Alcolisti under 30, figli degli “shottini”
(Articolo di Cristina Privitera tratto dal sito http://www.lanazione.it/commento/giovani-1.3075122 del 30 aprile 2017)
Bevono tanto, troppo i ragazzini. La cronaca racconta ogni settimana di adolescenti, maschi e femmine, che finiscono in coma etilico e delle conseguenti chiusure dei locali che danno cocktail e ‘shottini’ a go-go senza chiedere la carta d’identità. E i numeri sono in crescita, allarmanti. Non solo per le percentuali che parlano del fenomeno dilagante delle grandi ubriacature una volta a settimana – dai 16 anni dicono le statistiche lo fa il 43,4% dei ragazzi, sopra i 18 anni anni si arriva al 62,5 – ma anche perché è ormai un dato acclarato che l’alcol in dosi massicce fa malissimo soprattutto ai giovanissimi, a chi ha meno di 21 anni.
Chi inizia a bere prima dei 16 anni ha un rischio assai maggiore di diventare alcolista rispetto a chi comincia dopo i 21. Non sarà allora un caso se chi si rivolge ai centri di trattamento per dipendenza da alcol nella Asl Toscana centro (Firenze, Prato, Pistoia ed Empoli) è sempre più giovane: il 10,7% dei nuovi utenti ha meno di 30 anni. E’ l’altra faccia, quella oscura dell’allegra movida dei giovanissimi: l’alcolismo precoce.