismo impeccabile che da oltre cinquant’anni viene rappresentata sui palcoscenici di tutto il mondo, sempre con grande successo di pubblico e critica. É infatti un testo estremamente empatico che sa creare una sinergia perfetta tra attori e pubblico. E ogni personaggio è così ricco, ha nella mani così tanto materiale che non si finisce mai di arricchire il proprio ruolo: ci sono tantissimi sottotesti che però non sono mai complessi, diventano altrettante sfumature di ogni figura che il pubblico percepisce immediatamente. Insomma, una grandissima ricchezza. Poi c’è anche una trama che resta sempre molto attuale: potremmo dire che questa è una commedia femminista, perchè l’uomo è ritratto come il bugiardo incapace di decidere, che non sa vivere onestamente la relazione e crede di poter tenere in tempo la situazione. Si ride molto, ma c’è anche molto da riflettere.Nel famoso film di Sacks del ’69 la sua parte era interpretata da Ingrid Bergman. Si è ispirata a quell’interpretazione?In realtà io in questo spettacolo sembro un po’ la sorella di Fantozzi: ho scelto di essere proprio la classica zitella antipatica. Il film l’ho visto, ma il ruolo della Cincotti d’istinto lo avevo pensato in questo modo, totalmente diverso dalla lettura della Bergman nel film. In realtà poi solo apparentemente la signorina Cincotti è una donna insopportabile, scontrosa, rigida, a tratti urticante, appunto come un cactus: poco a poco lasciandosi andare, riesce a tirare fuori la sua parte più dolce e umana. É segretamente innamorata e questa è la sua debolezza, che la rende umanissima, e la fa piacere agli spettatori senza riserve.La debolezza, anche se in un’altra forma, caratterizza anche il personaggio di Giuliano Foch, il facoltoso dentista interpretato da Maximilian Nisi di cui la Cincotti è segretaria.Certamente: lui è un bugiardo e mente perchè in realtà ha paura di sistemarsi, di decidere, sposarsi, prendere una strada, fare una scelta. Quindi un’altra forma di debolezza o insicurezza.Fatto sta che poi è proprio la bugia il motore dell’azione, la molla da cui tutto si produce.Chi non dice bugie nella vita? In teatro poi la bugia è l’equivoco fondamentale che fa procedere la storia, generando situazioni esilaranti. Ma chiunque può riconoscersi in questa vicenda e la catarsi che ne deriva è divertente.Cinema, teatro, televisione, la sua carriera, cominciata prestissimo, è molto varia. Quale la sua passione prima?La mia passione è fare bene, al meglio, ogni cosa che faccio: indipendentemente dal fatto che sia schermo o palcoscenico, mi interessa dare tutto.
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