Alcolismo. Psicoterapia e ketamina per evitare le ricadute. Al via studio inglese
(Articolo di Kate Kelland tratto dal sito http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=41459 del 08 luglio 2016)
La ketamina potrebbe essere presto testata come trattamento per gli alcolisti. Alcuni ricercatori inglesi hanno iniziato a reclutare volontari per verificare se la ketamina, conosciuta anche come la droga party ‘Special K’ , potrebbe rivelarsi utile nel ridurre i tassi di ricaduta tra le persone con problemi di alcolismo grave.
Dopo aver condotto studi pilota che avrebbero mostrato come la ketamina – combinata con la psicoterapia – potrebbe interferire nella disintossicazione rendendo meno probabili le recidive degli alcolisti, gli scienziati sono alla ricerca di 96 volontari con disturbo grave da alcol e che recentemente sono stati in astinenza. La ketamina è un farmaco autorizzato, ampiamente usato come anestetico e per alleviare il dolore. Tuttavia è usato anche come droga e può portare il consumatore all’abuso.
“La ketamina – ha dichiarato Celia Morgan, che guiderà la ricerca presso l’Università di Exeter – è un farmaco ben tollerato e può contribuire ad alleviare i sintomi depressivi. Inoltre uno studio pilota suggerisce che potrebbe anche ridurre, dimezzandoli, i tassi di ricaduta nell’alcol. Questo studio ci permetterà di valutare se la ketamina, in associazione alla psicoterapia, può effettivamente aiutare gli alcolisti a fare a meno dell’alcol”.
Il disegno dello studio
Metà dei partecipanti alla ricerca riceverà un basso dosaggio di ketamina per via iniettiva una volta a settimana per tre settimane e sarà sottoposta a sette sessioni di 90 minuti di psicoterapia. Un gruppo di controllo sarà sottoposto alla medesima terapia ma con iniezioni di soluzione salina. Il team della Morgan confronterà i risultati dopo sei mesi, utilizzando i dati raccolti tramite un dispositivo che, montato sulla caviglia di ogni partecipante, controllerà l’assunzione di alcol attraverso un esame del sudore.
La ricerca sui topolini ha dimostrato che la ketamina potrebbe indurre cambiamenti nel cervello che favoriscono nuove connessioni e facilitano l’apprendimento di cose nuove in tempi brevi e i ricercatori sperano che questo potrebbe rendere più efficaci le sedute di psicoterapia. Uno studio pilota ha evidenziato che tre dosi di ketamina combinate alla psicoterapia hanno ridotto in 12 mesi i tassi medi di recidiva dal 76% al 34% e gli studiosi pensano che sono proprio le proprietà antidepressive della ketamina ad aver contribuito a questo miglioramento.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) circa 3,3 milioni di individui muoiono ogni anno per l’eccessivo consumo di alcol e l’abuso di questa sostanza contribuisce all’insorgenza di oltre 200 malattie e problematiche legate ad infortuni da alcol. “L’alcolismo può avere un impatto terribile – ha detto Kathryn Adcock, responsabile di Neuroscienze e Salute mentale del Medical Research Council, che ha finanziato in parte lo studio – Purtroppo gli attuali trattamenti sono associati ad elevati tassi di recidiva, con le persone che spesso ricominciano a bere dopo solo brevi periodi di tempo”.