Alcol e giovani: i consumi finalmente calano
(Articolo tratto dal sito http://www.bimbisaniebelli.it/bambino/12-16-anni/alcol-giovani-consumi-finalmente-calano-96944 del 08 gennaio 2016)
Buone notizie per alcol e giovani: gli adolescenti italiani riducono il consumo di bevande alcoliche. Fondamentale l’intervento della famiglia, che non deve avere paura di affrontare l’argomento.
Cala il consumo di alcol tra gli adolescenti. La buona notizia arriva dall’Osservatorio permanente giovani e alcol, che ha effettuato un’indagine con la Società italiana di medicina dell’adolescenza e l’Associazione laboratorio adolescenza. I genitori devono essere contenti, ma non possono rilassarsi: il loro ruolo è ancora fondamentale per contenere il fenomeno.
Il 16% dei teenagers italiani dichiara di non aver mai assaggiato una sostanza alcolica e quasi il 24%, pur avendo avuto una o più esperienze in passato, attualmente non beve. Quattro ragazzini su 10, insomma, risultano astemi: di più rispetto all’ultimo sondaggio effettuato nel 2012. Diminuiscono sia i bevitori occasionali sia quelli abituali.
Anche se cala il consumo di alcol tra gli adolescenti, per oltre 8 giovanissimi su 10 l’alcol fa parte dell’esperienza personale. Quasi il 38% ha bevuto per la prima volta dopo i 10 anni, mentre il 26,4% tra i 6 e i 10 anni e l’8% addirittura sotto i 6. In questi casi, fortunatamente, l’episodio resta occasionale, legato a ricorrenze o feste, e avviene sotto il controllo di adulti. A dimostrazione che il contesto familiare mantiene una funzione positiva e regolativa. L’esperienza dell’ubriachezza tocca almeno una volta il 18,5% degli intervistati: trainante in questi casi l’effetto del gruppo.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, per gli adolescenti fino a 16 anni è raccomandata la totale astensione dall’alcol: dopo, si può iniziare con un bicchiere di vino al giorno fino ad arrivare al massimo a due in età adulta. Sulla base di evidenze scientifiche, infatti, chi inizia a bere prima dei 16 anni ha un rischio 4 volte maggiore di sviluppare dipendenza da alcol in età adulta rispetto a chi non inizia prima. Meglio ancora se si incomincia dopo i 21 anni.
Il consumo precoce, inoltre, ha effetti negativi dal punto di vista neurologico, con sbalzi d’umore, perdita di controllo e aggressività, ma anche gastroenterologico, con danni gravi sul fegato e pancreas (steatosi epatica, cirrosi e pancreatite), ipertensione e cardiopatie.
Perché i giovani bevono? Nell’ordine: per appartenere al gruppo, divertirsi o sballarsi, dimenticare i problemi. E qui entra in gioco il ruolo fondamentale della famiglia come fonte di informazione, supporto e dialogo. Occorre passare messaggi corretti e insegnare che con l’alcol i problemi non si risolvono, ma anzi si moltiplicano.
DA SAPERE
PARLARNE A CASA
L’argomento alcol non sembra molto presente nelle discussioni tra genitori e figli: le famiglie che trattano frequentemente il problema risultano una minoranza. E questo non è un bene, perché rimane sempre il pericolo che l’alcol entri nella vita degli adolescenti e vi rimanga a lungo.