Disidratati al volante, gli errori sono gli stessi di chi è ubriaco
(Articolo tratto dal sito http://www.healthdesk.it/benessere/disidratati_al_volante_gli_errori_sono_gli_stessi_di_chi_ubriaco/1436780705 del 13 luglio 2015)
Uno studio britannico ha dimostrato come un’idratazione insufficiente può portare chi è alla guida a commettere lo stesso numero di errori di chi guida sotto effetto di alcol o droghe. Ecco i consigli degli esperti per una corretta idratazione.
Non c’è solo l’alcol tra i rischi per chi si mette al volante. Secondo un recente studio condotto nel Regno Unito, infatti, anche un’idratazione insufficiente gioca brutti scherzi alla guida, al pari di un’umbriacatura: gli automobilisti che guidano senza essere adeguatamente idratati commettono lo stesso numero di errori di chi guida in stato di ebbrezza. Colpa di una ridotta capacità di reazione e prontezza di riflessi nel rispondere a un evento imprevisto.
La ricerca è stata svolta dagli esperti della Loughborough University, in collaborazione con lo European hydration institute (Ehi) e richiama l’attenzione su un rischio legato alla sicurezza stradale finora poco conosciuto, che si acuisce nei mesi più caldi dell’anno, con l’aumento del traffico durante il periodo delle vacanze. Usando un simulatore, lo studio è giunto alla conclusione che un’idratazione insufficiente induce chi è alla guida a commettere il doppio degli errori rispetto a chi è adeguatamente idratato: un numero analogo a quello atteso quando chi si mette al volante è sotto l’effetto di droghe o alcol.
Gli errori più comuni, lo sbandamento sulla corsia opposta, frenate tardive e passaggio o attraversamento delle bande sonore o delle linee che suddividono le corsie di marcia. Per questo è importante mantenere un adeguato livello di idratazione durante i tragitti più lunghi, dicono gli esperti Ehi, e fermarsi ogni due ore per bere l’equivalente di un bicchiere di acqua o liquidi analoghi.
Cosa si rischia
Con un lieve grado di disidratazione, pari a una perdita di circa l’1-2% di peso corporeo, le prestazioni fisiche e cognitive possono ridursi, e possono persino insorgere problemi nella termoregolazione e nelle funzioni cardiovascolari. Con un deficit di fluidi del 4%, sono state osservate diminuzioni delle prestazioni ancor più gravi, accompagnate da perdita di concentrazione, mal di testa, irritabilità e sonnolenza. «E con l’aumento della disidratazione i sintomi si aggravano», avverte l’esperto.
In estate, le temperature elevate e gli alti tassi di umidità agiscono sui livelli di perdita d’acqua. Guidare all’interno di un abitacolo caldo può causare sudorazione, con conseguente ingente perdita d’acqua ed elettroliti. Contrariamente a ciò che si pensa comunemente, anche l’aria condizionata contribuisce alla perdita di liquidi. Quando le temperature aumentano, quindi, bisogna assumere liquidi, anche quando si accende l’aria condizionata.
Le raccomandazioni degli esperti
– Assumere un’adeguata quantità di liquidi
– Accompagnare l’assunzione di acqua a quella di altre bevande, quali succhi, latte, bevande analcoliche, tè e caffè, in quanto contengono tutte oltre l’85% d’acqua e sono pertanto importanti fonti di idratazione
– Se ci si sente stanchi, scegliere bevande contenenti caffeina, come caffè o bevande a base di cola, tenendo sempre sotto controllo l’apporto calorico
– Fare una sosta ogni due ore, reintegrando i liquidi persi, in particolare quando ci si sente assetati, senza tuttavia aspettare di esserlo per bere
– Controllare il colore dell’urina: se di colore giallo chiaro, il corpo è correttamente idratato, se è più scura potrebbe già essere in atto una lieve disidratazione