Teatro Romano di Verona
8-9-10-11-12 agosto 2017, ore 21.15
STOMP
Con Phil Batchelor, Charlie Ruane, Adrien Rakotondrajao, Shae Carroll, Dominick Schad, Louise Durand, Emma King, Angus Little, Ian Vincent, Jamie Welch e Rhona Ashwood.
La seconda proposta del settore danza è la compagnia STOMP conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, da Broadway a Parigi, da Los Angeles a Tokyo, per le sue originali ed entusiasmanti esibizioni. Stomp mette in scena il suono del nostro tempo, traducendo in una sinfonia intensa e ritmica i rumori e le sonorità della civiltà urbana contemporanea. Lo fa usando i comuni oggetti della vita quotidiana (bidoni, pneumatici, lavandini, scope, spazzoloni) in uno straordinario “concerto” di ironia travolgente. Fondata nel 1991 a Brighton da Luke Cresswell e Steve McNicholas, la compagnia può oggi vantare cinque formazioni internazionali fisse che in contemporanea (visto il grande successo mondiale) si esibiscono nell’ambito di diverse tournée.
Ovazioni e altri video della prima
Limitatamente ai 4 posti disponibili il Comune di Verona offre la gratuità per spettatori con disabilità + accompagnatori.
Galleria fotografica
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TEATRO ROMANO. Da domani a sabato la compagnia inglese di danza acrobatica fondata nel 1991
Stomp, oggetti come strumenti
Così il ballo diventa invenzione
Silvia Allegri
In arrivo le sperimentazioni sempre nuove degli artisti che restituiscono vita alle cose creando ritmi che vanno dal tip tap fino al flamenco
«Pura magia da palcoscenico, ballerete sulle vostre poltrone!» scrisse una volta il Sunday Telegraph a proposito dello spettacolo di Stomp, la compagnia inglese di danza acrobatica fondata nel 1991 da Luke Cresswell e Steve McNicholas e famosa ormai in tutto il mondo. E questa definizione calza a pennello. Da domani fino a sabato il Teatro Romano ospiterà la compagnia che porta in scena il suono del nostro tempo, utilizzando gli oggetti della vita quotidiana e trasformandoli in strumenti musicali. Sono passati già 26 anni dalla sua fondazione, e i musicisti e gli acrobati continuano a entusiasmare il pubblico con ironia e ritmo, ottenendo un successo talmente vasto da costringere la compagnia a «clonarsi»: ci sono infatti diverse formazioni di Stomp, che consentono quindi di affrontare più tournée contemporaneamente. Non esiste una trama in questo elettrizzante concerto dal sapore metropolitano, non ci sono nemmeno costumi ricercati, canzoni, scenografie. A incantare ci pensano gli artisti, che entrano in scena indossando i vestiti sdruciti e le scarpe di tutti i giorni, e che una volta sul palco danno il via a ritmi travolgenti e imprevedibili mescolandoli a coreografie acrobatiche, e sono in grado di produrre suoni affascinanti, romantici, intensi utilizzando i bidoni della spazzatura, le scope, i carrelli, gli accendini. Si restituisce quindi nuova vita a quegli oggetti che si accumulano nelle città e che vengono sempre snobbati e dimenticati, perché Stomp ironizza anche sugli sprechi della vita urbana, e proprio in quest’ottica lancia un messaggio forte: non serve avere in mano uno strumento musicale prezioso per produrre musica di qualità, e qualsiasi cosa si può riciclare. Servono invece il senso del ritmo, la voglia di divertirsi, la fantasia nel produrre sonorità in grado di coinvolgere e far sognare. La ricetta dei due fondatori, anche loro nati come artisti di strada, in tutti questi anni non è cambiata, ma gli «ingredienti» si sono arricchiti: a impreziosire le formazioni che oggi vanno a ballare e suonare in ogni continente sono sicuramente le diverse provenienze culturali degli artisti, che aggiungono personalità al team portando sempre un proprio personale contributo. Nessuna serata è uguale all’altra e l’atmosfera si apre a sperimentazioni sempre nuove, perché gli elementi di ogni formazione si alternano sul palco e perché la musica è live al cento per cento: si va dal ritmo forte e sensuale del flamenco alla precisione del tip tap, con l’umorismo del cinema muto che si mescola ai battiti delle mani, alle fiammelle degli accendini, alle acrobazie tra i carrelli.Ed è proprio questo il segreto di Stomp: il pubblico di ogni età e di ogni provenienza culturale non può non muoversi a ritmo, immedesimandosi in quegli artisti/attori/acrobati che restituiscono vita alle cose vecchie con ironia e anche una certa poesia. Il debutto quindi è domani, alle 21.15. Tutte le informazioni su www.estateteatraleveronese.it e ai numeri 045 8066488 e 045.8066485.
TEATRO ROMANO. Da martedì lo spettacolo del famoso gruppo inglese
«Tutto può essere musica e ritmo»
Silvia Allegri
Grande attesa per la compagnia acrobatica Stomp Scope, pattumiere, accendini e palloni da basket si trasformano in travolgenti strumenti musicali
Un “concerto” travolgente che obbliga a seguire il ritmo e fa venir voglia di muoversi. Non si riesce a stare fermi di fronte a Stomp, la compagnia inglese di danza acrobatica fondata nel 1991 e famosa ormai in tutto il mondo, che da martedì a sabato porterà al Teatro Romano il suono metropolitano con abilità, ironia e uno sguardo disincantato sullo spreco urbano e sull’importanza della sostenibilità ambientale. A raccontare lo spettacolo è Phil Batchelor, responsabile del cast artistico di Stomp.Vedremo gli artisti usare oggetti che ognuno può trovare per strada, quindi è possibile fare musica con qualsiasi cosa?«Stomp è nato nelle strade nei primi anni ’90 grazie a Luke Cresswell e Steve McNicholas, loro stessi street-perfomers. Loro hanno intuito che la musica si può creare da qualsiasi oggetto di uso quotidiano: dalle scope alle pattumiere, dalle scatole di fiammiferi alle palle da basket, che si trasformano in strumenti musicali. Per fare musica e creare ritmo servono davvero poche cose, usate con fantasia». Gli artisti devono saper suonare, ma anche recitare e lavorare insieme. Dove li trovate?«In Stomp è importantissimo saper lavorare in squadra e ascoltarsi l’un l’altro. La musica è live al cento per cento: ogni artista sul palco deve essere concentrato per contribuire a creare un insieme armonico di suoni. Per trovare persone in grado di fare questo facciamo delle audizioni condotte come se si trattasse di workshop: alla fine della prova chi ha dimostrato un buon senso del ritmo e di avere la capacità di continuare a studiare, accede all’audizione successiva, sempre di gruppo. Questo processo prosegue finché non si forma un gruppo omogeneo pronto ad affrontare un periodo di training di circa otto settimane per studiare lo spettacolo. Al termine di queste, se tutto va per il verso giusto, i nuovi artisti possono essere inseriti in una delle formazioni di Stomp che girano il mondo». Che tipo di allenamento viene fatto?«Finito il periodo di training inizia il lavoro duro. Una volta entrati in uno dei nostri gruppi, i performers devono allenarsi e ripetere ciò che hanno imparato ogni giorno prima di andare in scena. Devono saper suonare per conto loro ma anche ascoltare e suonare con altri. Viaggiamo con 12 artisti e ogni show ne ha 8, significa che lo spettacolo sarà sempre un po’ diverso». Negli anni il gruppo ha cambiato stile?«L’idea di fondo rimane la stessa: utilizzare oggetti popolari, comuni, semplice. Oggi sono stati introdotti nuovi oggetti, e c’è molta libertà per ogni artista di esprimersi con il suo proprio stile. Il fatto di essere un cast multiculturale aiuta e favorisce una continua evoluzione». C’è un pezzo che ama più degli altri?«Tra i miei preferiti c’è quella parte di spettacolo dove vengono utilizzati gli accendini: qui il ritmo è dettato dal rumore ma anche dalle fiammelle che si accendono e si spengono». Perché il pubblico di tutto il mondo ama Stomp?«Lo spettacolo si basa sul ritmo, e il ritmo è un linguaggio universale. Ogni individuo può immedesimarsi, partecipare battendo le mani e muovendosi, e dimostriamo che chiunque può fare musica, creare ritmo, divertirsi».
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